Fino a due anni fa Martin Suter al Web nemmeno ci pensava. Poi, un giorno, un po’ per gioco, ha fatto il suo debutto in rima su Twitter e la sua casa editrice, il Diogenes Verlag, ha segnalato l’account pensando fosse un fake. L’autore, d’altra parte, non aveva mai espresso il desiderio di andare online. Le cose cambiano e oggi Martin Suter con il suo universo di personaggi e di testi lo trovate, per così dire, ad ogni angolo del Web: all’indirizzo www.martin-suter.com, su Twitter o su Instagram. In altre parole, se prima il Web non gli interessava ora non lo ferma più nessuno perché non solo sembra credere nel suo progetto ma anche divertirsi. La verità è che lo scrittore svizzero più venduto e tradotto all’estero, vuole essere letto, vuole essere seguito, vuole intrattenere i suoi lettori. Quei lettori che sul mercato librario sembrano diminuire.
Scrittore da bestseller con il suo ultimo romanzo Allmen und der Koi è subito schizzato al primo posto della lista dei bestseller del settimanale «der Spiegel». Ma oggi i bestseller per essere tali non devono più vendere le copie di una volta, il mercato è cambiato. Basti pensare che nel 2010 Il talento del cuoco in Germania vendette subito 300.000 copie, Montecristo, cinque anni dopo, soltanto la metà. Dove vanno i lettori? Cosa leggono con quello sguardo sempre chino sugli schermi dei loro cellulari e tablet, si è chiesto l’elegante scrittore zurighese amante delle terre calde ed esotiche che soltanto sopra i 30 gradi rinuncia al completo scuro e si concede un pantalone di cotone e una camicia bianca. Anch’io voglio esserci, si è detto, se i lettori cambiano abitudine devo raggiungerli in quegli spazi e in quei luoghi che amano frequentare. Per questo un anno e mezzo fa ha lanciato il suo sito, sulle prime graficamente abbastanza deludente ma si intuiva che per l’autore si trattava di un test, di una prima fase nella quale capire come muoversi. Ora, dopo un restyling niente male che meglio esprime la personalità e la vena pubblicitaria e creativa dell’autore, vale la pena farci un giro. Ci si può abbonare per cinque franchi al mese, il costo di un latte macchiato a Zurigo, o per 50 franchi all’anno. Per essere sostenibile deve raggiungere quota mille abbonamenti entro novembre altrimenti per Martin Suter il gioco non vale la candela. Attualmente, con qualche preoccupazione da parte del suo editore, investe metà della settimana lavorativa nel suo progetto e l’altra metà la dedica al suo nuovo libro.
Sul sito troviamo poesie, testi di canzoni scritte per il suo amico chansonnier Stephan Eicher, le nuove puntate delle rubriche Business Class e Geri Weibel che lo hanno reso ricco e famoso quando i giornali ancora tiravano e pagavano bene. Ci sono anche i seguiti dei suoi romanzi, aggiornamenti sulle riprese del film che il regista André Schäfer sta girando su di lui, oppure le immagini dei luoghi dove ama andare il famoso detective Allmen «tipico personaggio che vive marinando la vita». Il rapporto diretto e libero con i suoi lettori in questo nuovo spazio diverte enormemente Martin Suter che non si risparmia e si diletta ogni volta in forme e contenuti nuovi. Non male per un uomo di settantadue anni. C’è anche una newsletter che annuncia puntualmente tutte le novità. Unico autore svizzero a puntare sul Web tentando di capirne dinamiche e potenzialità, la sua iniziativa volta a cercare l’attenzione dei lettori mi ha portato a fare una riflessione sulla grande offerta informativa e di intrattenimento sul Web e la gestione del nostro tempo. Cosa leggiamo sui nostri dispositivi mobili? Quanto dedichiamo ogni giorno alla lettura? A quante newsletter siamo abbonati? Le leggiamo tutte? L’offerta è talmente ampia e diversificata, soprattutto se leggiamo in più lingue, che è difficile scegliere cosa seguire.
Si parla tanto di cosa i giornali o le case editrici dovrebbero fare per andare incontro alle nuove esigenze dei lettori ma i lettori e le lettrici avranno anche loro qualche responsabilità in quanto cittadini e cittadine? Hegel diceva che la lettura del giornale era la preghiera del mattino dell’uomo moderno, qual è la nostra preghiera? Cosa e quanto leggiamo, quanto tempo ritagliamo per la lettura e quanto siamo disposti a spendere per situarci quotidianamente nel nostro mondo storico? Soprattutto, quale valore diamo alla lettura dei giornali e dei libri? Pensateci, torneremo a parlarne nella prossima puntata.