«Pronto, parlo con la signora Rossi? Sì. Signora Rossi, lei abita a Torino? Sì. Complimenti signora, con quei due sì, che ho provveduto a registrare, lei ha firmato il contratto per il cambio di gestore. Ma veramente io mi trovo bene col mio. Una curiosità: lei quanto spende con l’attuale gestore? Due euro e 40 centesimi ogni bimestre. Scherza? La derubano. Con il nuovo contratto che ha appena firmato lei potrà una volta alla settimana fare una telefonata gratis in Australia. Io non conosco nessuno in Australia. Niente paura, le offriamo noi un contatto. Ma io non ho nessuna voglia di parlare a uno sconosciuto. Rinuncia? Bene, per ogni telefonata in Australia non fatta, noi le rimborsiamo 5 euro. Deve solo darmi gli estremi del suo conto corrente e il codice di accessione. Vedrà che bella sorpresa».
«Pronto, parlo con il signor Bianchi? Sì, con chi parlo? Qui è il capo delle squadre del comune per la disinfezione delle case per via della pandemia. Non ho mai sentito parlare di questa pratica. Ha ragione, è una procedura tenuta riservata per non suscitare il panico fra le persone che vivono sole come lei. Nessun timore, i nostri addetti sono provvisti di regolare codice di identificazione. La preghiamo solo di non parlarne ai suoi condomini, per non metterli in allarme. Va bene, ma cosa devo fare? Niente di speciale. I virologi dei telegiornali non svelano che il Coronavirus si attacca con particolare virulenza alle banconote e agli oggetti d’oro e d’argento. Per sveltire le operazioni le chiediamo solo di estrarre il tutto dai loro ripostigli e sistemarli su un tavolo ricoperto da un asciugamano bianco. Quei pochi ori sono in banca, in una cassetta di sicurezza. Cosa aspetta? Vada a prenderli mentre noi arriviamo. Avvenuta la disinfestazione potrà riportarli subito in banca. Una volta fatto il suo dovere di cittadino, si metterà la coscienza in pace. E anche noi».
«Pronto, parlo con la signora Maria? Sì, dica, con chi parlo? Suo nipote mi ha dato il suo numero, mi ha chiesto il favore di telefonarle. Quale nipote? Ne ho otto di nipoti. Scommetto che si tratta di Federico. Brava, ha indovinato. Perché non mi chiama lui? Cos’ha combinato questa volta? Niente di male, non si preoccupi. Federico ha il telefono scarico e ha urgenza di avere una risposta da lei prima di procedere. Che genere di risposta? Come lei sa, a causa della pandemia gli alberghi delle località di villeggiatura sono rimasti vuoti.
La famiglia proprietaria di un cinque stelle di Camogli, in difficoltà finanziaria, ha deciso di trasferirsi all’estero e lo vende a un prezzo stracciato, ma ha necessità di fare subito l’atto di vendita. Suo nipote Federico vuole comprarlo ma ha bisogno di fare società con qualcuno. Prima di proporlo a qualche amico ha pensato a lei, per sapere se per caso le interessa. Non si faccia problemi a dire di no, si raccomanda suo nipote. Se dico di sì quale sarebbe la mia quota? Per diventare proprietaria di una quota, è sufficiente la sottoscrizione di 200 mila euro ma subito, per la voltura, basta un decimo, cioè 20 mila. Come faccio per farglieli avere? È semplice, basta fare il versamento sull’iban di suo nipote. Non ce l’ho. Suo nipote aveva previsto anche questo, me l’ha dato e io glielo posso dettare subito. Come faccio a essere sicura che non è una truffa? Semplice, le do il numero dell’attuale proprietario, gli telefoni. Va bene, farò così».
«Pronto, parlo con il signor Pietro? Sì, mi dica. La chiamo dall’ufficio dell’amministratore di condominio. Buongiorno Giovanna, ha cambiato voce? Giovanna dalla scorsa settimana è in maternità, io sono Livia, la sostituisco per qualche mese, ma se preferisce parlare con Giovanna... No, no, va bene così, la sua è la prima telefonata che ricevo dall’altro ieri. Perché mi ha chiamato? Per avvisarla, c’è una perdita nella conduttura dell’acqua, dobbiamo correre ai ripari subito, il guasto si è verificato sulla volta della sua cantina che rischia di finire allagata, deve subito scendere a svuotarla. L’amministratore sa benissimo che non posso muovermi per via delle gambe malferme, inoltre sono in quarantena fiduciaria dopo che mia nipote Valentina è risultata positiva al tampone...
Mi dispiace per lei ma non possiamo aspettare neanche un minuto. Non ha qualcuno di fiducia per affidargli le chiavi della cantina? No, vivo solo e in questo momento non saprei a chi rivolgermi. L’unica è che lei lasci le chiavi della sua cantina sullo zerbino davanti alla porta d’ingresso. Passiamo noi a prenderle. Ma in cantina tengo cose preziose, almeno per me, le bottiglie di barolo, i fiaschi d’olio, me li porta un amico che coltiva olive in Liguria. Dalla casa in campagna mi sono arrivati i barattoli ripieni di funghi, peperoni, melanzane.... Non si preoccupi, rimetteremo tutto in ordine, quando rivedrà la sua cantina non la riconoscerà più per quanto la troverà pulita...».
L’evoluzione della truffa
/ 03.05.2021
di Bruno Gambarotta
di Bruno Gambarotta