Gli spiriti

/ 09.08.2021
di Ermanno Cavazzoni

L’uomo osservando le api ha costruito anche lui un alveare, che ha chiamato città. Poi però, unico nel regno animale, ha subito costruito una seconda città dove si trasferisce da morto, e siccome è più il tempo che passa da morto del tempo da vivo, ha sempre cercato di costruire la città per i morti con materiali più duraturi, pietra, marmo, in modo da garantirsi un’abitazione che regga a tutte le calamità, e al fatto che i morti non si preoccupano dell’ordinaria manutenzione.

Questa idea è venuta dall’osservazione delle farfalle, che prima vivono come bachi mangiando foglie, legno, carne, verdure, cereali; circa come l’uomo, che mangia carne, farina, ortaggi, frutta, e anche nell’aspetto ricorda un baco quando si erge dritto, tutto nudo, inerme e molliccio, col suo zampettio interlocutorio; il baco è un gran divoratore, come l’uomo, che infatti abbandonato a se stesso mangia continuamente e ingrassa. Questa sarebbe la vita.

Poi quando ha mangiato abbastanza, l’uomo si sente stanco, come il baco che si sente stanco e si avvolge in un filo che forma un bozzolo, cioè la sua tomba; l’uomo anche lui, sentendosi stanco, col colesterolo alto, l’arteriosclerosi e un po’ di demenza, saluta tutti e si trasferisce nell’altra città; e poiché ha osservato le farfalle che da bachi che erano, forano il bozzolo e volano via, così l’uomo fa altrettanto, cioè lascia lì il corpo da baco, e dalla bocca, o dal naso, o dal buco di dietro esce fuori e incomincia la sua lunga vita di morto. Solo che a differenza delle farfalle è trasparente e vive trasparente per sempre.

L’uomo quindi è caratterizzato da queste due vite molto dissimili, prima in forma corporea, poi in forma spiritica; e in questa seconda forma riempie l’aria all’inverosimile e svolazza negli stessi luoghi che abitava da baco. Ma mentre il baco viene a poco a poco riassorbito dalla terra, gli spiriti sono incorruttibili, e col passare del tempo si accumulano, oggi sono più di trenta miliardi, concentrati nelle città come sardine in scatola, sia per le strade che negli appartamenti, nei condomini, su per il vano scale, nei garage, nella sala caldaie, e passano il tempo a osservare la vita degli abitanti che si dicono vivi.

Mentre costoro seduti a tavola pranzano, ci sono decine di spiriti che assistono, e commentano come fossero a uno spettacolo certe famiglie in cui si litiga, ci si tirano piatti, il padre picchia il pugno sul tavolo, la moglie o la convivente dice: «Non t’avessi mai incontrato!», i figli di primo o secondo letto mangiano indifferenti, ascoltano con l’auricolare le loro musiche facendo una faccia disgustata come mangiassero merda; queste famiglie hanno grande successo e vengono spiriti da tutto il caseggiato ad assistere e appassionarsi; si formano cori di fan che sobillano: «Tira il piatto» alla moglie, o: «Picchia il pugno» al marito, o: «Sputa la bistecca» al figlio; le loro voci non si sentono perché non danno luogo a onde sonore, ma in qualche modo influenzano i vivi che dopo un po’ sbottano e fanno cose palesemente irrazionali, di cui poi si pentono, ma che sono fatte per l’insistenza subliminale delle bande di spiriti.

Ci sono spiriti che spingono a bere per vedere un ubriaco che cade con la faccia nel piatto; e spiriti che assistono in camera da letto alle attività sessuali dei vivi, gridando: «Dai!» a lui o a lei, e alla fine applaudono, come allo stadio, si alzano in piedi se c’è qualcosa che sembra un gol; oppure fischiano, gridano: «Lofio» a uno dei due, o commenti acidi; e ridono a vedere le effusioni sessuali, il più delle volte gli spiriti ridono, tutti assiepati attorno al letto imitando le paroline che i due si sussurrano, gli ansiti, i mugolii. È stato un buon spettacolo, dicono ad esempio e danno un voto, ma spesso è un’insufficienza e non tornano più.

Anche se non li si vede gli spiriti pesano molto sulla vita dei vivi, soprattutto nel campo dell’irrazionale, delle decisioni subitanee, delle insofferenze o degli amori. Uno spirito singolo non avrebbe molta influenza, ma essendo migliaia attorno a ogni persona, i suoi avi, gli zii, i precedenti inquilini, certi defunti capipopolo che soffiano continuamente all’orecchio i loro slogan, i risentimenti, le loro mentalità arrugginite, ecco, essendo migliaia il numero significa forza.

Tutto in natura è razionale, tranne l’uomo, e ciò è dovuto agli spiriti, che si divertono a produrre l’illogico, quindi l’uomo fa una cosa e poi il suo contrario, fa una cosa e poi la disfa, proclama una massima e fa l’opposto. L’uomo in questo senso è l’essere più pazzo e fantastico che abbia la terra, perché è immerso nel bisbiglio dei morti, anche i morti da molti secoli, e a lungo andare può capitare che l’uomo per ciò rimbambisca.