Un futuro all’intelligenza artificiale nel Cantone

/ 01.06.2020
di Angelo Rossi

Il prestigio di un’università dipende da quello delle sue unità di insegnamento e ricerca, e il prestigio di queste da quello che sanno conquistarsi i loro collaboratori e le loro collaboratrici sulla scena scientifica, a livello internazionale. Da qui l’importanza dei concorsi per le singole cattedre e per i singoli posti di responsabilità nei dipartimenti e negli istituti.

La Supsi, secondo quanto si è potuto apprendere dai giornali, sta cercando un nuovo direttore per l’istituto Dalle Molle, istituto specializzato in intelligenza artificiale. In sé si tratta di un normale avvicendamento, determinato dal passare del tempo. L’attuale direttore, che ha diretto egregiamente l’Istituto nel corso degli ultimi anni, probabilmente è andato o sta andando in pensione e deve essere sostituito. Ma la nomina del nuovo direttore ha un’importanza particolare e questo per almeno due ragioni. In primo luogo perché questo istituto è certamente tra quelli di maggior prestigio del polo universitario ticinese.

In effetti il Dalle Molle che, lo ricordiamo, nacque diverse decine di anni fa per iniziativa di un industriale italiano particolarmente preveggente e appassionato di cibernetica, rappresenta oggi una delle migliori unità di insegnamento e di ricerca in intelligenza artificiale del nostro paese. Nel corso degli ultimi anni ha saputo portare nel nostro Cantone numerosi progetti di ricerca internazionali, ciò che gli ha permesso di aumentare gli effettivi dei ricercatori da poche unità a diverse decine. Non poche sono state anche le tesi di dottorato preparate in seno a questo istituto.

Va poi notato che il cambiamento al timone dell’Istituto arriva proprio quando le applicazioni dell’intelligenza artificiale stanno per cambiare profondamente il nostro modo di vivere e lavorare. L’intelligenza artificiale, precisa Wikipedia, è una disciplina appartenente all’informatica che studia i fondamenti teorici, le metodologie e le tecniche che consentono la progettazione di sistemi hardware e sistemi di programmi software capaci di fornire all’elaboratore elettronico prestazioni che, a un osservatore comune, sembrerebbero essere di pertinenza esclusiva dell’intelligenza umana.

Per fare un solo esempio, conosciuto da tutti i lettori, sono metodologie di questo tipo che dovrebbero permettere la costruzione di automobili a guida autonoma. Si tratta di un’applicazione dell’intelligenza artificiale che rivoluzionerà non solo il nostro modo di viaggiare in automobile, ma una serie di attività che oggi orbitano attorno alla guida del veicolo, ivi compreso una parte del diritto della circolazione e certamente non poche norme dei sistemi assicurativi vigenti. Per la grande varietà di applicazioni che l’intelligenza artificiale consente, gli specialisti di questa disciplina saranno richiesti come lo furono a suo tempo i programmatori, prima, e poi gli informatici.

L’apparato di produzione del nostro Cantone è formato soprattutto da piccole e piccolissime aziende. Che, per anni ancora, non faranno ricorso all’intelligenza artificiale. Tuttavia nel settore dei servizi, e in particolare nei rami dei trasporti e della sanità, è possibile che si ricorrerà abbastanza presto ad applicazioni discendenti da questa nuova metodologia. Altrettanto importanti saranno però le applicazioni, come l’automobile a guida autonoma, che tenderanno a modificare profondamente il nostro modo di vita quotidiano. È quindi necessario che il know how in I.A., già presente all’interno del polo universitario ticinese, venga preservato e, nella misura del possibile, ampliato.

Per tutte queste ragioni l’avvicendamento al vertici dell’istituto Dalle Molle può essere considerato come una delle decisioni più importanti del momento per le nostre autorità universitarie. Il nuovo direttore, o la nuova direttrice, influenzerà per diversi anni la strategia che le nostre due università adotteranno in materia di intelligenza artificiale. Si spera che lo possano fare in modo da assicurare alle aziende locali un contributo notevole in materia di ricerca, sviluppo e di preparare in modo adeguato le nuove leve che, tra poco, saranno chiamate a sostituire i quadri tecnici e gestionali della nostra economia.