La storia non si ripete

/ 13.06.2022
di Angelo Rossi

Uno dei fattori che maggiormente aiutano la crescita demografica ed economica di una determinata regione è la sua accessibilità rispetto al resto del mondo. Di conseguenza gli specialisti pensano, in generale, che la realizzazione di grosse infrastrutture per il traffico stradale, ferroviario o aereo, possano facilitare lo sviluppo sostanzialmente perché riducono i tempi di accesso, e quindi i costi del trasporto, per le persone e per le merci. Il contributo che la realizzazione di una data infrastruttura che riduce i tempi del trasporto può dare allo sviluppo di una regione è sempre stato uno degli argomenti forti per sostenere la sua utilità. Anche l’utilità della realizzazione dei tunnel ferroviari di base del Lötschberg e del San Gottardo e del Monte Ceneri è stata propagandata con questo tipo di argomento. Tuttavia quello che, a priori, si pensa possa avvenire, per effetto dell’investimento nell’infrastruttura di trasporto, a posteriori non sempre si realizza. È questa la conclusione che si può trarre dalla comparazione di quanto è successo, sin qui, in Vallese, per esempio nella regione di Visp, dopo la realizzazione del tunnel di base ferroviario del Lötschberg, e, in Ticino, dopo la conclusione dei lavori della NEAT.

La galleria ferroviaria di base del Lötschberg è stata aperta nel 2007, quella del San Gottardo nel 2016 e quella del Ceneri due anni più tardi. In generale si può notare che dopo l’apertura del tunnel ferroviario di base del Lötschberg, che facilitava le comunicazioni della parte nord del Vallese con Berna e il resto della Svizzera tedesca, questa regione ha conosciuto un periodo di forte sviluppo demografico ed economico. In Ticino, invece, finora l’apertura dei due tunnel di base ferroviari non ha avuto un impatto significativo né sullo sviluppo della popolazione né, ad eccezione del turismo di giornata, su quello economico del Cantone. A titolo di esempio compariamo l’evoluzione della popolazione residente, a Visp e a Lugano, all’apertura del tunnel e 4 anni dopo. La direzione che ha preso lo sviluppo demografico in questi due centri, dopo l’apertura dei tunnel di base ferroviari, non potrebbe essere più antitetico. Mentre nei 4 anni che hanno fatto seguito all’apertura del tunnel ferroviario del Lötschberg la popolazione di Visp è cresciuta a un tasso annuale pari all’1.2%, tasso di crescita che ha conservato sino ad oggi, quella di Lugano è diminuita a un tasso annuale pari a –0,4%. Se invece di Lugano prendiamo Bellinzona o Locarno per il paragone, la conclusione non cambia. Anche queste due città registrano, 4 anni dopo l’apertura della NEAT una stagnazione demografica.

Notiamo ora che il primo impatto di una variazione demografica – positiva o negativa – si manifesta nel mercato immobiliare. Visp e i comuni dei suoi dintorni conoscono da anni una penuria assoluta di alloggi. Secondo gli esperti sembra che sia addirittura superiore a quella che si registra nella città di Zurigo. Lo si deduce dalla bassissima percentuale di abitazioni disponibili che vengono pubblicizzate. A Visp, Naters e Briga questa percentuale è scesa sotto il 2% mentre a Zurigo, dove il mercato immobiliare è pure molto teso, la percentuale di abitazioni che vengono pubblicizzate è invece ancora pari al 3%. Nella zona di Visp appena un appartamento è terminato viene direttamente occupato dal proprietario o dal primo inquilino. A Lugano, invece, come nel resto del Ticino, il numero delle abitazioni vuote non cessa di aumentare. E, in Ticino, quello dell’immobiliare è il solo ramo pubblicitario in crescita.

Come mai la realizzazione della gallerie di base della NEAT ha avuto, in Vallese e in Ticino, effetti così diversi? Si sa che la crescita dell’Alto Vallese è legata all’aumento dei posti di lavoro e che questo aumento è dovuto, in buona parte, allo sviluppo delle attività della fabbrica di prodotti chimici Lonza. Si parla di diverse migliaia di posti di lavoro creati nel corso degli ultimi anni. A Lugano e a Locarno, dal 2016, anno di apertura della NEAT, l’occupazione ristagna. Salvo a Bellinzona, per l’occupazione, non si trovano quindi tracce di un effetto NEAT. È possibile che l’apertura dei tunnel ferroviari di base abbia avuto altri effetti economici positivi in Ticino. Come si è già ricordato i flussi di turisti sono aumentati dopo il 2016 anche, occorre riconoscerlo, per effetto della pandemia. Ma un boom come nell’Alto Vallese, finora, non s’è visto.