Lo squalo dal volto umano

/ 08.03.2021
di Cesare Poppi

Il vostro altropologo preferito aveva ripromesso a se stesso di non tornarci sopra mai più in quanto argomento stomachevole e ormai trito – e per giunta deprimente per chi abbia anche solo un granello di fiducia residua nelle capacità raziocinanti del genere Sapiens. E invece no: obtorto collo gli tocca tornare sul tema degli squali. E dico «gli tocca» perché stavolta il coacervo di paure selacimorfiche (essendo tutti gli squali selacimorfi) costruito ad arte dall’industria culturale mediatica, di sentimentalismo regressivo e di angosce pandemiche sintetizzate nella voce «squalo» dall’industria culturale mediatica è un vero capolavoro.

Pare che la notizia sia stata sparata nel Vecchio Continente da quel gioiello di diseducazione giornalistica che è «The Sun», tabloid inglese da tenere lontano dai bambini. Si tratta – tanto per intenderci – dello stesso che nel 1982, in piena guerra delle Falklands, quando un siluro di Sua Maestà affondò quella vecchia innocua carretta che era l’incrociatore Belgrano annegando settecento cadetti della marina argentina, titolò in prima pagina «Up yours, Galtieri!». Intraducibile poiché universale.

Questa volta il titolo è: «Cucciolo di Squalo Mutante dal Volto Umano». La notizia: un pescatore thailandese ha pescato una squalessa (si dice così?), l’ha sventrata e dentro ci ha trovato un cucciolo dal Volto Umano – ovvero un futuro Squalo Mutante. Invito i lettori a farsi un giro sul web solo per rendersi conto del fall-out mediatico che ne è venuto fuori. Video, foto, articoli, dibattiti, forum, pronunciamientos di scienziati, opinionisti, padri spirituali (no: altropologi NO – e mi piace pensare che sia così perché di noi hanno paura – quella vera – e non perché non contiamo niente): aspettiamo solo un’enciclica papale. Qualcuno si è spinto anche oltre e ha rincarato la dose mettendo nel mixer altri ingredienti-esca per il grande pubblico. Così almeno due autorevoli (?) giornali italiani – che non nomino per vergogna di Patria – hanno ritenuto bene di specificare che il «volto umano» in questione è quello di un Puffo (sic!). Il circo mediatico in questione era stato peraltro preparato da un primo tentativo di sfondamento del fronte della diffusione virale che annunciava il ritrovamento nei mari di uno «squalo mutante a due teste». Trattavasi nella fattispecie di un mostriciattolo poco più grande di una mano – ovviamente appena partorito e destinato a vita ahinoi breve – che ovviamente non ha sfondato la soglia critica ed è sparito nel mare magnum di notizie selacimorfiche – o meglio: selacimorbose – che impesta la rete un giorno sì e l’altro pure. Vi invito a controllare: «Squalo enorme si avvicina ad una barca nel Salento: pescatore spaventato» (si trattava di un squalo elefante, meno pericoloso di una pulce). «Pesca con la canna dal molo uno squalo» (trattavasi di un gattuccio, che pesa – appunto – quanto un gatto), «Consigli per difendersi dallo squalo Tigre» (corso di addestramento che tutti dovrebbero frequentare prima di entrare nella vasca da bagno) e avanti di questo passo.

Al di là del fatto che siamo tornati – nell’epoca del rispetto thunberghiano del Mare e dell’Ambiente ad una sorta di Medioevo Zoologico popolato di chimere, sirene, mostri ed ibridi di ogni sorta, tre elementi del caso in questione devono farci riflettere. Il primo è il riacutizzarsi – già segnalato in questa Rubrica – di un cultura delle paure dovute a cause vuoi inesistenti vuoi irrilevanti. In secondo luogo – nella specifica temperie pandemica – quelli che fino all’altro giorno sarebbero stati trattati come sfortunati casi di malformazione sono ora «mutazioni» di una Natura impazzita destinati a crescere e moltiplicarsi: il CD19 viene dai pipistrelli? Attenti al Ritorno degli Pterodattili Giganti. A fare da collante a questo cocktail impazzito il terzo elemento: i «cuccioli». Cifra ahimè di una cultura industriale tarda e regressiva che proietta – vero e proprio transfert – sul «cucciolo» fragile, innocente ed indifeso la condizione di un’umanità in piena fase di infantilizzazione. La stessa che ha bisogno del Governo per farsi imporre (e sancire) quando bisogna star chiusi in casa e quando bisogna andare a letto – per poi disubbidire alla Mamma.

Per sollevare un po’ il morale invito a cercare in web «Il Giorno dei Morti: usanze, tradizione, folclore nel Sud Italia»: lì troverete la risposta a chi sia – veramente – lo Squalo Mutante dal Volto Umano. Parola di Altropologo.