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La «prima volta» di nostro figlio

/ 26.08.2019
di Silvia Vegetti Finzi

Gentile dottoressa,
le scriviamo perché ci sembra che lei capisca i ragazzi più di noi.
Siamo genitori a dir poco confusi e speriamo che lei ci possa aiutare a comprendere il cambiamento avvenuto in nostro figlio Eugenio, un quindicenne bravo e tranquillo che improvvisamente ci sembra un estraneo. Come avviene da anni, Eugenio ha trascorso una breve vacanza di studio in Scozia e, al ritorno, lo abbiamo trovato profondamente cambiato. Se prima sembrava non avere interesse per le ragazze, ora è innamorato cotto. Non fa che parlare di Tatiana, una diciassettenne bielorussa, davvero bellissima. Fin qui sembra la classica esaltazione del primo amore ma il problema è che nei fatti i due ragazzi si sono portati avanti. Eugenio ci ha confidato, senza reticenze, che sono subito andati a letto insieme (il termine è un altro), che è stato bellissimo e che non amerà mai nessun altra. Non ci preoccupa tanto il fatto che lei sia più grande di lui, piuttosto ci chiediamo come sia possibile che in due settimane, senza conoscersi prima, non parlando neppure la stessa lingua, siano giunti alla conclusione. Lei cosa ne pensa? / Arianna

Cara Arianna,
che Eugenio, a quindici anni, si sia innamorato di una ragazza bellissima e sconosciuta è nell’ordine delle cose. I primi viaggi all’estero, realizzando il distacco dalla famiglia, costituiscono il terreno ideale per il colpo di fulmine. A quell’età l’estraneità e il mistero esaltano il fascino dell’oggetto d’amore perché consentono di sognare, di proiettare i propri ideali, di immaginare un futuro avventuroso e straordinario. Ma comprendo anche il vostro sconcerto di fronte al cambiamento inatteso e repentino di Eugenio. Ora non è più un bambino ma un adolescente e voi, direttamente coinvolti nelle sue vicende, non potete osservarlo in modo astratto e obiettivo. Ogni tappa dello sviluppo dei figli trasforma le relazioni con i genitori per cui anche voi state vivendo indirettamente una «seconda adolescenza».

Il problema non consiste tanto nell’innamoramento, quanto nella rapidità con cui i due ragazzi sono passati dall’attrazione reciproca ai rapporti sessuali. A quindici anni questo debutto non è eccezionale ma indubbiamente un po’ prematuro. Molto dipende dallo sviluppo fisico che, nell’adolescenza, è molto vario per cui accanto al bambino possiamo trovare un ragazzo, talvolta un giovanotto.

Il modo ingenuo e spontaneo con cui vostro figlio vi ha confidato la sua «prima volta», rivela un tratto infantile ma al tempo stesso vi deve confortare la fiducia che nutre nei vostri confronti. Immagino che in questo momento stiate paragonando, com’è inevitabile, l’esperienza sessuale di Eugenio con le vostre alla stessa età, con i comportamenti dei nati negli anni sessanta-settanta. Non sarà facile trovare analogie perché nell’ultimo mezzo secolo molte cose sono cambiate. Se prima vi era la tendenza (le eccezioni non sono mai mancate) ad andare a letto insieme per coronare una storia d’amore, siglare una relazione convalidata, inaugurare un futuro condiviso, ora non è quasi mai così. La sessualità precede l’innamoramento e, in molti casi, non lo prevede neppure. Ciò non significa sia un gioco insensato, un gesto impulsivo e casuale. I ragazzi hanno motivazioni diverse dalle nostre ma cercano, unendosi intimamente, di raggiungere uno scopo. Possono chiedere ai rapporti erotici la conferma della loro incerta identità sessuale, il superamento della solitudine, il ritorno all’intimità dell’infanzia.

Per Eugenio innamoramento e relazione sessuale sono stati così simultanei, che ora gli sarà difficile affrontare la lontananza, il rinvio. Potete aiutarlo parlando con lui, facendogli comprendere che una esperienza così travolgente è solo il primo capitolo di una narrazione che proseguirà lungo tutto il corso della vita. L’importante è riconoscere che il sesso non può essere vissuto in modo narcisistico perché coinvolge l’altro e quando, con la maturità, diventerà generativo, anche il figlio che nascerà e persino, come sostiene la bioetica, le generazioni future.

Difficilmente queste «parolone» faranno presa sull’impazienza di Eugenio ma vedrete che lavoreranno dentro di lui sino a coniugare, con senso di responsabilità, sessualità e amore.