Gli adulti dietro le stragi dei ragazzi

/ 13.12.2021
di Paola Peduzzi

Il 30 novembre scorso Ethan Crumbley, 15 anni, ha ucciso 4 suoi compagni di scuola, che avevano dai 14 ai 17 anni, e ne ha feriti altri in un liceo di Oxford, in Michigan. È stato arrestato, ora è in carcere accusato di omicidio e di terrorismo. Questo attacco è il più grave dal maggio del 2018, quando furono uccisi in un liceo di Santa Fe, in Texas, 8 studenti e 2 professori. Quest’anno negli Usa ci sono stati 34 attacchi nelle scuole, il numero più alto dal 1999. La maggior parte di questi attentati è stata fatta da studenti che avevano trovato le armi a casa propria o di un parente. Anche Ethan ha trovato la pistola con cui ha sparato in casa: all’inizio sembrava che l’avesse presa al padre, ora invece sembra che i suoi genitori gliel’avessero regalata poco tempo prima.

I signori Crumbley, James e Jennifer, sono stati accusati di omicidio involontario: è una mossa inusuale perché di solito – purtroppo la casistica in America è ampia – gli adulti che posseggono un’arma non sono considerati responsabili se i loro figli la usano contro se stessi o contro altri. Ma la procuratrice Karen McDonald che si occupa del caso ha detto che i possessori di armi hanno la responsabilità di custodirle in luoghi sicuri e poco accessibili, soprattutto se ci sono in giro dei minori: «Se non lo fanno, sono tenuti a renderne conto». La decisione di McDonald ha creato un dibattito sul ruolo degli adulti nelle stragi dei ragazzi: la procuratrice dice che «bisogna fare di più» rispetto al solito perché il controllo delle armi, piaga feroce del Paese, deve essere una responsabilità che riguarda tutti, non solo i minori che finiscono per utilizzarle.

I movimenti pro e anti armi in America sono molto attivi e politicamente polarizzati, e la discussione in queste ultime settimane è stata vivace soprattutto per quel che riguarda l’utilizzo delle armi come legittima difesa, che è uno dei temi più sentiti e controversi della cultura americana. Nonostante i numeri in crescita delle stragi nelle scuole, il Congresso e la Casa bianca, anche a guida democratica, non sono riusciti a regolamentare in modo efficace l’acquisto e la vendita delle armi. Per questo McDonald pensa che il coinvolgimento degli adulti sia più che necessario, ma con i signori Crumbley è diventato anche inevitabile: più emergono i dettagli su quanto è accaduto, più la responsabilità dei genitori di Ethan diventa evidente.

La mattina della strage la coppia era stata convocata dal preside del liceo per discutere del comportamento di loro figlio in classe: era presente anche Ethan. Tre ore dopo il ragazzo è entrato in bagno con uno zainetto sulle spalle, ne è uscito con la pistola in mano e ha cominciato a sparare. Molti compagni si sono chiusi in un’aula, lui è andato a bussare e ha finto di essere un poliziotto. «Va tutto bene, fatemi entrare», ha detto. Uno studente ha risposto da dietro la porta: «Non vogliamo rischiare». Ed Ethan ha ripetuto: «Va tutto bene, aprite la porta. Va tutto bene bro». Sentendo «bro», i ragazzi hanno capito che non poteva trattarsi di un adulto e non hanno aperto. La scuola non è mai stata avvisata del fatto che Ethan avesse accesso a un’arma da fuoco. Il giorno prima della strage un insegnante aveva visto che Ethan, durante la lezione, guardava dei siti di proiettili sul suo telefono e per questo i suoi genitori erano stati chiamati dal preside.

La mattina della strage un altro insegnante aveva segnalato un disegno di Ethan: una pistola, una faccina che ride, le scritte «sangue ovunque» e «i miei mostri non se ne vanno, aiutatemi». Ethan si era giustificato dicendo che quel disegno faceva parte del progetto di un videogioco cui stava lavorando. Al colloquio con i genitori il preside aveva segnalato questi episodi, aveva detto alla coppia che aveva 48 ore per cercare uno psicologo e un sostegno per Ethan altrimenti avrebbe chiamato lui i servizi sociali. Il preside aveva anche chiesto ai genitori di portare a casa Ethan con loro quella stessa mattina, ma loro avevano risposto che erano attesi al lavoro. Ethan era quindi tornato in classe. Poche ore dopo avrebbe commesso la strage. Quando i signori Crumbley sono stati accusati di omicidio non si sono fatti trovare a casa. La polizia ha dovuto cercarli e infine li ha trovati in un capannone di Detroit dove, secondo le autorità, si stavano nascondendo e forse organizzavano la fuga. Non sembravano, hanno detto gli agenti, sul punto di consegnarsi. Ora tutta la famiglia è detenuta, in celle separate, a Oakland: James e Jennifer si sono dichiarati non colpevoli.