Per un web accessibile e certificato

/ 18.07.2022
di Alessandro Zanoli

Da varie settimane stiamo discutendo in questa rubrica del complesso rapporto tra le tecnologie digitali e noi utenti. Ci è capitato di scoprire di recente, grazie alla Newsletter del progetto Migros Engagement, che proprio all’interno della nostra azienda opera un esperto il quale si occupa di uno degli aspetti che ci sta a cuore. Lenthe Soekhdew Basant è «Customer Experience Specialist» della Federazione delle cooperative Migros. Una delle sue mansioni è verificare che le pagine web e le app proposte dall’azienda siano accessibili alle persone non vedenti. Egli stesso è non vedente, e il suo strumento di lavoro principale è il software Screenreader, un programma che legge ad alta voce i testi pubblicati sullo schermo del PC o sul telefono cellulare. Altro suo strumento di lavoro è la tastiera Braille, che traduce i caratteri visivi sullo schermo in impulsi tattili.

Al di là degli aspetti legati all’andicap visivo, il lavoro di Lenthe Basant è però indirizzato a tutti gli utenti delle piattaforme digitali di Migros. «Il mio compito è verificare l’accessibilità e l’usabilità delle pubblicazioni online di Migros» ci ha raccontato in un’intervista. «Collaborando con i progettisti delle strutture cerchiamo da un lato di rendere adatti i prodotti a tutti gli utilizzatori e, d’altro canto, di configurarli in modo ottimale affinché siano correttamente rilevati da Google e dagli altri motori di ricerca. Il termine tecnico specifico è SEO: “Searching engine optimization”. È importante tenere conto del fatto che il nostro lavoro è mirato sulle esigenze di tutti gli utenti, non soltanto di chi soffre di una disabilità, in modo che tutti possano essere avvantaggiati nell’uso delle varie piattaforme digitali».

A Lenthe Basant abbiamo sottoposto un nostro dubbio ricorrente: «Sì, anch’io ho l’impressione che spesso troppi siti web siano concepiti con criteri che privilegiano il design e l’estetica. La facilità d’uso e la praticità nella navigazione, la strutturazione delle gerarchie e l’accessibilità sembrano proprio, purtroppo, venire in secondo piano» ci ha confermato. Gli abbiamo chiesto quindi se esistono gli strumenti efficaci di controllo che potrebbero ovviare al problema. «Come punti di riferimento in questo settore, per i prodotti destinati al web e le varie forme di piattaforme, esistono oggi perlomeno le Linee guida per l’accessibilità dei contenuti Web W3C (https://www.w3.org/Translations/WCAG21-it/), elaborate da un gruppo di lavoro internazionale che si chiama The Accessibility Guidelines Working Group». Si tratta di una serie di indicazioni che, come spiega il sito web specifico, definiscono specifiche tecniche per rendere i contenuti Web più accessibili alle persone con disabilità. Tali linee guida comunque rendono anche i contenuti Web più utilizzabili da persone anziane con problemi dovuti all’invecchiamento e spesso migliorano in generale l’usabilità per tutti gli utenti.

«Al momento non esiste nulla di più elaborato» continua il nostro interlocutore. «Occorre dire, tra l’altro, che queste stesse linee guida non sono semplici da implementare. Quello che può aiutare, e che eventualmente segnalerei a chi fosse interessato, sono i cosiddetti Accessibility Plug-Ins. Si tratta di programmi (offerti anche come estensioni per vari Browser) che permettono semplici verifiche sull’accessibilità dei siti web, e che offrono, anche a chi non possieda una grande capacità tecnica specifica, di verificare la navigazione dei propri siti e di apportare eventuali correzioni. Alcuni esempi di questi programmi sono Axe Dev Tools (www.deque.com), oppure Wave (wave.webaim.org): i migliori tra loro sono segnalati direttamente dal sito di W3CAG».

Ecco dunque che veniamo a conoscenza dell’esistenza di standards ufficiali nella realizzazione di prodotti digitali online. Resta da vedere se tali raccomandazioni sono realmente seguite. «In generale le linee guida di W3C AG 2.x sono riconosciute dalla maggior parte delle nazioni» ci spiega ancora Lenthe Basant. «Purtroppo, le raccomandazioni sono implementate poco o per nulla. In Svizzera, tra l’altro, esiste la Fondazione Zugang für Alle (www.access-for-all.ch) che si occupa di verificare l’adozione delle norme W3C AG per i siti web ed eventualmente di ottenere una certificazione in tal senso. Il mio lavoro quotidiano è di sostenere i progettisti nel processo di adeguamento dei prodotti digitali di Migros».