Portate i popcorn

/ 20.12.2021
di Natascha Fioretti

Quando nel tardo pomeriggio arriviamo in Piazza Riforma è già buio. Risplende l’albero, la gente nei caffè e nei bar chiacchiera e ride amabilmente. Accompagno un’amica a fare il test rapido in farmacia. Prima di entrare vedo un Flat nero con due occhioni dolci legato che aspetta qualcuno. Di solito i cani legati non si accarezzano ma Sissi, mi diranno che questo è il suo nome, quasi mi implora di farle una carezza. Entriamo e ci mettiamo in fila. La mamma di Sissi è una giovane donna alta dai capelli ricci e lunghi color rame. Tiene per mano la sua bimba mentre entrano per fare il test. Lei, tutta lentiggini e riccioli rossi, il suo peluche stretto al petto saluta la farmacista con la stessa contentezza dei bimbi quando entrano in un negozio di caramelle. Poco dopo, nel vederla uscire, non posso non notare il suo silenzio e quegli occhietti un po’ smarriti. Penso alla sua Sissi, ai baci e alle leccate affettuose che le farà. Curiosa le seguo con lo sguardo mentre in tre si allontanano tra luci, addobbi e musiche.

Penso a domenica scorsa quando seduta nel mio caffè, leggevo un libro che vi consiglio La resistenza dell’arte durante l’assedio di Leningrado pubblicata da Pagine d’Arte. In lontananza vedo arrivare una mamma con due gemelle bionde. Continuo a leggere, voglio conoscere meglio Olga Berggol’c la poetessa russa che durante i novecento giorni dell’assedio di Leningrado declama alla radio ogni giorno i suoi versi appassionati. Voce di speranza e di resistenza, i soldati al fronte conoscono a memoria i suoi versi: a «Ti amo di un nuovo amore amaro, che tutto perdona, vivo; Madre Patria, con la corona di spine e uno scuro arcobaleno sul capo…». Alzo lo sguardo, bevo un altro sorso di caffè e mi accorgo che non è entrato nessuno. Riccioli d’oro sono fuori dalla porta, si tengono per mano, gli occhi nascosti da berretti di lana invadenti. La mamma inginocchiata a terra rovista nello zaino. Un attimo dopo spuntano… tre mascherine. Ognuna si infila la sua e, finalmente, entrano. Non deve essere facile raccontare favole di questi tempi. Resta però la magia dell’incontro e dell’ascolto. La percezione di odori e atmosfere. L’imprevedibilità delle circostanze, l’effetto sorpresa per ciò che si muove e ci accade intorno, indispensabile per esistere e resistere. Pensate ad un incontro inatteso o ad un incontro atteso dagli inaspettati risvolti.

Per il festival letterario di cui sono co-curatrice, quest’anno ho invitato il mio professore di letteratura inglese dell’Università. Mi sono laureata nel 2001 e da allora non avevo avuto più contatto. Ricordavo però la sua passione nel raccontarci i destini di Moll Flanders e Lady Roxana. La nostra serata su Defoe e il suo Robinson è stata una piccola magia, c’era intesa, piacere di condividere in quel momento un certo amore per la letteratura. Goethe parlerebbe di affinità elettive. Eppure, tecnologia e pandemia hanno partorito modalità di incontri e partecipazione alternativi. Ad esempio, il canale letterario della Casa della letteratura berlinese al numero 23 di via Fasanenstrasse. Si chiama Literaturkanal.tv e ha l’ambizione di essere una piattaforma online per unire e proporre contenuti letterari qualitativi accessibili e gratuiti curati da esperti. «Il Netflix della letteratura» lo hanno ribattezzato le due codirettrici Janika Gelinek e Sonja Longolius che al loro pubblico dicono «Noi ci occupiamo del programma, voi portate i popcorn».

Nata in collaborazione con la Buchmesse di Francoforte, il Goethe Institute e altri, la piattaforma streaming vuole colmare un vuoto che si sta creando per via dei tagli che i programmi e i contenuti letterari hanno subito in tv e in radio. «Con le nuove competenze digitali acquisite vogliamo promuovere un luogo che dia visibilità a tutti e crei una memoria di quanto accade online». In questi giorni il teatro digitale del LAC si è aggiudicato il Premio speciale Ubu 2021 per la sua produzione digitale «Lingua Madre – Capsule per il futuro». Janika e Sonja non hanno dubbi, il futuro culturale sarà ibrido. Pensandoci, in verità, lo è già il nostro presente. Sia quel che sia, cari lettori e care lettrici, Buon Natale. Sarà come sempre un piacere incontrarci qui anche nel 2022.