C’era una volta il Gran Caffè Rapallo, storico locale di Vittorio Veneto, affacciato sull’elegante lungomare ligure, meta prediletta di intellettuali e artisti del secolo scorso. Era il bar preferito di Hemingway ma qui si incontravano anche Ezra Pound, Eugenio Montale, Thomas Mann e molti altri. A dire il vero il Gran Caffè c’è ancora, semplicemente ha introdotto un cambiamento epocale che sono certa a Hemingway non sarebbe piaciuto: da qualche giorno a servire ai tavoli c’è un cameriere molto speciale, Xiao AI. Xiao AI è un robot, un elegante ammasso di ferraglia bianco con tanto di grembiule e foularino al collo.
Ho provato ad immaginarmi seduta in questo Gran Caffè in una mattina soleggiata, ancora mezza assonnata, intenta a leggere il giornale. Per me i baretti mattutini sono fondamentali per iniziare bene la giornata quando sono fuori casa. Li scelgo sempre con cura, non possono essere dei luoghi qualunque, devono avere un certo fascino. Lo stesso vale per le persone dietro al bancone e che servono ai tavoli, l’atmosfera conta. Vedendo arrivare al mio tavolo Xiao AI avrei strabuzzato gli occhi e, convinta di stare ancora sognando, sarei uscita di corsa con il mio giornale sottobraccio. Non potrei mai credere che un qualsiasi ammasso di ferraglia bianco possa servirmi un cappuccino con schiuma e cacao come piace a me!
A dire il vero, seguendo le attenzioni di cui vi ho detto, al Gran Caffè Rapallo non sarei mai entrata. Da qualche anno infatti il locale è passato in mano cinese ed è stato ristrutturato. Il proprietario si chiama Gabriele Hu e i piatti forti sono quelli della ristorazione orientale con tanto di formula all you can eat. Hu dice che nessuno dei camerieri verrà sostituito.
Incuriosita mi sono messa alla ricerca di esperimenti simili scoprendo che c’è chi è molto più avanti di Hu. Nel centro di Praga c’è un locale di ultima generazione chiamato Cyberdog. Cyber perché pensato e costruito nell’ottica di automatizzare totalmente i processi di ristorazione, dog perché la struttura esterna ricorda, a dire dei suoi creatori, la forma di un cane seduto (ci vuole tanta immaginazione). Ne ha parlato anche la Reuters titolando l’articolo «Benvenuti nel meraviglioso saloon robotizzato di Praga». Con una capienza di 40 persone il Cyberdog è davvero un locale futuristico. Somiglia a una navicella spaziale con tanto di luci fredde bianche e verdi. Chi la sera siede ad uno dei tavoli ordina via app. L’ordinazione arriva al robot dietro al bancone che questa volta non è un elegante ammasso di ferraglia bianca ma un braccio robotizzato. Kuka, questo è il suo nome, chiusa dietro una rete di ferro metallica, è in grado di aprire una bottiglia di vino e riempire contemporaneamente quattro bicchieri. Poi li mette su un vassoio di metallo che scorre su dei binari volanti fino a raggiungere il tavolo dell’ordinazione. Non solo vino o cocktail, Kuka prepara anche dei piatti galattici. Il proprietario Marcel Soural, entusiasta del suo esperimento, spiega come questo sia un mix fortunato ed efficiente di competenze architettoniche, tecnologiche e di design. Così a suo dire saranno i locali del futuro mentre saranno un’eccezione quelli con camerieri in carne ed ossa e per questo particolarmente costosi. Chissà cosa avrebbe detto di Kuka George Orwell secondo il quale (lo scrisse nel suo saggio The Moon Underwater pubblicato su «the Evening Standard» il 9 febbraio 1946) un pub tra i suoi requisiti essenziali doveva avere delle cameriere materne in grado di ricordarsi i nomi dei clienti abituali e interessarsi amorevolmente di ognuno.
Penserete cari lettori che dei muti e insensibili ammassi di ferraglia non potranno mai sostituire le simpatiche chiacchierate umane con i camerieri o i bartender di turno. E, sebbene la pensi come voi, devo dirvi che Pepper è pronto a smentirci. Pepper è un robot giapponese di ultima generazione, capace di interagire con le persone, fare conversazione e leggere pensieri e stati d’animo di chi ha di fronte. Tutto questo grazie alla sua intelligenza artificiale e alle sue videocamere in 3D che scansionano espressioni facciali, movimenti e li categorizza. Pepper, capace di parlare perfettamente diverse lingue è già in funzione in diverse filiali di Pizza Hut in Giappone, su alcune navi da crociera e al Glatt, un centro commerciale a Wallisellen. Pepper, sempre gentile e mai stanco, indica ai clienti dove sono le toilette o il negozio che stanno cercando. Si salvi chi può!