Tanta voglia di miracoli

/ 20.04.2020
di Cesare Poppi

Domenica 19 aprile 1506, Pasqua di Resurrezione. Presso il convento di São Domingos de Lisboa, situato nell’attuale turistico Largo San Domenico all’interno delle mura antiche della capitale portoghese, si sta celebrando la Santa Messa pasquale. Quest’anno l’occasione è particolarmente solenne, come tale voluta e sentita dal clero e dal popolo tutto. Lisbona ed il Portogallo sono nel pieno di una micidiale siccità e carestia accompagnate da un altrettanto devastante contagio da peste bubbonica. Il Re Manuel I si è rifugiato ad Abrantes con la sua corte, nel castello dei Conti Almeida: alla salute del popolo ci penserà Iddio. Si avvicina il momento della consacrazione dell’ostia. L’organista intona una solenne Toccata sopra l’Elevazione trascritta da una Cantiga popolare.

Tutto il popolo è in ginocchio: chi si batte il petto, chi singhiozza, chi impreca, chi depreca… C’è anche chi si accascia nella calca straripante, soffocato dai fumi d’incenso, oggi particolarmente abbondanti come deterrente alla peste. Improvvisamente qualcuno grida: «Guardate! Guardate!». I volti prostrati si alzano verso il grande crocifisso che sovrasta l’altare. «Guardate! Il volto di Cristo è illuminato!». Brusio, sospiri, stupore. Il celebrante interrompe la lettura del Canone. Un attimo di silenzio e poi si leva un grido: «Miracolo!». «Miracolo!» risponde un altro. Poi è mistico furore collettivo: «Miracolo! Miracolo!» si rimpalla da una navata all’altra… Ma una voce maschile, potente, stentorea, si leva al di sopra del clamore: «Ma che miracolo e miracolo?! Non vedete che è il riflesso di una delle candele dell’altare?!».

La chiesa piomba in un silenzio mortale. Poi in un crescendo di minaccioso brusio tutti si voltano verso chi ha parlato. «È lui! È lui! Lo riconosco! È Moises Mendes, l’ebreo marrano che vende stracci nel bairro di san Antonio! Ladro! Cane! Vigliacco! Marrano! Rinnegato!». In un attimo la chiesa è una bolgia. Terrorizzato Moises Mendes cerca di aprirsi un varco verso il portone. Riceve un primo pugno che gli acceca un occhio. Incespica, barcolla… cade faccia a terra. Gli sono addosso. Lo trascinano all’aperto. Scaraventato a terra è colpito da una tempesta di pugni e calci. Poi qualcuno svelle il selciato e sono pietrate. La folla finalmente arretra. Paga e incredula: tutto è compiuto. Il corpo – quel che resta – di Moises Mendes viene trascinato in Praça Rossio e lì bruciato.Da quel momento si scatenerà per tutta la città una caccia senza quartiere ai Nuovi Cristiani, gli ebrei convertiti chi a forza, chi obtorto collo e chi vuoi pure anche in buona fede che mai avevano convinto i cristiani «antichi» della genuinità della loro nuova confessione.

Alcuni frati domenicani – l’Ordine che in Spagna già da due secoli forniva il personale per i tribunali dell’Inquisizione istituiti proprio per inquisire l’«autenticità» degli ebrei convertiti – promisero l’indulgenza per i peccati commessi negli ultimi cento giorni a tutti coloro che avessero ammazzato gli «eretici» divenuti capro espiatorio per la siccità, la fame e la peste. Una folla di più di 500 persone si radunò, si divise in posse e uccise quanti più marrani potesse trovare per strada. Fra i giustizieri si distinsero marinai dai Paesi Bassi e dalla Germania inferociti dalla lunga quarantena a bordo delle navi ancorate in rada. Il Lunedì dell’Angelo, 20 aprile, vide quel primo contingente rafforzarsi con nuovi adepti.

Asserragliati in quarantena chi nelle case, chi nelle chiese, chi nascosti nei magazzini, quanti Nuovi Cristiani furono scovati vennero trascinati nelle piazze e sulle rive del Tago per essere qui bruciati, morti o vivi che fossero. Non si risparmiò nessuno. Vecchi, donne, giovani… testimoni oculari riferirono come i bambini venissero squartati o scagliati contro i muri fra lazzi e grida… Nel solo Lunedì dell’Angelo furono uccise più di mille persone, le loro case saccheggiate alla ricerca del favoleggiato «oro degli ebrei». Finito che fu il massacro dei marrani, qualcuno fece notare come si annidassero «eretici» anche fra i cristiani «storici». Quale occasione migliore per regolare i conti con un vicino, un creditore, un amante colto in fragrante con la consorte? Quanti così caddero non sapremo mai. Il martedì alcuni autorevoli membri della Corte Reale giunsero in città con il compito di ristabilire l’ordine. Lo Scudiero del Re João Rodrigues Mascarenhas finì per essere ucciso nei tafferugli. Intervenne la Guardia Reale.

Fu così che ai circa 1900 morti fra i marrani se ne aggiunsero un numero non specificato di altri giustiziati dalla Corona per la loro parte nel massacro. Mentre i marinai Olandesi e Tedeschi salpavano l’ancora impuniti con il bottino, due fra i più influenti Frati Domenicani che avevano incitato al macello furono spretati e mandati al rogo. Miserere.