Settimana scorsa mi sono detto: «Se donna Michelle, presidentessa del Federer Fans Club di Via Collinetta, dopo l’ulteriore arretramento nella graduatoria del tennis mondiale ATP del suo eroe della racchetta non mi chiama, significa che ha accettato pure lei la legge dello sport».
Dopo tanti anni di regno incontrastato, anche Roger, come altri grandi campioni prima di lui, ha dovuto arrendersi, concedendosi però una lunga vacanza rigeneratrice. Quest’anno ha disputato soltanto 28 partite e per la prima volta dal 2000 non ha vinto un solo torneo. Dopo quello di Basilea, dove il pubblico in sua assenza ha cercato di incoraggiare Stan Wawrinka, eliminato però nei quarti, Federer è scivolato al 16. posto, mentre per la prima volta è salito al primo lo scozzese Andy Murray, vincendo in tre set il torneo di Parigi-Bercy in una finale combattutissima contro il sorprendente americano John Isner. Battuto da Marin Cilic, Novak Djokovic ha dovuto farsi da parte cedendo lo scettro a Murray, vincitore quest’anno di otto tornei, il quarto consecutivo dopo Pechino, Shanghai e Vienna.
Ma torniamo a donna Michelle: avrà davvero accettato, la nostra presidentessa, il crudele giudizio del grande sport professionistico?
Federer, quanto a lui, salvo qualche accenno di pianto per i tornei vinti e per qualcuno che ha perso, è sempre stato di una compostezza esemplare in campo e sul podio, generoso di elogi con l’avversario battuto, tanto da meritarsi l’ammirazione dei molti fans del tennis, e da mantenere il suo prestigio nell’ambito dello sport internazionale anche ora. Secondo la rivista di economia e finanza «Forbes», fondata nel 1917 da B.C. Forbes, che pubblica ogni anno la lista dei personaggi più noti del mondo, la figura di Federer si traduce in un valore, in soldoni, di 37 milioni di dollari di sola pubblicità. Tra gli sponsor di prestigio di Federer ci sono Nike, Rolex, Mercedes-Benz, Credit Suisse e Moët & Chandon.
Il «marchio» del 35enne tennista basilese figura al primo posto davanti al campione di basket americano LeBron James (34 milioni), al golfista Phil Mikelson (28), allo scattista Usain Bolt (25) eroe delle piste di atletica leggera sui 100 e 200 metri. L’idolatrato calciatore portoghese Cristiano Ronaldo (19) occupa soltanto il sesto posto (ndr: dati pubblicati dal «Tages Anzeiger»).
Nella classifica degli atleti più pagati dell’anno, il nostro campione resta comunque ancora al quarto posto con 67,8 milioni di dollari, grazie alle sponsorizzazioni. In questa stagione conclusa con largo anticipo, il basilese ha totalizzato soltanto 1,527 milioni di dollari di premi (20. posto). In testa alla lista c’è Djokovic (11,270 milioni) mentre l’altro campione svizzero Stan Wawrinka, vincitore dell’US Open e terzo nella lista mondiale ATP, ha messo in tasca 5,671 milioni di dollari.
Di fronte a queste cifre, dunque, donna Michelle non batte ciglio, poiché sa – dopo avergliele ricordate – di aver pianto abbastanza per le sconfitte del suo Roger. Per lei i soldi non contano. Nessun paragone col basilese per Michelle, che conduce una vita agiata su in cima a via Collinetta. Federer può contare di soli premi 99 milioni di dollari ai quali si aggiungono le entrate della pubblicità che portano a un guadagno complessivo che oggi dovrebbe aggirarsi attorno ai 750 milioni col gioco del tennis.
Ciò lascia facilmente comprendere come da tempo il Nostro scenda in campo per il puro piacere di giocare. Questo l’ha capito anche donna Michelle la quale deve però aver conosciuto più da vicino il suo eroe e la sua bella famiglia. La bella Michelle non ha mai detto una parola in proposito, forse mantenendo fede a un patto, e quindi non dubito che abbia voluto incoraggiare di persona Roger a continuare per un altro paio d’anni la sua attività sportiva.
È vero che un torneo senza di lui appare monco, poiché tutti perdiamo l’attrattiva che egli esercita con i suoi scambi spettacolari e i colpi più geniali.
Anche Djokovic, con la sua precisione nei lungolinea e altri colpi da maestro, dopo essere stato l’avversario più difficile nella carriera di Federer, ha dovuto farsi da parte e cedere il primo posto a Murray, il cui valore, oltre ai titoli vinti lottando a volte fino all’estremo delle forze, conta anche due medaglie d’oro olimpiche (2012/16). Lo scozzese è uno dei quattro grandi del tennis mondiale (Big Four) con Federer, Rafael Nadal e Novak Djokovic. All’età di 29 anni e 5 mesi, Murray è il primo britannico a essersi issato in testa della lista mondiale ATP che esiste dal 1973 e che ha contato in tutto 26 numeri «uno».
Tutto questo dovrò dire a Michelle, con la massima serietà e con la preoccupazione di non sbagliarmi.
Nello sport d’élite i soldi contano, eccome! Da quando poi parenti (in primo luogo padri e madri) e amici fidati hanno per così dire soppiantato i manager senza un’idea precisa del vero valore del loro sportivo protetto, per moltissime squadre di calcio i conti sono sempre più in rosso.
Ciò sta avvenendo anche nell’hockey e in altre discipline sportive, mentre Roger Federer non deve fare alcuna pressione per ottenere altri milioni e può concedersi una giusta pausa per rimettersi in sesto. Non ha più vent’anni neppure lui…