Mamma mia, che fracasso!

/ 24.01.2022
di Angelo Rossi

Qualche mese fa aveva destato un certo stupore la notizia stando alla quale Lugano nella classifica delle città svizzere più rumorose occupava il secondo posto. L’informazione aveva sollevato qualche commento preoccupato, soprattutto da parte dei rappresentanti del turismo. In generale però le reazioni sono state sin qui moderate. Il rumore è da considerare come un’esternalità negativa. È abbastanza facile considerarlo come un costo sociale nel caso di una singola costruzione. La vicinanza di un asse stradale frequentato o di una linea ferroviaria, per non parlare, nei casi delle città maggiori, del rumore provocato dai voli aerei, hanno sicuramente un impatto negativo sull’attrattiva residenziale di una determinata localizzazione. Più difficile, invece, è farsi un’idea di che cosa significa il rumore per la qualità residenziale di una città che, come Lugano, si estende dal lago alle montagne.

Certamente vi sono, a Lugano come in altre città, forti differenze tra una localizzazione e l’altra per quel che riguarda la media dei decibel che devono sopportare gli abitanti. È evidente che gli abitanti del piano di Scairolo devono sopportare più rumore, determinato dai flussi di traffico, che gli abitanti dei villaggi della Valcolla che pure fanno parte del territorio cittadino. I progressi della statistica e, soprattutto, delle tecniche di stima consentono però oggi di stabilire – tenendo conto del rumore non solo a livello del pianterreno, ma anche di quello che devono sopportare gli inquilini dei piani superiori – a quanti decibel in media sono esposte le diverse quote di popolazione. Una volta conosciute queste quote è poi facile redarre la classifica del rumore facendo la somma delle stesse.

Nello studio che sta alla base della classifica in questione è stata stimata per le maggiori città svizzere, Lugano inclusa, la proporzione della popolazione esposta almeno a 50-55 decibel. A Ginevra questa proporzione supera il 90%. In altre parole, nella città di Calvino non vi è modo di vivere in un posto tranquillo. Viene poi Lugano con un totale di popolazione esposta al rumore pari a quasi l’80%. Al terzo posto della classifica si trova Losanna con una proporzione di popolazione esposta al rumore di poco superiore al 60%. In seguito la proporzione diminuisce fino ad arrivare a Berna. Nella capitale federale solo la metà della popolazione vive in case o appartamenti esposti a un rumore superiore ai 50 decibel. Ovviamente maggiore è il livello del fracasso e maggiore è il costo sociale che devono sopportare gli abitanti di queste città. Stando allo studio della Banca cantonale di Zurigo, l’ordine in classifica delle città però non cambia quando invece di considerare la quota totale di popolazione esposta al rumore, ci concentriamo solo sulla quota di popolazione esposta a un rumore superiore ai 60 decibel. In testa viene sempre Ginevra, al secondo posto troviamo sempre Lugano e al terzo Losanna.

Sembra quindi che anche in materia di rumore urbano esista un Röstigraben. La popolazione delle città latine è esposta a maggior rumore di quella delle città svizzero-tedesche. Di conseguenza si potrebbe pensare che le perdite determinate dal rumore siano maggiori in Romandia e in Ticino che non nella Svizzera tedesca. Invece non è così. Nello studio citato, la riduzione del potenziale affitto che i proprietari di case e appartamenti di una data città possono incassare dipende infatti non solo dal grado di rumore che deve sopportare la popolazione, ma anche dalla dimensione demografica della città in questione. Così mentre i proprietari di appartamenti e case di Ginevra perdono, per via del rumore, circa 40 milioni all’anno di affitto potenziale, quelli di Lugano perdono solo 3,6 milioni. Nella classifica dei costi sociali dovuti al rumore dopo Ginevra viene Zurigo e, al terzo posto, segue Losanna. Anche le altre città trovano posto nella classifica in funzione della loro dimensione demografica. Così Lugano, pur essendo al secondo posto come città più rumorosa, si trova solo al nono posto della classifica delle perdite potenziali di affitto dovuto al rumore.

Forse è per questa ragione che il venire a sapere che la città si trova al secondo posto della classifica delle maggiori città per il rumore che deve sopportare la popolazione non ha sollevato forti reazioni in quel di Lugano. Come dire che il costo del rumore a Lugano è, per il momento, ancora entro limiti che i portafogli dei proprietari di casa riescono a sopportare. E non è detto, tra l’altro, che gli inquilini di Lugano non abbiano una preferenza culturale per il rumore.