Il contributo dell’economia immobiliare

/ 07.09.2020
di Angelo Rossi

L’economia di una nazione o di una regione può contare sul contributo di numerosi rami di produzione. Tanto numerosi sono gli stessi che gli statistici, quando si interessano all’importanza della produzione di una data economia, preferiscono raggrupparli in settori come il primario (agricoltura, foresticoltura, pesca e miniere), il secondario (industria, artigianato, edilizia) e il terziario, il settore dei servizi (servizi alla popolazione e alle imprese). Questo anche perché ogni analisi al livello aggregato dei settori costa meno che al livello dei singoli rami di produzione. Siccome però i dati sull’impiego, sul contributo al valore aggiunto dell’economia regionale e sulla produttività sono dati che interessano anche i rappresentanti dei singoli rami, se non addirittura dei singoli sotto-rami, non fosse altro che per rafforzare la loro posizione nelle discussioni con le autorità o all’interno delle organizzazioni economiche alle quali appartengono, ecco che quando la statistica ufficiale non li mette a disposizione sono le organizzazioni di categoria che cominciano a produrli. Un esempio di questa casistica è rappresentato dalla nuova statistica sulle attività e l’importanza del ramo immobiliare, che l’Associazione svizzera dei proprietari di case e l’Ufficio federale per le abitazioni hanno di recente fatto preparare dalle ditte di consulenza e di ricerca pom+ e Rütter Soceco.

Si tratta di un complesso di dati e stime che ora si possono consultare nel sito dell’Associazione sotto il titolo di «Atlante digitale dell’economia immobiliare della Svizzera». Vi troviamo informazioni concernenti aspetti importanti come il contributo al prodotto nazionale lordo, l’occupazione, la produttività, l’evoluzione nel corso degli ultimi anni, come pure indicazioni sui fattori che possono influenzare l’evoluzione di queste variabili quali l’ampiezza delle zone edificabili, il mercato ipotecario, la consistenza del parco di abitazioni, le imposte, l’attività dell’edilizia, ecc. Questi dati sono disponibili, e questo è sicuramente uno dei grossi vantaggi della nuova banca digitale, sia per l’insieme della Svizzera che per i singoli Cantoni.

Il periodo analizzato è praticamente quello degli anni dopo la crisi finanziaria. L’importanza dell’economia immobiliare varia da un Cantone all’altro. Per esempio, il suo contributo al Pil varia dal 14%, nel caso del Canton Zugo, al 23%, nel caso del Canton Glarona. In Ticino, il contributo al Pil è pari al 19% ed è leggermente superiore alla media nazionale che è del 17%. Anche la quota dell’economia immobiliare nel totale dell’impiego è in Ticino, di nuovo un pochino più elevata che a livello nazionale (15% contro 14%). Per quel che riguarda la produttività, invece, la situazione si capovolge. In Ticino la produttività, per posto di lavoro è pari a 123’232 franchi, mentre la media nazionale è di 125’857 franchi. Grazie alla ricchezza in informazioni disponibili possiamo addirittura cercare di stabilire perché la produttività del ramo in Ticino sia leggermente inferiore a quella media nazionale. Ricordiamo dapprima che, nella statistica che stiamo presentando, l’economia immobiliare è formata da sette sotto-rami, vale a dire dagli uffici di architettura e di ingegneria, dall’edilizia, dalle attività finanziarie connesse, dalla gestione degli immobili e dai servizi di sicurezza, dalla produzione, dai servizi prodotti dagli enti pubblici e collegati all’attività edile e dall’amministrazione del patrimonio immobiliare. La produttività dei sotto-rami ticinesi è sempre inferiore ai valori medi svizzeri, fatta eccezione per l’edilizia che, in Ticino, ha una produttività pari a 112’874 franchi per posto di lavoro, mentre a livello nazionale raggiunge solo i 104’069 franchi. La differenza maggiore nei livelli di produttività dei sotto-rami si riscontra nel sotto-ramo dei servizi finanziari, quella minore nel sotto-ramo della produzione. La differenza complessiva nella produttività del ramo è da far risalire al grande gap che esiste nella produttività dei servizi finanziari del ramo immobiliare molto più produttivi a livello nazionale che in Ticino. A questo punto, visto come stanno le cose, potrebbero cominciare le domande alle quali l’atlante statistico dei proprietari di case non dà risposta.