Un consuntivo sorprendente

/ 02.05.2022
di Angelo Rossi

I risultati del consuntivo del Cantone per il 2021, che sono stati pubblicati un paio di settimane fa, sono, per più di un aspetto, sorprendenti. La sorpresa deriva dal fatto che il deficit realizzato, pari a 65 milioni di franchi, risulta largamente inferiore a quello di 281 milioni che ci aveva prospettato il preventivo. Si tratta di una grossa differenza o di una differenza tutto sommato normale? Dipende da come si misura la sua importanza relativa. Se si rapporta la differenza nel risultato complessivo, pari a 216 milioni, al deficit previsto dal preventivo, pari a 281 milioni, l’errore di previsione sembra mastodontico (76,8%). Siccome si tratta però di una grossa riduzione del deficit realizzato rispetto a quello previsto, sulle prime si potrebbe pensare che, in sede di discussione del consuntivo, il Gran Consiglio dovrebbe decretare una «standing ovation» al responsabile politico di questo errore. Un approfondimento dell’analisi rivela tuttavia che il miglioramento ottenuto nei risultati finanziari del Cantone è da attribuire piuttosto a fattori imprevisti che alla cautela e all’abilità finanziaria del capo delle Finanze. Vediamo perché.

Dapprima conviene osservare che la riduzione del deficit è stata conseguita non con un contenimento della spesa, ma unicamente grazie all’aumento inaspettato dei ricavi. Questo aumento, pari a più di 300 milioni, rispetto alla somma preventivata, deve essere attribuito, quasi esclusivamente all’aumento delle entrate provenienti da tre fonti, e cioè: per 144,8 milioni da aumenti non preventivati nei ricavi fiscali, per 102,7 milioni da aumenti, sempre non preventivati, nei ricavi da trasferimento (somme ottenute soprattutto da altri enti pubblici, nella forma per esempio di sussidi) e per 85,6 milioni da aumenti nei ricavi da regalie e concessioni (come la partecipazione alla distribuzione dei profitti della Banca Nazionale Svizzera). Sulle variazioni dei ricavi da trasferimento e su quelle dei ricavi da regalie e concessioni, gli amministratori delle finanze del Cantone non hanno alcuna possibilità di intervenire. Le somme corrispondenti sono influenzate da decisioni politiche di enti pubblici come la Confederazione e i Comuni, o dai risultati di aziende, come la Banca dello Stato, l’AET, la Banca Nazionale, ecc., nelle quali il Cantone detiene delle partecipazioni. Anche quando il Cantone è rappresentato nei consigli di amministrazione di queste aziende gli riesce difficile prevedere quali saranno i risultati di gestione delle aziende stesse. Diciamo che in generale sui ricavi da regalie e partecipazioni può influire l’andamento della congiuntura economica, mentre su quelli dei ricavi da trasferimento incidono di sicuro, oltre alla congiuntura economica, provvedimenti di gestione finanziaria che possono prendere gli enti pubblici dai quali queste somme possono provenire. Comunque i ricavi provenienti da queste due fonti possono variare, in misura sensibile, da un anno all’altro, senza che chi si occupa delle stime del preventivo sia in grado di anticipare in che direzione si muoveranno questi cambiamenti.

Diverso è, in apparenza almeno, il caso dei ricavi fiscali. La differenza tra il consuntivo e il preventivo del 2021 è in questo caso pari a 144,8 milioni e rappresenta dunque il 43,5%, del totale della differenza tra questi due documenti. Stando al messaggio sul consuntivo del 2021 questa differenza deve essere fatta risalire per 63,3 milioni a un aumento, che è andato al di là del previsto, dei ricavi provenienti dalle imposte sulle persone fisiche, per 12,5 milioni a un aumento, pure superiore al previsto, dei ricavi dalle imposte sulle persone giuridiche e per 69 milioni da un aumento che è andato molto al di là delle aspettative della posta «altri ricavi fiscali». Se consideriamo ora l’ampiezza degli errori di previsione ci accorgiamo che nel caso dei ricavi delle imposte sulle persone fisiche la differenza tra consuntivo e preventivo è stata dell’ordine del 5,1%, per quelli da imposte sulle persone giuridiche del 4,2%. Molto più importante, invece, sono stati gli errori compiuti nella stima degli altri ricavi fiscali. Per i proventi delle imposte e tasse sulle transazioni immobiliari l’errore è stato del 32,4% mentre per quelli da tasse di successione e donazione l’errore ha raggiunto addirittura il 35,5%. Se c’è stata un’evoluzione economica che i responsabili del preventivo del Cantone per il 2021 non hanno saputo anticipare nelle sue conseguenze per il fisco cantonale è stata quindi l’effetto stimolante della pandemia sulle transazioni sul mercato fondiario-immobiliare del Cantone.