Mai come a partire dall’inizio di questo secolo si è sentito parlare di innovazione tecnologica e di nuove tecnologie. Le ragioni di questo interesse sono sicuramente diverse. Una però ci sembra prevalere sulle altre. Dall’inizio degli anni Settanta dello scorso secolo il tasso di crescita del Pil reale delle economie europee, quella svizzera compresa, si è ridotto a poca cosa: raramente supera il livello del 2%. Che le cose stiano così lo si deve al fatto che anche gli investimenti del settore privato che, in tutte le economie di mercato rappresentano il motore della crescita, aumentano a tassi decisamente inferiori a quelli medi dei primi decenni del secondo dopoguerra.
Gli uomini politici, i commentatori, gli economisti che si occupano di politica economica e quant’altri sono quindi tutti sull’attenti per scorgere se, da qualche parte, si annuncia una nuova ondata di investimenti che potrebbe rilanciare l’economia. Come sappiamo oramai da più di un secolo, grazie in primis alle teorie di Joseph Schumpeter, solo l’innovazione tecnologica può provocare la ripartenza degli investimenti. E qui termina la nostra lezione sull’importanza dell’innovazione per la crescita. Quello di cui vogliamo infatti occuparci in questo articolo sono le differenze nella capacità innovativa tra regione e regione del nostro paese.
Se tra una regione e l’altra esistono differenze nella capacità di innovare è anche chiaro che diversa sarà anche la probabilità di sviluppo delle stesse. Regioni con capacità di innovare alta si svilupperanno con tassi di crescita del Pil reale (e variazioni della produttività, aumenti dell’occupazione e dei salari) più elevati di regioni con capacità di innovare basse. Ma come misurare la capacità innovativa di una regione, per esempio quella dell’economia ticinese? È qui che interviene lo statistico. Intendiamoci, non è un compito facile misurare la capacità innovativa di una regione perché ci si deve appoggiare sui dati forniti dalle aziende del settore privato. Le stesse non sono sempre pronte a riempire i questionari di un’inchiesta dell’Ufficio federale di statistica. Di conseguenza crediamo sia giusto osservare come i dati forniti dalla statistica sulla ricerca e sullo sviluppo vanno considerati con molta precauzione. Comunque qualcosa dicono.
Di recente sono stati pubblicati quelli per il 2019, il che ci consente di verificare, tra l’altro, quanto grande sia il gap tra il Ticino e il resto del paese in materia di innovazione. La statistica federale si basa su tre indicatori: due indiretti e uno diretto. I due indicatori indiretti sono il personale occupato nelle attività di ricerca e sviluppo e la spesa che le aziende effettuano per finanziare queste attività. L’indicatore diretto dell’innovazione è invece rappresentato dal numero di brevetti depositati da inventori svizzeri residenti nella regione analizzata. Cominciamo dall’impiego nelle attività di ricerca e sviluppo.
Nel 2019, in Ticino, queste attività occupavano 1'155 persone il che corrispondeva allo 0,8% dell’occupazione in attività di ricerca e sviluppo a livello nazionale. Anche in materia di spese per la ricerca e lo sviluppo la quota del Ticino era, nel 2019, pari allo 0,8%. Queste percentuali dimostrano che il Ticino non fa parte delle regioni con grande capacità innovativa. Lo possiamo constatare confrontando, per esempio, la quota della spesa per la ricerca e lo sviluppo nel Pil. A livello nazionale, nel 2019, questa quota era pari al 2,1%; in Ticino solo allo 0,8%. Resta ancora molto da fare, insomma, per migliorare la capacità innovativa delle aziende ticinesi.
La statistica sulla ricerca e lo sviluppo offre comunque un dato confortante. Dal 2000 al 2017 (ultimo anno per il quale si dispone di informazioni) il numero delle domande di brevetti depositati da inventori svizzeri residenti in Ticino è raddoppiato mentre a livello nazionale l’aumento è stato solo del 78%. In termini assoluti questo aumento significa però che in Ticino si è passati da 11 a 22 domande depositate mentre a livello svizzero si è passati da 1506 a 2684. La quota del Ticino nel totale delle domande di brevetto depositate resta modesta: ancora una volta si tratta dello 0,8%.
Ticino, capacità innovativa modesta
/ 01.03.2021
di Angelo Rossi
di Angelo Rossi