Dopo la sosta ha ripreso vigore la galassia dei festival in giro per l’Italia, quasi sempre nei piccoli centri. Chi li ha contati sostiene che sono 1200 circa. Molti preesistevano, si chiamavano sagre. Hanno continuato a essere feste popolari con fiera e mercato ma, diventando festival, hanno guadagnato una patina culturale che fa fine e non impegna. Ma sono ancora tanti in Italia i Comuni grandi e piccoli sprovvisti di un festival e desiderosi di colmare il vuoto. Noi che da più di vent’anni prendiamo parte a questo genere di eventi pensiamo di essere in grado, senza falsa modestia, di dare un contributo di idee all’impresa.
Per i festival nascituri il primo nodo da sciogliere è il nome. Le caselle più prevedibili sono già state tutte occupate a iniziare da quella della Letteratura di Mantova che ha aperto le danze: Scienza, Filosofia, Economia, Religione, Silenzio, Rimorso, Simulazione, Informazione, Sospiro, Malocchio, Divulgazione, Racconto Lungo, Racconto Breve, Racconto né Lungo né Breve, Interpretazione dei Decreti d’Urgenza della Presidenza del Consiglio, Cucina Vegana, Tua Sorella, Bollicine, Onda su Onda.
Vorrei suggerire qualche tema ancora inedito. Per esempio il Festival dell’Escapismo, che è la tendenza a evadere da situazioni o problemi sgradevoli, rifugiandosi nel disimpegno. Mi immagino gli organizzatori che dopo aver tentato invano di fermare la folla di politici e amministratori che pretendono di prendere parte al festival se la danno a gambe. Sento che sta per arrivare il Festival delle Fake News, con le affollatissime lezioni dei «Leoni della tastiera». Chiudo gli occhi e vedo con la fantasia le tante sezioni nelle quali si articola: la congiura dei potenti per chiudere nella rete l’intera umanità manipolando la nostra mente con messaggi subliminali, le abitudini sessuali dei politici, i tanti misteri celati nelle indagini giudiziarie.
Che ve ne pare di un Festival del Bugiardino? Sovvenzionato dalle case farmaceutiche e organizzato in tante sezioni. Istruzioni per l’uso: «Per rendere liquido il medicinale mettere la compressa in un bicchiere d’acqua». Lasciati soli non ci saremmo mai arrivati. I diligenti compilatori di queste pleonastiche Istruzioni qualche attenuante ce l’hanno. Una massaia americana, dopo aver fatto il bagno al gatto l’ha messo ad asciugare nel forno a microonde. Il danno al sistema nervoso provocato alla signora dallo scoppio della sua amata bestiola è stato quantificato in un milione di dollari, versati dalla ditta produttrice perché aveva omesso di sconsigliare nel libretto di istruzioni l’asciugatura dei gatti. Altra sessione del festival: Possibili Effetti Collaterali : «Erezione prolungata che può durare diverse ore». (Avviso ai miei coetanei: non montatevi la testa, primo perché può colpire un paziente ogni 10mila e secondo perché neanche sotto tortura svelerò il nome del medicinale).
Il Festival del Concorso Esterno in Associazione Culturale presenta il vantaggio di avere una struttura inedita: gli interventi dei relatori non avrebbero la forma della lezione o dell’intervista ma di una passiva e connivente accettazione delle idee altrui evitando di manifestarla apertamente. Sarebbe anche una grande lezione di educazione civica. Altre proposte ne derivano: pensiamo al Festival dell’Avviso di Garanzia, premiando il sindaco che ne ha ricevuti in maggior numero. Gemello di questo è il Festival dell’Apertura di un Fascicolo contro Ignoti.
Una novità assoluta: il Festival della Reliquia, finanziato con la vendita all’asta dei tanti rosari e crocifissi esibiti durante i comizi da un noto uomo politico. Forse esiste già anche se non è ancora presente nel Registro Ufficiale dei Festival: parlo del Festival del Cambiamenti Climatici, con le sue tante sessioni: scioglimento dei ghiacciai, desertificazione, innalzamento dei mari, tempeste tropicali, coccodrilli in Val Padana. Con il suo gemello, il Festival del Pianto.
Il festival in cima ai miei desideri può avere due nomi diversi: delle Paturnie o dell’Ipocondria. Sono sicuro che saremmo in tanti ad affollarlo: alla sessione Malati Immaginari gli spettatori potranno accedere solo se saranno accompagnati dal medico di fiducia. Se si vuole che l’evento riservato agli Anticipatori abbia inizio alle 15 dovrà essere programmato per le 18, stando sicuri che alle 15 saranno già tutti lì sul posto. La sessione della Claustrofobia si svolgerà all’interno di un sommergibile o di un ascensore bloccato fra il trentesimo e il trentunesimo piano di un grattacielo di uffici alla vigilia di un lungo ponte quando tutti gli impiegati sono andati via.
Nella borsa di stoffa consegnata a ogni partecipante contenente il programma e il pass per accedere agli eventi sarà inserito un ragno di plastica per selezionare gli affetti da aracnofobia e riservare a loro un posto d’onore nella relativa sessione. Per me chiedo la conduzione della sessione degli «Orders»: noi siamo quelli che passano il tempo a mettere ordine.