Vecchio Tifoso, quanto tempo è passato…

/ 06.03.2017
di Alcide Bernasconi

Sembra di entrare nella stanza da letto di un giovane tifoso dello sci – in particolare di Lara Gut – di un appassionato di tennis – in particolare di Roger Federer – nonché di una delle due più famose «curve dell’hockey» ticinese: che sono quella «nord» che sta a… sud del cantone e quella «sud» che sta invece nella pista più a nord. Di quale stanza parliamo? Ovviamente di quella del nostro caro Vecchio Tifoso che ha rinunciato a seguire sul posto gli avvenimenti invernali, per via degli acciacchi che gli consigliano molta prudenza. Così egli attende giornate soleggiate e temperature più miti per seguire quello che è stato il suo primo grande amore, dal quale per la verità non si è mai separato, ossia il calcio.

Da quando il FC Lugano è tornato in Super League, Vecchio Tifoso afferma di sentirsi ringiovanito. Vorrebbe andare quasi ogni giorno a Cornaredo per vedere i volti dei bianconeri, perché degli ultimi che aveva visto giocare non c’è più nemmeno l’ombra. Ma la moglie, preoccupata come ogni moglie lo diventa a una certa età, gli ha nascosto le chiavi dell’auto, anche – va detto a onor del vero – a causa di alcuni incidenti che hanno inferto… dolorose ferite alla carrozzeria. 

Gli amici hanno trovato comunque il modo per accompagnarlo allo stadio di calcio e alle piste di hockey, liete trasferte in compagnia che si contano però sulle dita di una mano monca, come ha osservato il suo più fedele accompagnatore.

Fatta questa premessa, è ormai noto da tempo che seguiamo, quasi minuto per minuto, lo sport alla televisione. Di Federer trionfatore in Australia avevamo già scritto su questo settimanale, ricevendo perfino elogi dalle lettrici che stravedono per il tennista basilese. Forse anche perché tra i lettori (e le lettrici) più scrupolosi non sono solo i giovani gli unici ad affondare il naso nelle pagine sportive. C’è infatti un esercito di nonne e di qualche bisnonna, che di Federer non si lasciano sfuggire nulla. Anche loro assistendo ai prodigi di Roger davanti alla tv. 

Ma a far sognare Vecchio Tifoso, come detto, sono anche altri sport. Non abbiamo potuto scriverlo prima per cause di forza maggiore, ma i Mondiali di sci alpino di St. Moritz lo hanno fatto vibrare sulla poltrona del salotto di casa. E con lui, anch’io; noi che, solo per caso, assistevamo alle prove sci di Coppa del mondo sul piccolo schermo, siamo rimasti entrambi incantati dalla splendida Engadina. Le immagini regalateci da ottimi cameramen e registi, che spaziavano dalla Corviglia fin su al capannno di legno (la famosa Segantini Hütte), sopra Muottas Muraigl, dove il grande Giovanni Segantini dipinse alcuni capolavori, fino agli ultimi giorni della sua vita stroncata da una peritonite, sono il ricordo più bello di questa edizione dei Mondiali. 

Naturalmente con le medaglie conquistate dagli svizzeri (fra cui tre d’oro), più di quante erano state preventivate dagli esperti alla vigilia, questi campionati hanno ricreato uno spirito di gruppo (anche fra gli spettatori rossocrociati) che ci ha coinvolti davanti alla tv. Ancora una volta a trascinare gli elvetici verso il podio è stata la nostra Lara Gut, seppure «solo» con una medaglia di bronzo nella prima prova in programma, il Super G. La brutta botta rimediata nella gara disputata nove giorni prima a Cortina d’Ampezzo, ha sicuramente condizionato la prova della ticinese, subito pronta a battersi per la medaglia più ambita. Lara, pur resistendo con tenacia ai dolori non ancora completamente assorbiti, aveva comunque chiaro, nella mente, il suo percorso mondiale, pronta a conquistare altre medaglie, almeno un paio d’oro.

Ne era certo anche Vecchio tifoso, con la stanza tappezzata di splendide immagini di Lara, di Feuz e di Federer. Anche Roger, tornato subito a casa per accompagnare le gemelline innamorate della neve e delle montagne, da Lenzerheide, dove trascorre parte delle sue vacanze, ha raggiunto St. Moritz. Qui, sulla tribuna, mille signore l’hanno fotografato distraendosi un po’ dalle gare di sci. Ad ogni modo anche Federer ha dato in questo modo (con la sua presenza) il suo contributo, un sostegno importante ai nazionali rossocrociati. Avrebbe voluto complimentarsi con Lara Gut, ma sapete ormai tutti che cosa è successo alla sfortunata nell’allenamento fra i paletti di uno slalom improvvisato. Lara è caduta e il brutto incidente le ha messo fuori uso un ginocchio fino alla prossima stagione. Speriamo non di più.

Roger ha altresì festeggiato il titolo della discesa conquistato da Beat Feuz. Bel momento per lo sport svizzero anche grazie all’oro vinto proprio nella combinata da Wendy Holdener davanti alla connazionale Michelle Gisin, nonché l’oro e il bronzo di Luca Aerni e Mauro Caviezel. Tre ori, un argento e due bronzi: solo l’Austria ha preceduto di pochissimo gli elvetici nella classifica mondiale.

Questa la storia di un Mondiale da ricordare per noi. Ora ci sono i playoff di hockey e il Lugano – con il suo nuovo coach Greg Ireland al posto di Shedden – mira a un riscatto dopo una strampalata regular season. Quanto all’Ambrì, Gordie Dwyer ha sostituito Kossmann, e l’attende un finale di stagione che in pochi si attendevano, ossia un’altra corsa verso la salvezza.

Anche nel calcio – sostituito il tecnico Manzo con Tramezzani – il Lugano, con un salto in avanti in classifica, punta a una posizione onorevole, e dimenticando le paure d’un tempo spera, partita dopo partita, di richiamare il pubblico allo stadio, come ai vecchi tempi. A cominciare dal suo Vecchio Tifoso!