L’incubo più nero

/ 07.09.2020
di Ermanno Cavazzoni

Sono sempre sorpreso dalla meticolosa precisione germanica anche durante il più barbaro tempo nazista. Vi racconto un caso dove io stesso mi continuo a sentire minacciato.
La madre di mio padre (mia nonna Elda Fuchs) era ebrea, quindi mio padre era ebreo al 50%, il che, secondo i parametri nazisti di Himmler, bastava; se non fosse scappato in montagna fra i partigiani non sarebbe sopravvissuto. Allora era giovanissimo, e non aveva ancora incontrato mia madre; se no, se l’avessero preso, io non sarei qui a scrivere.

Invece sono stato concepito, ed essendo mia madre ariana (secondo i canoni nazisti), io (sempre secondo i canoni nazisti) sono ariano al 75% ed ebreo al 25. Che si fa in questi casi? si era chiesto Himmler. Ed è qui che bisogna riconoscere una ineccepibile coerenza nel suo pensiero. Uccidermi non si poteva, per via dei tre quarti ariani. E allora? Beh, Himmler molto semplicemente ha pensato che avrei dovuto essere castrato, per non trasmettere il quarto di sangue ebraico. Va beh! non è un piacere essere castrato; la carriera di don Giovanni, tanto per dire, mi sarebbe stata preclusa.

Però, magari chissà, la castrazione cambia la voce, avrei potuto intraprendere la carriera lirica, con la voce rara del sopranista, che al giorno d’oggi non ce l’ha più nessuno, quella voce flautata e indefinibile, che era tanto ricercata fino almeno all’inizio dell’800; come il famoso Farinelli, che con la sua voce intermedia era diventato ricco; il re di Spagna, Filippo V, che era pazzo a intermittenza e ogni tanto si credeva una rana, lo pagava 2000 sterline l’anno perché gli cantasse le stesse arie tutte le sere, e gli ammorbidisse la malinconia.

Magari mi chiamava il presidente della repubblica vicino al suo letto, nelle sere che per via della farraginosa politica italiana non riesce a prendere sonno; gli cantavo, che so? … casta diva che inargenti. Avrei potuto essere assunto a tempo indeterminato, per togliere il presidente della repubblica dalla malinconia; che non dovesse anche lui a sentirsi una rana in un pantano.

Ma… perché coi nazisti c’è sempre un ma… la vera questione che mi spaventa non è la castrazione in sé, diventare una specie di femminiello, ce ne sono sempre stati, e molti sono felici. Ma anche questa ipotetica possibilità a Himmler non piaceva, che il quarto ebraico potesse essere felice. Allora Himmler, nella sua nera logica ha pensato che per la castrazione si doveva procedere con un’iniezione di petrolio nei testicoli. Sì, avete capito bene, di petrolio, da sveglio, magari con due SS che mi tenevano fermo. Mi avrebbero fatto un’iniezione nei testicoli per evitare emorragie, che insorgono se si usano le forbici, quindi per il mio bene, cioè per il bene del 75% ariano, ma il petrolio era per il 25 ebraico; e solo l’idea mi ha sempre raccapricciato; più del forno crematorio, più del gas Zyklon B.

Perché il petrolio? uno si chiede. Beh, ci sono due ragioni, logiche, ineccepibili. Una economica, il petrolio costa poco, con un litro si castrano fino a 100 individui; un centesimo e mezzo l’uno. Quando Himmler ha emanato queste disposizioni, i tedeschi stavano quasi per arrivare ai pozzi petroliferi russi del Caucaso, quindi in prospettiva il costo del petrolio sarebbe ulteriormente calato.

L’altra ragione è simbolica, il petrolio è usato per sterminare gli insetti nocivi, che in questo caso sono i testicoli. C’è sempre una ragione in ciò che fanno i tedeschi nazisti, ed è sempre la ragione più orripilante e nera; il particolare del petrolio ha qualcosa di demoniaco, che neanche Dante Alighieri è riuscito a immaginarlo, per i sodomiti, i lussuriosi del secondo girone infernale. Pensate a quella bellissima scena di Paolo e Francesca portati in volo dal turbine amoroso se solo Dante Alighieri avesse delegato Himmler a trovare le pene: Paolo col petrolio nei testicoli mica riusciva a volare più, addio bellezze della Divina Commedia.

Io sono nato dopo finita la guerra, quindi questa eventualità non si è prospettata, l’ho scampata; ma se avessero vinto i nazisti, ci pensate? avrei un’altra voce, magari cantavo con gran successo. Ma credo che all’iniezione di petrolio non sarei sopravvissuto. Himmler l’aveva pensata anche come deterrente musicale.

Dopo che ho letto anni fa le disposizioni di Himmler, il petrolio e l’iniezione mi tornano ogni tanto di notte in qualche orribile incubo atroce. Poi mi sveglio, e sono contentissimo che la guerra sia finita così, canticchio e ringrazio russi e americani, ringrazio Stalin (pur con tutti i suoi difetti), ringrazio Roosevelt, Churchill, sorvolando anche sui loro difetti, poi ripenso al petrolio scampato e mi viene da dire grazie a tutti, alla legione polacca (che si è sacrificata), agli australiani, ai canadesi, ai marocchini (coi loro noti difetti), ai sudafricani… grazie, grazie, ci hanno salvato… se no…