L’economia svizzera nel resto del mondo

/ 18.01.2021
di Angelo Rossi

Con il consueto ritardo di un anno, la Banca nazionale svizzera ha pubblicato, il mese scorso, la statistica sugli investimenti diretti per il 2019. In termini di stock di capitale, ossia della somma cumulata degli investimenti realizzati nel corso degli anni, non c’è molto da dire. Sia per quel che riguarda lo stock di capitale svizzero investito all’estero, sia per quel che riguarda lo stock di capitale estero investito in Svizzera, le variazioni del 2019 sono minime. Lo stock di capitale esportato è diminuito dell’1%, quello di capitale importato dall’estero è aumentato dell’1%. Siccome però il livello dei due stock si aggira, in termini assoluti, sui 1500 miliardi, le variazioni sono pur sempre dell’ordine di 15 miliardi di franchi.

Quello che si osserva, considerando l’evoluzione degli ultimi dieci anni, è che lo stock di capitale investito all’estero e quello delle economie straniere investito in Svizzera è aumentato rapidamente fino al 2016 per poi stagnare sul livello già ricordato nel corso degli ultimi tre anni. L’andamento in questione relativizza naturalmente l’importanza di due aspetti degli investimenti diretti che fanno sempre parlare. Ci riferiamo, da un lato, al fenomeno di trasferimento di aziende dalla Svizzera verso paesi con bassi salari, o con economie emergenti, e dall’altro a quello del paventato assalto all’economia svizzera da parte di investitori provenienti da India, Cina o Brasile. Nel quadro statistico globale questi movimenti non sono rilevanti. Questo naturalmente non esclude che gli investimenti diretti, nelle due direzioni, ossia della Svizzera all’estero o del resto del mondo in Svizzera, non possano suscitare polemiche in singoli casi, in particolare quando si tratta di acquisti o di partecipazioni al capitale di aziende importanti. Per questa ragione abbiamo studiato con particolare interesse la statistica sul numero e la cifra d’affari delle filiali di aziende svizzere all’estero, inserita quest’anno per la prima volta nel rapporto della BNS.

La statistica sull’attività delle multinazionali svizzere, affermano gli autori del rapporto, dà un’idea di quanto sia avanzata la globalizzazione all’interno delle multinazionali con sede nel nostro paese. Nel 2019 queste aziende possedevano 19’580 filiali nel resto del mondo. Il 42% di queste aziende dipendenti erano filiali di aziende industriali mentre il resto era rappresentato da filiali di aziende del settore dei servizi. Nel rapporto della BNS si sottolinea ancora che il gruppo maggiore di filiali si trovava nel ramo degli «Altri servizi». Si tratterebbe dunque di piccoli uffici di rappresentanza con il quale le aziende svizzere cercano di essere presenti su tutti i mercati del mondo. Ma le filiali delle multinazionali con sede in Svizzera non sono solo uffici di rappresentanza a Hong Kong, Singapore o a Abu Dhabi. Lo testimoniano sia i dati relativi ai posti di lavoro creati, sia la loro cifra d’affari. Da molti anni il rapporto sugli investimenti diretti ci informa sull’evoluzione dell’impiego nelle multinazionali svizzere. Così sappiamo che le aziende svizzere con filiali all’estero impiegavano, nel 2019, 546’900 persone in Svizzera e 2’072’900 nelle filiali distribuite nel resto del mondo. Ciò significa che per ogni posto di lavoro creato in Svizzera queste aziende avevano creato 3,7 posti di lavoro all’estero. Certo che se si potesse, in qualche modo, tener conto, per esempio nel finanziamento delle nostre assicurazioni sociali, di questo impiego delle aziende svizzere nel resto del mondo – mormora qualcuno – potremmo fare a meno di preoccuparci per il loro futuro finanziamento.

Nella statistica per il 2019, è stata anche inserita, per la prima volta, una tabella sulla cifra d’affari delle filiali in questione. Nel 2019 le stesse hanno realizzato una cifra d’affari pari a 741 miliardi di franchi. Si tratta di una somma leggermente superiore al Prodotto interno lordo realizzato dall’economia svizzera nello stesso anno (726,9 miliardi). Naturalmente non conosciamo il valore aggiunto dalle filiali di aziende svizzere al Pil delle loro economie nazionali e quindi non possiamo fare un paragone preciso. Tuttavia, tenendo conto dei dati sulla cifra d’affari, possiamo affermare che, per l’economia svizzera, oggi il rimorchio, rappresentato dall’attività delle filiali nel resto del mondo, è quasi altrettanto importante della motrice, ossia dell’intera prestazione dall’economia svizzera, vale a dire quella delle case-madri più quella delle aziende che non hanno filiali all’estero.