Programmazione umana

/ 09.01.2023
di Ermanno Cavazzoni

Prendiamo una formica: quando nasce sa già tutto, non c’è bisogno di educazione e di scuole, né di corsi accelerati, sa camminare, cercare cibo, sa prenderlo con le sue pinzette e trascinarlo al nido, e immagazzinarlo secondo una disposizione razionale, sa seguire le tracce olfattive, riconoscere amici e nemici, sono tutte azioni complesse, e non parlo delle meraviglie di certe formiche, che allevano gli afidi e poi li mungono come fossero mucche, che cuciono le foglie, basta prendere un trattato di mirmecologia per rimanere impressionati.

Ma è così per tutti gli animali, la natura non ama la pedagogia, li fa nascere che sanno già stare al mondo, un cavallo entro un’ora dopo la nascita si alza e galoppa, e un gatto anche allevato in appartamento sa ricoprire i suoi escrementi con la segatura usando la zampetta. Tutte cose automatiche, come se la natura preferisse fornire a ogni animale una scheda comportamentale dettagliata, simile a quella che ha una lavatrice. Non dico che un animale è una macchina, sono troppo elementari le nostre macchine; dico però che hanno una scheda programma completa.

Anche un essere umano ha una scheda, quando nasce sa varie cose, gridare se ha fame, che significa usare il fiato per produrre un suono, come se uno nascesse sapendo suonare la tromba; poi sa succhiare, cioè creare tra la lingua e il palato un vuoto pneumatico in modo da far defluire il latte dal seno o dal biberon; che, se lo si dovesse insegnare, sarebbe lungo e difficile, e intanto il neonato morirebbe di fame. E poi? e poi la scheda non dà molte altre istruzioni precise. Per camminare a due zampe ci vuole un addestramento, altrimenti l’umanità gattonerebbe, cioè saremmo quadrupedi approssimativi. Per tutto il resto ci vuole l’insegnamento; innanzi tutto per il linguaggio. Sulla scheda mentale c’è solo un trattato di fonologia e una grammatica universale, che cioè va bene per ogni lingua. Ma poi qualcuno deve insegnarti una lingua, inglese, francese, nessuno nasce con l’inglese innato; ci vogliono anni. Ma poi con la lingua si possono insegnare tante altre cose, cioè pressoché tutto. Per questo siamo sociali, perché dobbiamo imparare.

Un essere sempre vissuto in solitudine forse al massimo saprebbe portarsi il cibo alla bocca, ma non distinguere il cibo buono da quello cattivo, per cui masticherebbe anche i sassi, la paglia, e si estinguerebbe. E se nessuno gliel’ha spiegato non credo che un uomo o una donna indovinerebbero la complicata tecnica dell’accoppiamento. Ossia nella romantica ipotesi di un giovanotto e una ragazza abbandonati nudi e da soli su un’isola, se non hanno avuto istruzioni precise dai compagni di classe, dal sessuologo, o da un filmino porno, è molto probabile che non arrivino ad accoppiarsi; saranno in smania, ci saranno erezioni generiche e inspiegabili, perché nella scheda programma sono previste automaticamente, ma poi è difficile immaginare dove il membro va messo, sotto un’ascella? Tra i cespugli di un eucalipto? Quindi più probabile il giovanotto si sbagli; essendo già nudi neppure la curiosità per le parti celate lo guida, l’olfatto è debole; siccome sanno più o meno parlare i due si consulterebbero, potrebbero intendere la fregola come un prurito, ognuno se lo risolverebbe da solo, perché in genere a un prurito noi si rimedia grattando.

Un cavallo annusa, sale sulla cavalla e fa i movimenti che ha nel programma. Un giovanotto invece nel programma non ha niente di preciso, girerebbe attorno alle palme, tenterebbe anche con una noce di cocco, che è sbagliato, notoriamente, neppure nei siti porno più estremi si impiega una noce di cocco, che è problematica, non ha ingressi, anche nel caso la ragazza venisse in aiuto e tentasse di manovrarla, ma sull’isola c’è poco altro, c’è molta sabbia, ci sono i granchi, questi meglio però lasciarli stare, che non venga in mente a lui o a lei di usarli per grattare il prurito, su certe isole ci sono granchi capaci di rompere le noci di cocco con le pinze, se applicati al prurito sarebbe una carneficina.

Quindi la razza umana, non ci fosse una didattica porno specifica, non ci fossero i compagni di scuola che spiegano ed esemplificano nel chiuso riservato dei cessi scolastici, che sono luoghi dove si apprendono i fondamenti della cultura, la razza umana si estinguerebbe.