Il segreto della torta Centauro

/ 20.03.2023
di Bruno Gambarotta

Io sottoscritto Occhipinti Ferdinando detto Nando mi trovavo domenica 5 giugno alle 14.30 circa alla guida del furgoncino della premiata pasticceria Trevalli di Omegna e stavo salendo lungo la strada provinciale che da Santo Stefano Belbo conduce a San Giorgio Scarampi quando, affrontando a velocità moderata un’ennesima curva, ho incrociato un corteo di motociclette che procedevano in senso contrario, piegate quasi a terra nelle curve. Mi sono accostato al ciglio della strada e ne ho contate cinque prima di ripartire. È stato a questo punto che mi sono visto venire incontro il sesto motociclista che accelerava per raggiungere i compagni. Per non investirlo ho frenato bruscamente finendo nella scarpata mentre la torta nuziale che trasportavo con tanta cura sul pianale mi è franata addosso. Il sesto motociclista e i suoi compagni, fermatisi per constatare l’accaduto, con la scusa di soccorrermi e di ripulirmi hanno iniziato a mangiare la panna che mi decorava la schiena e, trovatala di loro gusto, avrebbero ben presto divorato tutto il rimanente della torta se non mi fossi fermamente opposto, minacciando di estrarre dal cassetto del furgone la pistola regolarmente denunciata.

Io sottoscritto Favretto Giacomo, titolare della premiata pasticceria Trevalli di Omegna, famosa per la specialità dei Trevallini, conosciuti anche come «Baci di suocera» perché sono a base di assenzio, mi trovavo nella necessità di recapitare una torta nuziale quando mi sono ricordato che mi è stata sospesa la patente. Per fortuna transitava in quel momento nel negozio per acquistare i Trevallini un conoscente occasionale, tale Occhipinti Nando, il quale si è offerto di condurre il furgoncino a San Giorgio Scarampi. Con mille raccomandazioni gli ho affidato la torta che mi è costata due giorni di lavoro. Dichiaro altresì che il suddetto Occhipinti mai è stato un dipendente della ditta e che la torta in oggetto è stata assicurata sul pianale del furgone neanche fosse stata una statua del Raffaello.

Io sottoscritta Faussone Angela dichiaro di aver ricevuto alle ore 12 circa di domenica 5 giugno la telefonata del signor Elmo Oreste che sollecitava la consegna della torta commissionata due mesi prima per festeggiare le nozze di detto Elmo con la signorina Depanis Carola. Dichiaro altresì di aver riferito il contenuto di detta telefonata al titolare signor Favretto il quale continuava a darsi pugni sul cranio e a strapparsi quei pochi capelli che gli rimangono, per praticare subito dopo quello che da quando mi trovo alle sue dipendenze è il suo sport preferito, dare la colpa agli altri delle sue manchevolezze. Avendo smarrito il foglio volante sul quale aveva annotato l’ordine, si era dimenticato di confezionare la torta in oggetto. Senza perderci d’animo, mentre ancora volavano nel laboratorio gli improperi che lanciava il signor Giacomo, ne abbiamo confezionata una smontando le varie torte in esposizione e rimontando i vari pezzi su una base di pan di Spagna. Ricoprendo infine il tutto con un abbondante strato di panna. Risultato: una delle più belle torte nuziali che siano mai uscite dal laboratorio.

Io sottoscritto Marchis Luigi di Olmo Gentile, mentre scendevo a velocità moderata, notavo il furgone rovesciato lungo la scarpata. Prontamente mi affrettavo a chiamare i miei compagni per portare aiuto all’autista e al suo carico. Dopo aver ripulito sommariamente il conducente abbiamo provveduto a riportare il furgone sulla strada ma quanto a farlo ripartire non c’è stato verso.

Io sottoscritto Elmo Oreste di Ormea, novello sposo, quando già disperavo di vedere arrivare per tempo la torta nuziale e già ero oggetto di dileggio da parte di parenti e amici che quando succedono questi inconvenienti non gli par vero di inzupparci il pane, mi sono visto recapitare la torta divisa in sei parti da altrettanti giovani centauri. «Sei sempre stato un originale», è stato il commento di alcuni fra i presenti.

Quelli fra loro che avevano all’orizzonte o meglio sul calendario prossime nozze, si sono voluti assicurare il servizio del sestetto di motociclisti. Uno di loro è risultato essere un apprezzato commercialista e già durante il pranzo, al quale i sei erano stati invitati, ha provveduto a redigere lo statuto della nuova cooperativa, nata per garantire la sollecita consegna delle sei sezioni della torta Centauro, ideale per ogni occasione e non solo per pranzi nuziali.