La Svizzera, paese dei prezzi amministrati

/ 28.02.2022
di Angelo Rossi

In buona parte della teoria economica il prezzo rappresenta quella che, per Adamo Smith, è la mano invisibile che regola l’aggiustamento della domanda all’offerta. Tuttavia, affinché il meccanismo funzioni bene occorre che sul mercato vigano situazioni di concorrenza perfetta. Queste condizioni si realizzano se, per ciascun bene o servizio negoziato, vi sono numerosi venditori e numerosi compratori in modo che la fissazione del prezzo non possa essere influenzata da un singolo venditore o da un singolo compratore. Perché il mercato funzioni in condizioni ideali, poi, la formazione del prezzo non deve essere condizionata, in nessun modo, dallo Stato. Questo è quanto stabilisce la teoria. Nella pratica di quasi tutti i sistemi economici ovviamente queste pre-condizioni per la fissazione efficiente del prezzo di mercato raramente si realizzano. In particolare non esiste un sistema economico nel quale la fissazione dei prezzi non venga regolata, per mille e un motivo, almeno in parte, dallo Stato. La teoria economica dimostra che quando lo Stato interviene, il mercato non può funzionare in modo efficiente, non importa se l’intervento viene fatto per ribassare o per rialzare il prezzo rispetto al livello che potrebbe essere fissato dalla libera negoziazione. Le conseguenze negative possono essere l’accumulazione di scorte invendute del bene, quando, a causa dell’intervento statale, il prezzo è troppo basso, il contrabbando o il mercato nero, quando il prezzo è troppo alto. Tuttavia, siccome compratori e venditori sono anche elettori, presso coloro che governano la tentazione di intervenire per ingraziarsi questo o quel gruppo di elettori è sempre elevata.

Nel nostro paese i prezzi dei beni e dei servizi venduti vengono rilevati dall’Ufficio federale di statistica e servono per il calcolo dell’indice dei prezzi, l’indicatore al quale ci si riferisce quando si vuole calcolare il tasso di inflazione. Dal 2016 vengono raccolte informazioni anche sui prezzi cosiddetti «amministrati», vale a dire quei prezzi che vengono stabiliti con l’intervento diretto o indiretto dello Stato. Si tratta in primo luogo delle tariffe per il gas, l’elettricità, il riscaldamento a distanza e i trasporti pubblici. Tra i prezzi amministrati figurano poi anche le tariffe dei medici e altre prestazioni del settore della salute come pure tariffe per le prestazioni assicurative. Attualmente più di un quarto dei prezzi rilevati dall’Ufficio federale di statistica sono prezzi amministrati. Si tratta di una proporzione molto elevata. Lo si rileva dal confronto per esempio con le proporzioni che vigono nei paesi che confinano con la Svizzera. Per stabilire questo confronto si può ricorrere ai valori dell’indice dei prezzi armonizzato che viene calcolato da Eurostat. In questo indice la proporzione dei prezzi amministrati della Svizzera si situa addirittura attorno al 30%. Nel caso della Francia e della Germania i prezzi amministrati non rappresentano invece che il 15-20% del totale. In Austria e in Italia la loro quota è addirittura inferiore al 10%. Queste differenze si spiegano in parte con i diversi sistemi per finanziare le spese della salute. Nel nostro paese le stesse rappresentano infatti circa la metà dei prezzi amministrati mentre nei paesi confinanti non figurano tra i prezzi amministrati perché vengono finanziate interamente dal pubblico erario.

L’intervento dello Stato nella fissazione dei prezzi di beni e servizi pone infine due questioni. La prima riguarda il livello dei prezzi. Se ci limitiamo al caso delle spese per la salute è evidente che il paziente che risiede in Svizzera paga prezzi più elevati per il medico e per le medicine che gli abitanti dei paesi confinanti. Ci si può quindi chiedere se lo Stato, con i suoi interventi regolatori, sia in parte responsabile di queste differenze. La seconda questione riguarda l’influenza che i prezzi amministrati possono avere sull’inflazione, ossia sull’evoluzione dei prezzi nel tempo. Si tratta in generale di tariffe che vengono fissate con procedimenti lunghi e che esigono l’approvazione dei parlamenti. Non di rado, poi, i cambiamenti di tariffe devono addirittura superare l’ostacolo del referendum. Non possono perciò rispondere rapidamente a mutamenti della domanda e dell’offerta. Di conseguenza i prezzi amministrati non determinano il rincaro. Tuttavia, quando l’inflazione è forte, contribuiscono a mantenerla alta e viceversa quando il tasso di aumento dei prezzi è basso essi aiutano a mantenerlo a quel livello.