Informazioni
Inviate le vostre domande o riflessioni a Silvia Vegetti Finzi, scrivendo a: La Stanza del dialogo, Azione, Via Pretorio 11, 6901 Lugano; oppure a lastanzadeldialogo(at)azione.ch


L’infedeltà svelata da una lettera anonima

/ 12.07.2021
di Silvia Vegetti Finzi

Cara Silvia,
sono ancora scossa. Questa notte non ho dormito. Ieri mentre stavo correggendo i compiti dei miei allievi, mia figlia sedicenne era in palestra e mio marito in viaggio, ricevo una lettera anonima che mi rivela, cosa che non avevo mai sospettato, che mio marito è da due anni l’amante della sua segretaria e che, quello che credevo un viaggio di lavoro, è in realtà un festa di fidanzamento perché lui, portandola a Venezia, intende prometterle di andare a vivere insieme. D’impulso straccio la lettera, la getto nel cestino e quasi automaticamente mi rimetto a correggere i compiti, ma la testa è altrove. Che cosa sta succedendo? Mi vedo davanti agli occhi una giovane donna vivace e ridente e mi tornano alla mente tanti piccoli allarmi di crisi matrimoniale, possibile che non mi sia mai accorta di niente? Possibile che mio marito, prossimo ai sessanta, un po’ calvo, la pancetta, uno che si addormenta davanti alla Tv, sia per un’altra donna un amante appassionato? È vero che da qualche tempo s’interessa meno anche a nostra figlia Victoria, ma credevo fosse il nuovo incarico direttivo ad allontanarlo momentaneamente, invece... Il mondo mi crolla addosso e chiedo a lei, che conosce tante storie, come gestire la mia. Grazie. / Barbara

Cara Barbara,
ci è stato insegnato a non tener conto delle lettere anonime ma poi, quando ci riguardano, non possiamo non esserne colpiti. Non conosco il testo ma qualche indizio deve averti convinta che chi scrive non è un anonimo qualsiasi, una persona che, invidiosa della vostra felicità familiare o della recente promozione di tuo marito, intende soltanto farvi del male. Deve essere comunque qualcuno che vi conosce e che è informato sulla vita professionale di tuo marito. Viviamo in una società competitiva che alimenta invidie e gelosie, dove le fake-news sono all’ordine del giorno. Tuttavia cestinare la lettera e comportarsi come nulla fosse non è possibile in quanto le emozioni hanno una vita propria e continuano ad assalirci nonostante i nostri tentativi di annullarle. Non ti resta che tirar fuori tutto il tuo coraggio e, quando tuo marito ritorna (non quando ha ancora la valigia in mano per carità!) raccontargli quanto avvenuto. Lui negherà – gli uomini ci provano sempre – ma, se è in buona fede, non gli sarà difficile trovare le prove della sua innocenza. A questo punto sarai tu a doverti scusare di non aver fiducia in lui, di aver dubitato della sua lealtà. Ma è un problema di lusso di fronte alla minaccia di veder crollare un rapporto di coppia che ha una storia, un senso e un domani.

Nell’ipotesi che la spia anonima avesse ragione, non cedere alla collera e allo sconforto. Non c’è matrimonio che non incontri qualche momento di crisi. Un mio amico storico mi faceva notare come un tempo i matrimoni fossero naturalmente brevi perché molte giovani spose morivano di parto. Ora invece la coppia coniugale si trova ad affrontare insieme molte stagioni della vita: la giovinezza, la maturità, la vecchiaia, ognuna con le sue esigenze, le sue fragilità. Se ho ben capito, tu e tuo marito, state entrando nel periodo più delicato, soprattutto per gli uomini quando, raggiunta la méta che si proponevano, temono di imboccare la fase discendente dell’esistenza. Reagiscono allora cercando, sostiene sempre il mio amico, di ringiovanire facendo la media matematica tra la loro età e quella di una nuova giovane compagna. La tentazione è forte ma pochi hanno poi il coraggio di rompere il matrimonio e abbandonare la famiglia. Su questa indecisione puoi intervenire con una strategia di riconquista di quello che consideri, mi sembra, il tuo uomo. Non trascurare il sospetto che qualcosa tra di voi non andasse già da prima nel verso giusto, che la quotidianità avesse steso un velo di insignificanza e indifferenza sulla vostra relazione e riparti per combattere. Frenata l’irruenza, metti a punto una strategia.

Nessuna garanzia di vincere ma vale sempre la pena di provarci. Se non altro per vostra figlia che sarebbe inevitabilmente coinvolta. Non credere a chi dice che gli adolescenti hanno la loro vita e che dei problemi dei genitori non gliene importa niente. Quando il contenitore «famiglia» si frantuma c’è dolore per tutti. Probabilmente Victoria, a 16 anni, sta delineando la sua identità, sta cercando di distanziarsi dai genitori mantenendo il suo posto di figlia, un compito particolarmente delicato soprattutto quando, come nel vostro caso, il senso di appartenenza e protezione non è mai venuto meno. Se la coppia entra in crisi, sarete voi genitori a occupare la scena della famiglia, il problema sarete voi, non lei. Una sostituzione che costa cara ai ragazzi che perdono sicurezza, fiducia in se stessi, speranza nel futuro. Ma prima di fasciarsi la testa, cara Barbara, prendi in considerazione anche l’ipotesi che quella lettera sia solo uno scherzo maligno, che non ci sia nulla di vero in una denuncia vigliaccamente anonima. Ciò nonostante credo che nulla accade per caso e che questo episodio vada considerato come un avvertimento che il vostro matrimonio ha bisogno di manutenzione. Il senso di colpa che provi per tanti trascurati scricchiolii dell’edificio «famiglia» devono indurti a cambiare, a dedicare più attenzione a tuo marito, più innovazione alla vita di coppia. Non ci resta che augurare alla storia un lieto fine sperando che a Venezia, sulla gondola che procede dondolando sul Canal Grande, accanto a tuo marito ci sia tu e non la giovane temuta rivale.