Informazioni

Avete domande su alimentazione e nutrizione? Laura Botticelli, dietista ASDD, vi risponderà. Scrivete a lanutrizionista(at)azione.ch


Il melograno, tra fortuna e proprietà benefiche

/ 20.03.2023
di Laura Botticelli

Gentile Laura, leggo sempre con piacere la sua interessantissima rubrica e la ringrazio per i suoi preziosi consigli. Di recente ho sentito spesso parlare del melograno che, oltre a portare molta fortuna, se mangiato la sera di San Silvestro, sembrerebbe avere molte proprietà benefiche. Volevo chiedere il suo parere riguardo a questo portentoso frutto: bisognerebbe mangiarlo frequentemente? / Tiziana

Gentile Tiziana, la ringrazio molto per leggere questa rubrica e per avermi sottoposto la sua interessante domanda. Personalmente adoro il melograno perché è un frutto dolce e aspro allo stesso momento e – nonostante sia laborioso da preparare per essere consumato, data la buccia spessa e a causa delle centinaia di semi succosi al suo interno – aspetto sempre con desiderio il suo arrivo a novembre. A dirla tutta però non sapevo della credenza secondo cui porterebbe fortuna se mangiato la notte di Capodanno, ma so che è un frutto ricco di fibre, di antiossidanti – fino a tre volte più del tè verde o del vino rosso – di flavonidi, vitamina K, Vitamina E, vitamina B6, folato e potassio.

Antiossidanti e flavonoidi insieme impediscono ai radicali liberi di danneggiare le cellule, possono quindi prevenire alcune malattie e ridurre l’infiammazione e gli effetti dell’invecchiamento. Nello specifico, in alcuni studi, i melograni mostrano del potenziale per essere efficaci nella prevenzione dei tumori alla prostata, al seno, ai polmoni e al colon. È stato dimostrato anche da alcuni studi preclinici su animali: mangiare melograno può inibire la crescita dei tumori citati (più precisamente: di quelli polmonari, cutanei, del colon e della prostata). Sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere gli effetti sugli esseri umani e, come dico sempre, un singolo alimento da solo non può fare miracoli; è sempre bene seguire un’alimentazione equilibrata come prima regola.

Il succo di melograno sembra aiutare anche il nostro sistema cardiovascolare in più modi: abbassa il colesterolo lipoproteico a bassa densità – colesterolo «cattivo» – che ostruisce le arterie e aumenta il colesterolo lipoproteico ad alta densità – colesterolo «buono» – che riduce il rischio di ictus e infarti. Inoltre i suoi polifenoli, oltre a prevenire l’ostruzione dei vasi sanguigni, funzionano pure come dei veri e propri anticoagulanti naturali combattendo anche l’ispessimento delle arterie e lo sviluppo di trombi.

Il melograno è utile anche per abbassare la pressione sanguigna e ridurre i livelli di zucchero del sangue. Recenti ricerche hanno mostrato che persone con diabete di tipo due che hanno iniziato a bere succo di melograno hanno avuto un miglioramento della resistenza all’insulina. I melograni possono anche aiutare le persone senza diabete a mantenere un peso sano. La sua ricchezza di fibre lo rende pure un ottimo alleato contro la stitichezza e la fame.

Insomma, come ha giustamente detto, è un frutto portentoso. Un problema però può sorgere perché rischia di interagire con alcuni farmaci: si consiglia di evitare o limitare il suo consumo se si stanno assumendo farmaci per la pressione alta (ACE inibitori o farmaci antipertensivi), o farmaci che sono modificati (Citocromo P450 2D6) o scomposti (Crestor) dal fegato.

Il melograno si può trovare quasi tutto l’anno, ma sconsiglio di consumarlo fuori stagione – l’autunno – perché, da esperienza personale, posso dire che non è per niente maturo e succoso come dovrebbe essere. Ci sono come alternativa i succhi ma, preferite quelli che in etichetta scrivono «succo al 100%», per evitare calorie vuote da zuccheri extra oppure per evitare che siano solo acqua e sostanze chimiche con sapore di melograno. Ricordo pure che un bicchiere di succo può sostituire una porzione di frutta al giorno.

Per concludere, e rispondere alla sua domanda, consiglio di consumare il melograno o il suo succo con la frequenza che si desidera, alternandolo agli altri frutti in un contesto di dieta sana ed equilibrata.