Gli amici mi rimproverano, dicono che tengo lo sguardo fisso sull’America. Però poi sono contenti quando li aggiorno su novità che arriveranno anche da noi ma con mesi e anni di ritardo. Qualche esempio: si fa un gran discutere sul Metaverso che prende il posto di Facebook. Consentirà di vivere in un universo parallelo così gratificante da indurre nel suo fruitore il desiderio di non ritornare più nel mondo reale. Si parla già di una nuova forma di dipendenza. Gli psicologi, sempre in cerca di un pretesto per attirare nuovi clienti, l’hanno battezzata «addiction-by-design». Ebbene, sono in grado di svelare ai miei amici, per metterli in guardia, l’algoritmo usato dai social per tenere agganciati miliardi di persone. Ho giurato di non dirlo a nessuno ma l’amicizia vince su tutto. Ricordiamoci il termine «addiction» perché lo ritroveremo con sempre maggior frequenza. Potremmo tradurlo con «dipendenza», ma «addiction» è infinitamente più pregnante, ci fa sentire persone competenti, «up-to-date», che non so cosa significhi ma suona bene.
Dobbiamo essere nel «mainstream» e nello stesso tempo avere «uno sguardo laterale». È un esercizio difficile ma con un po’ di allenamento ci si arriva. Al limite potete sempre ricorrere al «coach». Un’avvertenza: dovete bandire dal vostro lessico la parola «resilienza». La usano persino i politici da talk show. Torniamo alle addiction. Esistono quelle storiche: dall’alcool, dalla droga, dal gioco, dal sesso. Ultima arrivata è la «elbow addiction», frutto dall’aumentata, e sacrosanta, sensibilità verso le azioni di stalking verso le donne da condannare sempre e in ogni circostanza. Elbow si traduce con il termine «gomito» e noi potremmo tradurre il vizio battezzandolo «gomitofilia». Designa l’azione perversa di quegli uomini che mettono in pratica tutti gli accorgimenti e cercano tutte le scuse per accarezzare i gomiti delle donne anziane. Bersaglio preferito sono le signore che hanno procurato lauti guadagni ai chirurghi plastici. Hanno un viso spianato dalle rughe, sono bambole di porcellana rosa. «Mamma, come è fatto un canotto?» «Guarda le labbra di tua nonna e capirai».
Ebbene i gomiti, insieme alle mani, sono l’unico territorio del corpo umano sul quale le magie dei chirurghi plastici si rivelano impotenti. Accarezzare uno di quei gomiti è come passare la mano su una grattugia o sulla carta vetrata. Pare che sia lo sport preferito dai padroni di piccole e medie aziende o dagli amministratori e presidenti di quelle grandi. Avrebbero voluto assumere nel ruolo di assistente personale una ragazza giovane e avvenente, ma le loro mogli gliel’hanno impedito. Quindi si vendicano pretendendo l’usufrutto dei gomiti, anche più volte al giorno. «È un esercizio che calma i nervi», mi ha confessato uno di loro.
Com’era prevedibile, l’affacciarsi sulla scena dei social della Elbow Addiction è stata una manna. È arrivata al momento giusto quando già si stavano esaurendo due filoni d’oro. Il primo, la sauna per cani, aveva addirittura generato azioni legali per richieste di risarcimento. Nella campagna promozionale era mancata l’avvertenza: da usare solo ed esclusivamente per cani che non siano in coabitazione con altri animali. L’acquirente che aveva oltre al cane, anche un gatto o un coniglio, li aveva visti andare in depressione alla vista del cane che aveva il privilegio della sauna. L’altro filone consisteva in un servizio a pagamento che provvedeva a dipingere di rosa le foglie degli alberi visibili dalla finestra dell’amata, il giorno del suo compleanno. Le donne che abitavano in zone sprovviste di alberi s’erano ribellate a una palese discriminazione.
Ecco allora affacciarsi sulle copertine e nei servizi delle riviste americane di moda delle immagini sulle prime sfilate di «elbow cover», ovvero «copri gomiti», in tutte le fogge, in tutti i tessuti e nelle varianti più fantasiose. Gli stilisti hanno dovuto affrontare e superare molti ostacoli per vincere la loro battaglia. Primo fra tutti: la donna che indossava il copri gomito comunicava un chiaro messaggio: se i miei gomiti sono diventati appetibili significa che sono vecchia e rifatta. Dopo tanti brainstorming arriva la soluzione: appelliamoci alla solidarietà femminile. Tutte le donne, vecchie, giovani, bambine, devono indossare l’elbow cover. E noi uomini? Basta un semplice gesto per manifestare la vostra adesione, copritevi i gomiti.