Quale terapia per la demografia ticinese?

/ 02.08.2021
di Angelo Rossi

Lo scorso mese di maggio l’Ufficio cantonale di statistica (USTAT) ha pubblicato i suoi scenari demografici per il Cantone e i distretti. Si tratta di proiezioni a lungo termine sull’evoluzione della popolazione. La prima constatazione che si impone, alla lettura di queste previsioni, è che esse confermano il senso di malessere che si era diffuso quando, esattamente un anno prima, l’Ufficio federale di statistica (UFS) aveva reso noti i suoi scenari. Il Ticino demografico è in perdita di velocità. Anche se l’USTAT è un pochino più ottimista dell’UFS, i tassi annuali di crescita della popolazione del Canton Ticino dal 2020 al 2050 non supereranno, neanche nello scenario più ottimistico, lo 0,5%. Si tratta di un drastico rallentamento rispetto alla crescita demografica che il Ticino aveva conosciuto fino al 2015.

Rispetto alla possibile evoluzione futura della popolazione i distretti ticinesi si dividono poi in due gruppi. Ci sono distretti vincenti: sono quelli delle tre maggiori città, ossia il distretto di Bellinzona, che sarà quello che, in termini relativi, ossia in valori percentuali, guadagnerà più abitanti, il distretto di Lugano e il distretto di Locarno. Gli altri distretti del Cantone faranno invece parte del gruppo dei perdenti. Le perdite maggiori, sempre in termini relativi, le conosceranno il distretto di Leventina e quello di Blenio; la perdita minore la sopporterà invece il distretto di Mendrisio. Questo significa che l’evoluzione futura della popolazione del Cantone sarà contraddistinta da due tendenze. In primo luogo, come abbiamo già ricordato, da un più che modesto aumento e, in secondo luogo, da un’ulteriore concentrazione della popolazione negli agglomerati urbani delle tre maggiori città.

Perché la demografia ticinese sta perdendo di velocità? Da un lato perché la popolazione invecchia e, dall’altro, perché il saldo migratorio, da qualche anno, sta restringendosi come una peau de chagrin. Delle due tendenze quella all’invecchiamento della popolazione è quella di più lunga data. È infatti da più di mezzo secolo che il saldo naturale in Ticino è in diminuzione ed è da quasi vent’anni che è diventato negativo. Di fronte alla persistenza della tendenza all’invecchiamento della popolazione le autorità non sono state con le mani in mano. Sono intervenute investendo nelle case per anziani, negli aiuti domiciliari e nel sostegno finanziario, sotto diversi titoli, delle persone anziane. La loro è, se possiamo permetterci il confronto, una specie di terapia anti-aging che persegue la finalità di migliorare la qualità di vita delle persone in età. Si tratta certamente di misure necessarie per affrontare le conseguenze negative immediate del fenomeno. Le stesse però non incideranno in nessun modo sulla tendenza all’invecchiamento.

Quello di cui la demografia ticinese oggi ha bisogno non è tanto dell’anti-aging ma di una terapia di ringiovanimento, una specie di fonte della giovinezza. Non che non si sia fatto nulla per favorire la procreazione e le famiglie con figli. Dal congedo di paternità e maternità agli assegni famigliari, dagli aiuti per gli asili-nido e la campagna per la generalizzazione dei giardini di infanzia, dal sostegno pedagogico alla diffusissima attività dei molti enti di aiuto alle famiglie. Ma quello che l’osservatore esterno critica è la mancanza di una strategia che riunisca i numerosi interventi, pubblici e privati, sotto una sola tematica politica: quella del ringiovanimento della popolazione. Non è che formulando obiettivi e misure per una politica di questo tipo il problema si risolva da solo. Tuttavia, anche se la politica dell’incoraggiamento alle nascite è stata quasi sempre il retaggio di governi autoritari è venuto il momento di intraprendere qualcosa di esplicito. Uguale attenzione il Cantone Ticino dovrà prestare anche alla politica di controllo dell’immigrazione. Infatti, anche supponendo che il saldo naturale ritorni ad essere nullo, un risultato che non sarà facile da conseguire, per vedere la popolazione del Cantone crescere occorrerà ristabilire un saldo migratorio positivo.