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Mangiatori professionisti

/ 09.08.2021
di Laura Botticelli

Buongiorno Laura, la Rete è sempre fonte inesauribile di cose strane. Tra queste, recentemente ho scoperto che il quattro di luglio, negli Stati Uniti, si celebra il Giorno dell’Indipendenza anche in una maniera del tutto singolare: avviene la gara di mangiatori di Hot-dog. Ovviamente ne avevo già sentito parlare, ma non immaginavo che fosse un evento così sentito e minuziosamente organizzato. Il vincitore della competizione (tale Joey Chestnut) è già famoso per le sue performance, e detiene record di vario genere (per esempio, ha mangiato 76 hot-dog in dieci minuti!). Si parla di mangiatori professionisti, e la cosa mi ha incuriosito; ho pensato di scriverle per sapere cosa vi sia dietro una disciplina così strettamente legata all’alimentazione. / Edmondo

 

Gentile Edmondo, la ringrazio per questa domanda originale: finalmente mi ha dato l’opportunità di studiare un fenomeno che mi ha sempre incuriosita e quindi le riporto volentieri quanto ho appreso.

Mi sento in dovere di fare ora una premessa, che ripeterò alla fine. Quanto state per leggere riguarda persone allenate e che fanno ciò che fanno per lavoro. Sono professionisti e sanno perfettamente quello che avviene fisiologicamente. Non è un gioco e quindi chiedo cortesemente a tutti di astenersi dall’anche solo voler provare questa disciplina. Quando c’è di mezzo la salute è meglio essere chiari anche a costo di apparire pedanti.

Può essere anzitutto utile avere qualche nozione di fisiologia («alla buona») del tratto gastrointestinale, per comprendere meglio il tutto: in bocca, il muscolo della mascella tritura il cibo rendendolo impastato e imbevuto di saliva: il bolo, così si chiama a questo stadio, viene deglutito ed entra nell’esofago dove un movimento peristaltico (il muscolo si contrae in maniera involontaria) lo spinge verso lo sfintere esofageo inferiore che si apre per accoglierlo nello stomaco e poi si chiude per evitare che l’acido dello stomaco esca. Normalmente, lo stomaco accoglie il cibo e poi – le pareti dilatate, la masticazione e l’inizio della digestione – inviano tutti dei segnali al cervello che li elabora e indica quando si ha raggiunto la sazietà.

Non ci sono molte ricerche sull’alimentazione competitiva e questo sport continua a confondere scienziati e medici. Tuttavia, piccoli studi di gastroenterologi hanno fornito alcune informazioni interessanti. Queste persone si definiscono professionisti mangiatori proprio perché per le loro performance sportive si allenano in maniera da perfezionare il loro apparato digerente alla competizione. «Professionisti» poi perché spesso grandi distributori di cibo ingaggiano tali personaggi per farsi pubblicità. I giocatori di scacchi professionisti vengono pagati per partecipare ai tornei, gli influencer vengono pagati per portare sulla Rete contenuti di vario genere, i mangiatori professionisti, beh vengono pagati perché mangiano.

Sono andata a vedere diverse fotografie di Joey Chestnut e quello che appare evidente è che ha una mascella anomala (almeno, per i nostri canoni); oserei dire che c’è qualcosa nella sua fisionomia che colpisce: indubbiamente è il fatto che si nota un muscolo troppo sviluppato là dove di solito non c’è. Effettivamente ho letto che la potenza del suo muscolo masticatore arriva a 127 kg, che equivale al morso di un cane pastore tedesco. Per fare dei paragoni sarebbe come masticare contemporaneamente quattro pacchetti di cicche.

Quindi questo uomo tritura in media più di un hot-dog al minuto e deglutisce il bolo nell’esofago; anche lui non può controllare il movimento peristaltico però lo aiuta con la manovra di Valsalva, che consiste nell’espirazione forzata a glottide chiusa. Questa manovra aumenta notevolmente la pressione intratoracica e intra-addominale, favorendo, tra l’altro, lo svuotamento dei visceri. In più continua a saltare per aiutare la gravità a far scendere il bolo più velocemente. 

I mangiatori competitivi hanno sviluppato varie tecniche per rilassare lo sfintere e quindi il cibo raggiunge subito lo stomaco. Questo organo normalmente ha una capacità di un litro, un litro e mezzo: quello di un professionista può sorpassare i quattro litri. Lo stomaco schiaccia tutte le viscere, e il suo volume in piena competizione è stato paragonato a quello di un feto, come se nella sua pancia avvenisse in dieci minuti tutto quello che succede in una donna incinta da 0 a 9 mesi. I competitori, nonostante tutto, sono spesso curiosamente magri, poiché non possono avere grasso viscerale dato che esso non permetterebbe allo stomaco di dilatarsi in quelle proporzioni.

Essi imparano pure ad allungare e rilassare lo stomaco per adattarlo ad accogliere più cibo. Si allenano ingerendone grandi quantità di solidi e liquidi a basso contenuto calorico tra cui acqua, bevande gasate dietetiche, anguria e cavolo. Tuttavia, l’allungamento non va avanti all’infinito. Come in qualsiasi competizione ci saranno perdenti e tutti i mangiatori competitivi si fermeranno quando avranno raggiunto il loro limite. E c’è anche da dire che potrebbero non sentirsi affatto troppo bene dopo.

Cosa avviene dopo la competizione non si sa: se si autoinducano il vomito o altro. In un caso normale ci vogliono tra le quattro e le 24 ore perché il cibo si sposti dallo stomaco a un movimento intestinale. Per loro ci vuole molto più tempo. Dopo aver mangiato, lo stomaco di una persona normale tornerà alle sue dimensioni normali in circa un’ora o due. Il cibo esce dallo stomaco nell’intestino tenue per assorbirne i nutrienti, poi passa nel colon ed esce sottoforma di feci. 

Nella sua competizione, il signor Joey Chestnut con i suoi 76 hot dog ha ingerito circa 20mila calorie, contro le 1500-2000 calorie quotidiane per un uomo medio. Ma sembra che l’intestino tenue riconosca quando non ha bisogno di nutrienti e, nel caso di una grande competizione alimentare, la maggior parte del cibo esce dall’intestino tenue senza essere assorbito. Probabilmente anche per questo motivo i competitori non sono obesi. Inoltre, sembra che il mangiatore competitivo nonostante non senta più la sazietà rimane in forma solo perché monitora quanto mangia.

Gli effetti collaterali di tali abbuffate variano in base al concorrente e al cibo consumato. «Gastroenterology and Endoscopy News» afferma che gli hot dog causano i crampi più dolorosi. Altri effetti collaterali del mangiare competitivo includono nausea, gas doloroso, vomito, bruciore di stomaco e diarrea. Effetti collaterali più gravi potrebbero includere soffocamento, infiammazione esofagea e rottura dello stomaco. Un altro possibile problema è che un mangiatore potrebbe allungare lo stomaco così tanto da non poter più contrarsi e quindi diventare incapace di passare il cibo. Questa condizione, chiamata gastroparesi, provoca nausea e vomito.

Quindi non emulateli. Le competizioni avvengono sempre sotto stretto controllo medico e non è uno sport salutare, oltre a non essere etico se si considera l’enorme spreco di cibo. Trovo interessante ma sicuramente non consigliabile quanto sopra descritto e invito tutti alla moderazione in qualsiasi frangente. Il vecchio adagio: il troppo storpia è reale, e in questo caso è pure estremamente pericoloso.