Il Dipartimento delle finanze e dell’economia del Canton Ticino ha avviato trattative per aderire alla «Greater Zürich Area» un’organizzazione privata (si tratta di una fondazione) che ha per scopo di promuovere le attività economiche, in particolare il marketing territoriale, all’interno della sua area di competenza. Della stessa fanno parte istituzioni pubbliche e aziende private. Difficile dire come l’area di competenza della GZA venga definita. All’inizio si trattava del territorio dei Cantoni e delle regioni che possono essere raggiunti in 60 minuti partendo dall’aeroporto internazionale di Zurigo. Visto che della GZA fanno parte, già oggi, anche i Cantoni di Uri e dei Grigioni è evidente che il raggio dei 60 minuti dall’aeroporto non rappresenta più l’unico criterio di definizione. Attualmente i responsabili dell’organizzazione sembrano orientarsi verso il criterio della convergenza nella base economica. Essi sottolineano, in particolare, l’importanza dell’innovazione tecnologica. Da parte di chi vuole aderire si mettono quasi sempre in evidenza vantaggi, veri o presunti, di carattere localizzativo. Così un consigliere di Stato di Uri, cantone che fa parte della GZA, pensa che il suo Cantone abbia avuto validi argomenti per aderire perché è il primo di lingua tedesca sull’asse Nord-Sud e possiede condizioni di localizzazione eccellenti (leggi terreni per l’industria a prezzi ancora abbordabili).
È difficile dire quali siano i motivi che hanno spinto il Dipartimento delle finanze e dell’economia del Canton Ticino ad avvicinarsi alla GZA. Sicuramente il fatto che la distanza tra Bellinzona e Zurigo sia, in termini di tempo di percorso, diminuita in modo significativo dopo la realizzazione dell’Alptransit, deve aver giocato un ruolo importante. È probabile che anche la dipendenza dell’economia ticinese dalla piazza finanziaria e dal settore industriale zurighesi possano essere stati presi, per una volta, in considerazione. Non si dimentichi infatti che quasi il 10% delle aziende ticinesi sono da considerare come filiali di aziende che hanno la loro sede nel Canton Zurigo. È anche possibile che poter dire di far parte della GZA, ossia di un’organizzazione che si occupa del marketing della maggiore area economica del paese, possa rivelarsi argomento di peso e di prestigio in future negoziazioni con aziende internazionali che cercano nuove localizzazioni in Svizzera. Bellinzona c/o Zurigo, insomma! Quali siano gli argomenti che hanno contato in questa decisione delle autorità responsabili della politica economica del Cantone lo sapremo più avanti, quando le trattative con la GZA diventeranno più concrete.
Per il momento, tuttavia, è interessante sottolineare che, in materia di marketing territoriale si tratta di un cambiamento di paradigma abbastanza sensazionale. Per decenni – almeno dagli inizi degli anni Sessanta dello scorso secolo – le autorità ticinesi hanno promosso una politica di marketing territoriale orientata, si può dire esclusivamente, verso l’Italia. Ai rappresentanti del nostro governo facevano gola le aziende italiane. Così son venuti in Ticino dapprima i piccoli industriali della Brianza e del nord Italia che volevano risparmiare in materia di fisco. Più tardi, sempre per le medesime ragioni e anche perché la Svizzera non faceva parte dell’UE, si sono installate da noi le funzioni logistiche di grandi marchi della moda. Sembra che gli investimenti diretti dall’Italia nel settore industriale ticinese siano rallentati nel corso degli ultimi anni. Non è però detto che la decisione di entrare a far parte della GZA, pur rappresentando un nuovo orientamento nella politica di marketing territoriale, sia legata a questo calo. La GZA potrebbe rappresentare unicamente una nuova interessante opportunità, specialmente per il Sopraceneri.
Quello che può sorprendere è che, mentre il Canton Ticino sembra pronto a fare anche carte false pur di aderire alla GZA, la città di Zurigo che, geograficamente e economicamente parlando, ne costituisce il fulcro, considera l’attività svolta da questa fondazione in modo molto critico. Nel corso degli ultimi anni, in ogni discussione sul preventivo della città si è dovuto votare sulla proposta di stralciare il contributo della stessa alla GZA. Un po’ di attenzione prima di decidere sarebbe quindi d’uopo. Infatti, come dice il proverbio: Chi di lontano si va a maritare...!