Ci sono nella nostra società tendenze di lungo termine che si manifestano da decenni e che rendono quindi facile la previsione per estrapolazione. Per esempio l’invecchiamento della popolazione. Da almeno cinquant’anni a questa parte la popolazione svizzera invecchia, nel senso che la quota delle persone con più di 65 anni, nel totale della popolazione, continua ad aumentare. Un’altra tendenza di questo tipo è rappresentata dall’aumento continuo delle persone con un diploma di una scuola di livello terziario (università, scuole universitarie professionali, alte scuole tecniche) nel totale della popolazione.
Come mette in evidenza il recente rapporto del Consiglio federale sulle conseguenze dell’evoluzione demografica per l’educazione, l’aumento di questa quota è regolare. Da un livello inferiore al 40%, all’inizio di questo secolo la quota delle persone con un diploma terziario è cresciuta al 45% e supererà l’anno prossimo la quota dei titolari di un titolo di studio del livello secondario (maturità, certificati di fine tirocinio, ecc). Tra dieci anni, stando agli scenari di questo rapporto, più della metà della popolazione sarà passata per una formazione di livello terziario.
Quando, quasi sessant’anni fa, questa tendenza ha cominciato a mettersi in moto la si giustificava con argomenti soprattutto di uguaglianza sociale. Si reputava che fosse giusto che la formazione accademica e nelle scuole tecniche di alto livello fosse aperta a un numero maggiore di studenti e, soprattutto, di studentesse, per dare a ogni giovane, con le necessarie doti, le medesime opportunità di carriera. Si pensava che anche i datori di lavoro avrebbero potuto trarre beneficio da questa «democratizzazione» degli studi che consentiva loro di profittare di un’offerta più abbondante di manodopera formata ai livelli superiori.
Oggi l’obiettivo di politica sociale è passato in secondo piano. L’aumento continuo della quota di popolazione formata al livello terziario viene giustificato invece con le mutate esigenze del mondo del lavoro. Digitalizzazione e robotizzazione dei processi produttivi e dei servizi tendono a ridurre la domanda di manodopera poco qualificata, o formata solo al livello secondario, mentre fanno aumentare la richiesta di specialisti e di personale altamente qualificato. Lo dimostrano percentuali recentemente pubblicate dalla Seco, stando alle quali il 70% delle persone con una formazione di livello secondario lavora oggi in rami nei quali il fabbisogno in forza lavoro è inferiore alla media, mentre due terzi delle persone con formazione terziaria sono attivi in rami nei quali la richiesta di personale è superiore alla media. La richiesta di personale altamente qualificato è così grande che molte aziende sono obbligate a ricorrere a specialisti immigrati per coprire le loro necessità. E non è che dall’immigrazione venga molto, perché praticamente tutti i paesi sviluppati d’Europa denunciano carenze di specialisti.
Un altro indicatore che tende a confermare la tesi dell’eccesso di domanda nel settore delle alte qualifiche è rappresentato dal fatto che, nonostante il continuo aumento degli effettivi, i salari di questa categoria di personale, in generale, continuano ad aumentare, mentre il tasso di disoccupazione non è aumentato. Queste valutazioni variano ovviamente da tipo di formazione a tipo di formazione e da regione a regione. Il fabbisogno di personale altamente qualificato è maggiore nei rami che esportano e nelle aziende delle zone urbane, minore nel rami che servono il mercato interno e nelle aziende localizzate nel resto del paese. È utile precisare che il forte aumento della quota di popolazione con formazione terziaria è stato consentito, nel corso degli ultimi due decenni, soprattutto dallo sviluppo delle scuole universitarie professionali nelle quali il numero di studenti e studentesse è aumentato più rapidamente che nelle università.
Da ultimo osserviamo che l’irreversibilità di questa tendenza fa apparire le polemiche sulla selezione nella scuola dell’obbligo o nella scuola secondaria, così frequenti anche in Ticino , come scaramucce di retroguardia. Invece di selezionare occorrerà piuttosto rafforzare il sostegno pedagogico.