Un’irritabilità scomoda da combattere con cibi ricchi di fibre

/ 12.06.2023
di Laura Botticelli

Gentile Laura, so che le chiedo molto e non voglio nemmeno sostituirla con un medico, ma immagino abbia già avuto a che fare con persone affette da colon irritabile (detto anche colon spastico). Brevemente: pensa che lo si possa affrontare con la dieta? Non c’è proprio nulla da fare contro questo disturbo così molesto? Crede in un rimedio farmacologico? / Piergiorgio

 

Gentile Piergiorgio, la ringrazio per la sua email e non si preoccupi, non l’ho pensato. Noi dietisti/e collaboriamo con i medici, ognuno secondo le proprie competenze, al fine di aiutare a stare meglio. Sì, conosco la sindrome dell’intestino irritabile (acronimo IBS) e proprio recentemente ho presentato alle mie colleghe il lavoro della nostra dietista specializzata in gastroenterologia sulle novità di gestione di questa malattia.

Ricordo che questa sindrome è un disturbo comune che colpisce lo stomaco e l’intestino. I sintomi includono crampi, dolore addominale, gonfiore, gas e diarrea o costipazione, o entrambi. L’IBS è una condizione cronica ed è necessario gestirla a lungo termine. La causa esatta è sconosciuta e la fisiopatologia non è completamente chiara. I fattori che sembrano svolgere un ruolo sono le contrazioni muscolari nell’intestino, quelle forti che durano più a lungo del solito possono causare gas, gonfiore e diarrea mentre quelle deboli possono rallentare il passaggio del cibo e portare a feci dure e secche.

Può essere coinvolto anche il sistema nervoso: problemi con i nervi nel sistema digestivo possono causare disagio quando l’addome si estende per il contenuto di gas o feci oppure segnali scarsamente coordinati tra il cervello e l’intestino possono indurre il corpo a reagire in modo eccessivo ai cambiamenti che si verificano tipicamente nel processo digestivo. L’IBS può essere dovuto a infezioni gravi, oppure stress e cambiamenti nei microbi intestinali.

Le ultime linee guida italiane per il trattamento dell’IBS indicano diversi approcci terapeutici, che le illustro volentieri. Il primo è a livello medicamentoso, quindi il medico può valutare se prescrivere l’utilizzo di antidepressivi triciclici, per andare ad agire sul sistema nervoso e inibire l’attività dei neuroni che controllano l’intestino o per curare una depressione, oppure può pensare all’utilizzo di un antibiotico se c’è stata precedentemente un’infezione grave oppure un cambiamento dei microbi intestinali dovuto a una malattia o altro. Il medico può indicare anche delle fibre solubili in caso di stitichezza ma pure per nutrire i batteri intestinali buoni.

La seconda proposta riguarda le terapie psicologiche mirate. Tra gli interventi consigliati vi sono l’ipnosi e la terapia cognitivo-comportamentale.

Terzo intervento consigliato è effettivamente a livello di alimentazione, dove si parla di dieta tradizionale: in Italia la dieta mediterranea, in Svizzera le raccomandazioni della piramide alimentare. Sono quindi da preferire cibi ricchi di fibre come verdura e frutta sia cruda che cotta, le famose 5 porzioni al giorno, legumi almeno due volte alla settimana e il consumo quotidiano di cereali integrali.

Il tutto ascoltando la propria pancia, evitando cioè quegli alimenti che si sente o si crede creino disturbi. Se ha dei dubbi o le sembra che tutto le crei disagio le consiglio di fare una verifica delle intolleranze (al lattosio o al glutine, ad esempio) perché possono anch’esse causare le stesse sintomatologie; e solo in seguito potrà rivolgersi a una dietista, che potrebbe personalizzare la sua dieta, cercando di sostituire in maniera appropriata altri alimenti che possono provocare più fastidio.

Mi preme ricordare però che, oltre all’aspetto alimentare, è da tenere in considerazione pure il comportamento: mastica bene? Dedica abbastanza tempo alla sua alimentazione? Beve abbastanza? Pratica regolarmente del movimento? Dorme a sufficienza?

Per concludere quindi le posso dire che sì, si può fare qualcosa per questo disturbo molesto: alcune persone riescono a controllare i sintomi gestendo la dieta, lo stile di vita e lo stress. Le consiglio di parlarne col suo medico di famiglia o gastroenterologo e di rivolgersi a una dietista. Le auguro di trovare presto una soluzione!