Ho sentito che ottobre è diventato per tradizione il mese dedicato alla prevenzione del tumore al seno e io purtroppo ho familiarità. Esiste una dieta che posso seguire per non ammalarmi? / Agata
Gentile Agata, è vero: dal 2015 ottobre è dedicato alla prevenzione di questa neoplasia con diverse iniziative, ma ben venga che se ne parli anche durante gli altri mesi dell’anno. Le cause che portano allo sviluppo del tumore, purtroppo, non sono ancora state identificate ed esistono tantissimi possibili fattori che entrano in gioco: alcuni sono immutabili, come il DNA, altri invece si possono modificare abbastanza facilmente, come l’alimentazione. Per rispondere nello specifico alla sua domanda mi è doveroso dirle però che purtroppo nessuna dieta e nessun alimento può veramente impedire a una donna di contrarre il cancro al seno, sebbene alcuni accorgimenti possano oggettivamente rendere il corpo più sano e aiutano a mantenere il rischio di cancro al seno il più basso possibile. Le elencherò di seguito quali sono.
Consumare molta frutta e verdura; più di 5 porzioni al giorno. E iniziare questa abitudine già da bambini, perché si è scoperto che chi lo fa ha un rischio inferiore dell’11% di ammalarsi rispetto a chi mangia 2,5 porzioni, o meno. Le verdure crocifere come broccoli e cavolfiori, e le verdure gialle e arancioni, hanno avuto un’associazione significativa in tal senso. In generale, maggiore è il consumo di frutta e verdura e minore è la probabilità di sviluppare tumori più aggressivi.
È anche importante preferire il consumo di cereali integrali e leguminose per ottenere nutrienti che contribuiscano alla salute globale. Questa alimentazione, inoltre, scongiura la sindrome metabolica, che è un fattore di rischio riconosciuto. Limitare l’assunzione di grassi saturi a meno del 10% delle calorie totali e limitare l’assunzione di grassi totali a circa 30 grammi al giorno. Significa limitare il consumo di carne rossa, salumi, insaccati, formaggi, burro, panna e dolci. Uno studio ha suggerito che una dieta povera di grassi può ridurre il rischio di incorrere in un cancro al seno. Allo stesso modo, diminuire i grassi può aiutare anche a perdere chili e a mantenere un peso sano che riduce il rischio di ammalarsi per la prima volta.
Sempre più evidenze scientifiche, infatti, suggeriscono che le donne in sovrappeso abbiano un rischio maggiore di contrarre il cancro al seno dopo la menopausa rispetto alle donne con un peso corretto. La tipologia di grasso: l’olio di pesce e il pesce in generale contengono grandi quantità di acidi grassi omega 3 che sembrano fermare, o almeno rallentare, la crescita e lo sviluppo delle cellule cancerose al seno (in studi di laboratorio su topi e sulle cellule). L’uso degli acidi grassi omega 3 per ridurre il rischio di sviluppo del cancro al seno nell’uomo non è però stato ancora adeguatamente studiato. Al contrario, si ipotizza che i grassi trans (di cui scriverò prossimamente), reperibili soprattutto negli snack dolci e salati di produzione industriale ne aumentino il rischio.
Particolare attenzione va anche alla preparazione della carne: alla griglia, alla brace e affumicata, si può correre il rischio di produrre sostanze che sono state collegate alla patologia (avevo approfondito l’argomento nell’articolo Fuoco e fiamme, su «Azione» dell’8 luglio 2019). A braccetto con l’alimentazione c’è il movimento, che risulta sempre l’ottimo alleato della salute: camminare, salire le scale, andare in bicicletta, ma anche svolgere le faccende domestiche quotidianamente sono risultate attività molto importanti per il mantenimento della salute a lungo termine, e se si riesce a praticare, oltre a queste, pure delle sessioni di allenamento di 20-50 minuti, tre volte alla settimana (ballare, nuotare, andare in palestra, correre), allora siete certi di aver dato al vostro corpo le giuste sollecitazioni.
La ringrazio per la cortese domanda, alla quale spero di aver risposto in maniera esaustiva. Mi spiace di non averle indicato l’alimento magico, ma trovo che gli studi descritti ci diano già degli spunti utili e interessanti per modificare eventuali nostre abitudini alimentari non proprio sane.