La fratellanza sotto il mattone

/ 26.12.2022
di Bruno Gambarotta

Vintage è la parola magica che giustifica il nostro attaccamento al passato. Sono vintage i dischi di vinile, le fotografie su pellicola, le padelle di ferro, i palloni di cuoio. Per me è vintage consultare i repertori, i dizionari, i manuali nella loro forma cartacea, usare le piantine delle città e non il navigatore.

Mi sono concesso un grande lusso: posseggo, oltre all'immancabile tablet, un telefono da tavola, con la cornetta e la rotellina per comporre il numero. Sul telefono cellulare compare il nome di chi sta chiamando, scompare l'effetto sorpresa. Parte lo squillo del telefono da scrivania. Che faccio, non rispondo? E se fosse una di quelle proposte che ti cambiano la vita? Se mi proponessero di entrare a far parte di una giuria che premia i migliori vini d'Italia? E non trovandomi chiamano un altro?. Meglio rispondere. Arriva una vellutata voce femminile: «Complimenti, lei ha vinto un trattamento completo di pulizia del viso». Mi tocco in faccia, come hanno fatto a scoprirlo? C'è forse una talpa in famiglia? Un appiglio ci sarebbe: sapendo che oggi non sarei uscito di casa non mi sono fatto la barba ma una lavata svelta alla faccia me la sono data. Captando lo sconcerto la mia interlocutrice incalza: «Lei non ha idea dello sporco che si cela nei pori della pelle». «Dice sul serio?». «La pulizia a fondo del viso ringiovanisce le persone e migliora la loro autostima». Non le rivelo che io mi auto stimo già fin troppo così, con la faccia sporca, ma le domando: «Perché lo fate gratis?». Come se non avesse sentito la ragazza va avanti come un treno: «Lei dovrà recarsi all'hotel La Fontana della Giovinezza e, prima del trattamento, assisterà alla dimostrazione della nostra linea di prodotti per la bellezza dell'uomo e della donna, naturali, biologici e non testati sugli animali». Ovvio, al giorno d'oggi tutto è biologico, anche la plastica. Se non sei biologico non ti fila nessuno. «Mi tolga una curiosità, se non li testate sugli animali, su cosa li sperimentate i vostri prodotti? Su dei volontari votati al sacrificio? Sugli anziani nelle case di riposto a loro insaputa?» Si intuisce che è la prima volta che le fanno questa domanda, perché esita qualche secondo prima di abbozzare una non risposta: «Glielo ripeto, sono prodotti biologici e naturali, perciò fanno subito il loro effetto benefico», per tornare poi ai binari consueti: «Al termine della dimostrazione le sarà offerto un paniere dei nostri prodotti a un prezzo scontatissimo, così potrà portarli a casa e proseguire il trattamento». Giunti a questo punto si pone un delicato problema etico. Dato che continuerò a tenermi il viso sporco e che non andrò alla Fontana della Giovinezza, è meglio dirglielo subito alla ragazza o lasciare che reciti tutto il copione prima di declinare l'invito? Sono giovani che hanno rimediato un lavoro al call center in attesa di trovare qualcosa di meglio, non è giusto mortificarli. Ma come sono ricompensati? A ore di lavoro o a numero di clienti catturati? In questo caso tirandola per le lunghe faccio perdere un guadagno alla ragazza, però è altrettanto brutto sbattere giù la cornetta con un «Non m'interessa». È un dilemma.

Altre telefonate arrivano quando si va in pensione e dopo qualche mese si incassa la liquidazione, diventando l'oggetto del desiderio dei promotori finanziari. Chissà chi gliel'ha detto che è arrivato sul mio conto corrente un piccolo malloppo? Misteri della privacy delle banche. Per un po' di giorni piovono le telefonate, è sempre una voce femminile che chiama per combinare un appuntamento con il promotore. È improbabile che l'interpellato risponda: «Me lo mandi appena possibile, sono anni che sogno di incontrare un esperto di investimenti immobiliari».

Di solito i neo pensionati avanzano dubbi, esitazioni, perplessità, perciò le telefoniste hanno sullo schermo del computer un copione di contro obiezioni, con una struttura ad albero, per non far cadere la conversazione. Ad ogni obiezione la sua risposta. Me l'ha mostrato Franco, mio fratello, che per anni ha lavorato come istruttore delle telefoniste. Ho scoperto un buco, la mancanza di una replica. Alla domanda: «Perché non vuole investire i suoi risparmi?», se si risponde: «Perché la mia religione me lo vieta», di là cade il silenzio. Mentre la nostra interlocutrice si affanna a cercare una risposta sul suo prontuario, abbiamo tutto il tempo per congedarci educatamente. Una volta però una ragazza mi ha domandato, sinceramente interessata: «E qual è la sua religione?» Cosa potevo rispondere? Me ne sono inventata una sul momento: «Si tratta della Fratellanza dei soldi sotto il mattone, è nata da un gruppo di risparmiatori che erano stati convinti a investire i loro capitali in cripto valute». «M'interessa. Come posso fare per aderire a questa fratellanza?». Per non perdere la faccia ho dovuto fondarla. Tante volte gli studiosi si domandano come nascono i nuovi culti. La risposta è lì, a portata di mano. Ma se gliela riveli non ti credono.