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I nuovi supereroi dei bambini

/ 18.05.2020
di Silvia Vegetti Finzi

Gentile Silvia,
negli scorsi giorni la maestra di mio figlio (8 anni) ha dato come compito a casa quello di creare con la fantasia, descrivere e disegnare una nazione immaginaria e poi la sua capitale. Quando ha cominciato a disegnare la sua città immaginaria mio figlio ha prima di tutto pensato a una bella scuola ma subito dopo ha piazzato al centro del foglio un grande edificio con scritto sopra ospedale, solo dopo ha disegnato un parco giochi, il treno, le case, un fiume... C’è da dire che mio figlio è fortunatamente un bambino sano e in un ospedale non c’è mai neanche entrato, inoltre durante la pandemia nessuno di noi si è ammalato e abbiamo veramente cercato di vivere la situazione il più serenamente possibile, perciò la sua scelta mi ha colpita. La generazione dei bambini che hanno vissuto questa emergenza sarà una generazione di ipocondriaci o, come spero, una generazione responsabile che saprà quanto la sanità sia centrale nella nostra società? L’effetto di tutta questa situazione sui bambini rimane per noi genitori un grande punto interrogativo. /
Mara

Cara Mara,
ammiro una maestra che, invece di assegnare il consueto componimento «descrivi la tua giornata», si è rivolta alla fantasia degli alunni proponendo di rappresentare un mondo possibile, ideato dalla loro mente, disegnato con personale talento. E altrettanto ammiro lei, una mamma che, nonostante gli impegni quotidiani, si interroga sugli effetti di una emergenza che ha sconvolto non solo la realtà esterna ma anche il nostro modo di vivere e di pensare.

In questi mesi i bambini hanno mostrato una straordinaria maturità e, rinunciando alla libertà di uscire, di giocare all’aria aperta, di incontrare i compagni, si sono impegnati a svolgere i compiti scolastici a distanza, privi del sostegno diretto degli insegnanti. Una prova difficile, superata senza lamentarsi, senza spazientirsi, rivelandosi spesso più saggi di noi. Mentre la porta di casa è rimasta chiusa, la loro mente ha continuato a volare oltre l’orizzonte. Lo spazio ridotto e il tempo vuoto, allentando la morsa degli impegni programmati dagli adulti, li ha indotti a fantasticare liberamente.

Ed eccoli pronti, nelle vesti di piccoli urbanisti, a immaginare una città espressione delle loro priorità e dei loro desideri. Innovazione e creatività sono proprio le risorse di cui ha bisogno la nostra società nel momento in cui si appresta a costruire un mondo nuovo, dopo l’eclisse del precedente. E a chi affidare un compito che richiede tempi lunghi e una originale visione del mondo se non alla nuove generazioni?I non adulti possiedono risorse ancora inutilizzate che meritano di essere individuate, valorizzate e indirizzate allo scopo. In questo senso la fantasia, spesso considerata semplice svago, mero passatempo, può svolgere una funzione importante, come ha compreso l’attenta insegnante di suo figlio.

Non deve stupirsi, cara Mara, che il ragazzino, prima di altre installazioni, abbia disegnato una «bella scuola»: significa che riconosce in quell’istituzione la dimensione sociale della sua vita, il noi che fa crescere preparandolo a far parte della comunità cui appartiene. Mentre, prima della sua brusca interruzione, la scuola era spesso considerata più un dovere che un piacere, ritenerla «bella» vuol dire rivalutarla e desiderare di farvi ritorno.

Significativo è poi il posto centrale assegnato all’ospedale. Anche se suo figlio non vi è mai entrato e sta benissimo, ha comunque colto l’importanza che, in tempi di pandemia, riveste un’istituzione di cura. I bambini, per quanto risparmiati dal contagio, hanno mille antenne per comprendere le preoccupazioni degli adulti e farle proprie. In una situazione di emergenza stanno crescendo in fretta e, superando l’onnipotenza infantile, hanno compreso che la fragilità ci rende uguali e la vulnerabilità solidali. Banksy, il misterioso street artist ammirato in tutto il mondo, ha esposto al General Hospital di Sout-hampton un’opera intitolata Game Changer, rappresentante un bambino che, riposti nella cesta Batman e l’Uomo Ragno, fa volare un nuovo supereroe: un’infermiera col grembiule della Croce Rossa, segno dei tempi.