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Un amore inatteso

/ 01.07.2019
di Silvia Vegetti Finzi

Cara dottoressa, ho quarantasette anni e da cinque, dopo la morte di mio padre, dirigo una officina meccanica con un certo successo. Come comprenderà, non è stato facile assumere questo incarico e mi sono impegnata sino allo spasmo, col risultato inevitabile di trascurare la vita sentimentale. Ho spesso cercato di stabilire delle relazioni con persone del mio livello (sono laureata in Economia e Commercio e parlo perfettamente quattro lingue) ma non so neanch’io perché, sono finite in niente. Eppure, a detta di molti , sono aperta , giovanile e piacente.

Forse perché la funzione direttiva che svolgo mi ha indotto ad assumere un aspetto autoritario, a parlare piuttosto che ascoltare, a non sopportare i discorsi a vuoto, i tempi morti, le imprecisioni, le allusioni, le adulazioni. Quando meno me l’aspettavo è successo però un fatto nuovo. Tra gli operai assunti ultimamente è entrato in ditta un giovane siciliano, alto e biondo con gli occhi azzurri, le mani delicate nonostante i lavori pesanti, i modi compiti, riservati, la parlata un po’ dialettale ma sostanzialmente corretta. Lui non ha fatto avances ma sono stata io a interessarmi di lui e a chiedergli tante cose.Sono così venuta a sapere che è cresciuto in un quartiere degradato di Palermo, che ha cinque fratelli che vivono con la madre vedova, che ha studiato sino alla quinta elementare e che ha solo 25 anni.

Come avrà capito, mi sono innamorata come non mi è mai successo prima e fantastico come una ragazzina, ma non sono così istupidita da non rendermi conto che è una cosa assurda, che non sta in piedi, che non può durare. Eppure quando lo incontro, una sera che mi ero attardata in ufficio, ci fermiamo a un bar e cominciamo a parlare come se non esistesse nulla intorno. Lo invito a salire in macchina e, giunti davanti al cancello di casa mia, ci baciamo ma subito dopo ci scostiamo imbarazzati.

Eppure, nonostante quel disagio, cominciamo una relazione segreta che non sfugge a nessuno: gli operai si sentono in diritto di non mantenere più le distanze e i miei amici altolocati di fare battute di ogni genere. Tutti pronti a considerare un giovane sensibile e gentile un avido arrivista, ma io non sono una sprovveduta e sarò sempre in grado di non farmi abbindolare da nessuno. Le differenze sono abissali per età, cultura, tradizione eppure non riusciamo a rinunciare a un amore che comunque c’è. Ma quanto durerà? / Brigida

Cara Brigida, il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce e non resta che prenderne atto.Lei ha trovato, dopo anni di duro impegno e sacrificio, il porto cui ogni navigante aspira: amare ed essere riamato. Si goda questo dono, anche se tardivo e indubbiamente problematico. Durerà finché durerà: nulla è per sempre. Non possiamo pretendere che l’amore sia sugellato da un’assicurazione sulla vita. L’eternità degli amanti è un’aspirazione, non una garanzia . Solo gli individui più aridi, di fronte ai rischi dell’innamoramento, aprono la calcolatrice invece che la mente e il cuore.

Eppure tante volte sono le relazioni più precarie a essere le più durature. È vero, le vostre posizioni non sono equivalenti e gli squilibri prima o poi si fanno sentire, ma non importa, ci sarà pure un motivo per cui il quel giovane semplice e povero ha fatto breccia nel suo cuore mentre corteggiatori «altolocati» sono rimasti esclusi.Evidentemente sono scattate tra voi quelle che Goethe chiama «affinità elettive», attrazioni che non appartengono solo allo spirito ma allacciano i corpi in segrete sintonie.

Ascoltate la vostra musica ignorando le maldicenze, i sospetti, le invidie che vi circondano. «Gli innamorati sono sempre soli», canta Gino Paoli.

Lei, cara amica, è fortunata perché non ha incontrato un operaio povero e non acculturato ma una persona squisita, un essere unico, irripetibile, un uomo. E mi creda, sotto il cielo non ce ne sono tanti.

Infine ai lettori che numerosi mi chiedono il perché, il come e il per quanto dell’amore, dedico i versi, di W.H. Auden:
«Quando viene, verrà senza avvisare,
proprio mentre mi sto frugando il naso?
Busserà la mattina alla mia porta,
o là sul bus mi pesterà un piede?
Accadrà come quando cambia il tempo?
Sarà cortese o spiccio il suo saluto?
Darà una svolta a tutta la mia vita?
La verità, vi prego, sull’amore».