Buongiorno Laura,
mi sono appassionato all’olio di cocco, lo metto un po’ ovunque nelle mie ricette perché dà loro quel tocco esotico in più che mi piace tanto. So che è grasso e quindi cerco di evitare l’uso di olio di oliva o panna o burro. Però io mi sono accorto di essermi preoccupato solo delle calorie e non della qualità dell’olio di cocco. È buono? Fa bene alla salute? Faccio bene a sostituirlo all’olio di oliva o è meglio se faccio attenzione? A mesi avrei un controllo del sangue e non vorrei avere spiacevoli sorprese. / Filippo
Caro Filippo,
chissà che buoni manicaretti prepara. Parto subito dai valori nutritivi: 100 g di olio di cocco contengono circa 99 g di grassi totali, di cui 85,9 g di grassi saturi. L’olio di oliva 90 g di grassi totali di cui 10,7 g di grassi saturi. Il burro ha 82,2 g di grassi totali di cui 49 g di grassi saturi e la panna 50 g di grassi totali di cui 30 g saturi. Come sicuramente saprà, troppi grassi saturi nella dieta non sono salutari perché aumentano i livelli di colesterolo «cattivo» LDL, che a sua volta può aumentare il rischio di malattie cardiache.
Avrà quindi spiacevoli sorprese nelle prossime analisi del sangue? Questo purtroppo non posso dirglielo con certezza: dipende da troppi fattori, ma le posso rispondere che nonostante la grande presenza di grassi saturi nel cocco, la maggior parte di quelli presenti sono a catena media (anche chiamati acido laurico), e, a differenza dei grassi saturi animali, non forniscono colesterolo ma aumentano significativamente i livelli di colesterolo HDL, quello «buono». Però aggiungo anche che gli studi effettuati finora sono limitati e non si sa davvero come l’olio di cocco possa influenzare (nel bene o nel male) le malattie cardiache. Inoltre, gli oli vegetali non sono solo grassi, contengono molti antiossidanti e altre sostanze, quindi i loro effetti generali sulla salute non possono essere previsti solo dai cambiamenti in LDL e HDL. Se vuole fare una scelta più salutare, le consiglio quindi di tornare a usare più frequentemente l’olio di oliva poiché è composto principalmente da grassi insaturi che quindi riducono l’LDL e aumentano l’HDL, ed è pure una buona fonte di vitamina E e composti polifenolici - antiossidanti che possono abbassare i livelli di infiammazione sistemica. Mentre l’olio di cocco, per quanto sia per lei più piacevole al palato, ne è privo.
Il cocco ha sicuramente un sapore notevole e non c’è quindi nessun problema a usarlo di tanto in tanto. Essendo solido a temperatura ambiente e avendo un punto di fumo (la temperatura massima raggiungibile da un olio prima che questo inizi a bruciare e a decomporsi creando sostanze tossiche) maggiore rispetto all’olio di oliva lo può utilizzare al posto del burro o della margarina o degli oli vegetali nei prodotti da forno (crostate, eccetera) oppure nei piatti tailandesi, mentre per cucinare verdure o carni a basse temperature le consiglio di alternare l’olio di oliva a quello di cocco e di mantenere l’olio extravergine di oliva per condire a crudo le pietanze, così da lasciare inalterati i valori della vitamina E dei composti polifenolici.
La ringrazio per lo spunto di riflessione, e invito tutti i cari lettori, se lo desiderano, a provare quest’olio così particolare. Per i più curiosi, mi permetto di specificare che l’olio di cocco è solido solo sotto i venti gradi… da qui la particolarità di trovarlo spesso in un barattolo anziché in una bottiglia!

Ha domande su alimentazione e nutrizione? Laura Botticelli, dietista ASDD, vi risponderà.
Scrivete a lanutrizionista(at)azione.ch
www.berufskunde.com/chi/professioni-a-z/dietista
www.svde-asdd.ch
Olio di cocco oppure olio d’oliva?
/ 16.03.2020
di Laura Botticelli
di Laura Botticelli