Informazioni
Inviate le vostre domande o riflessioni a Silvia Vegetti Finzi, scrivendo a: La Stanza del dialogo, Azione, Via Pretorio 11, 6901 Lugano; oppure a lastanzadeldialogo(at)azione.ch


Gli adolescenti e le identità sessuali fluide

/ 13.06.2022
di Silvia Vegetti Finzi

Cara Silvia,
sono una nonna in difficoltà con la nipote Laura (nome di fantasia) che vive con me e mio marito, due musicisti in pensione. La ragazzina ha 16 anni, frequenta il Liceo con buoni risultati e, a dir la verità, da piccola non ci ha mai dato problemi.
Chi ce ne ha dati troppi è invece sua madre che, per una delusione d’amore, è precipitata anni fa nell’inferno della dipendenza. Laura è stata concepita, non si sa con chi, proprio in quel periodo e, sin dalla nascita, ci è stata affidata mentre la madre scompariva per tornare solo ora, rimessa in sesto ma non del tutto. Di quel doloroso passato permangono conseguenze fisiche e psichiche incancellabili. Laura si rifiuta di avere rapporti con lei, che considera estranea e inopportuna. Gli insegnanti consigliano una psicoterapia ma restano inascoltati, convinta com’è di non avere problemi. Invece ne ha eccome! Nonostante un corpo molto femminile si dichiara maschio e, da un anno, si fascia il seno, indossa pantaloni e magliette larghissimi e pretende di essere chiamata Kalvin. Eppure è brava a scuola, dolce, obbediente ma terribilmente chiusa, isolata, infelice. Che ne pensa professoressa? /
Una nonna

Cara nonna,
questa situazione, che può sembrare rara, risulta invece sempre più frequente in entrambi i sessi: ragazze che si sentono ragazzi e viceversa. Definire la propria identità, liberandola dalle attribuzioni familiari, è un compito specifico dell’adolescenza. Lo è sempre stato ma, in passato, erano già pronti gli stampi della tradizione. Per le fanciulle: la fidanzata, la suora, la zitella, l’insegnante tutta dedita alla scuola, l’artista ribelle o l’intellettuale, come Jo in Piccole donne crescono. Ora invece, nella società delle scelte, sembra possibile tutto e il contrario di tutto. La libertà è diventata irrinunciabile ma dobbiamo riconoscere che rende la vita difficile, una sorta di corsa a ostacoli. A ogni snodo dell’esistenza si presenta un’alternativa: quale scuola? quale professione? sposarsi o convivere? madre o non madre? E così via sino all’estrema vecchiaia, che scende inesorabile per tutti.

Poiché a sedici anni è facile sentirsi soli, ignorati e insignificanti, può darsi che Laura cerchi, esibendosi come maschio, di dare scandalo per suscitare interesse e acquisire tra i coetanei quella popolarità che costituisce, per le ultime generazioni, un valore aggiunto. Ma vi è anche una sottocultura che predispone i giovani alle metamorfosi di genere. Social e mass-media mostrano ogni giorno l’immagine di personalità di successo che, ricche e felici, ostentano identità sessuali fluide, relazioni variabili, corpi plastici e malleabili, apparentemente sottratti all’usura del tempo e della vita. Una magia che seduce il narcisismo degli adolescenti, l’onnipotenza della loro fantasia.

Può darsi che questa suggestione risulti particolarmente avvincente per Laura, una figlia che si trova nell’impossibilità di confrontarsi con una madre che non c’è, che non c’è mai stata, incapace di affrontare un conflitto che costituisce una tappa di crescita: essere e non essere come lei. Inoltre la società invia ai giovani, soprattutto alle ragazze, ingiunzioni stereotipate e contraddittorie: vestiti come ti pare ma segui la moda, mangia quel che preferisci ma non ingrassare, sii spregiudicata ma resta nel tuo ruolo. Un ruolo che continua a proporre una femminilità rosa shocking che induce le adolescenti a sentirsi sbagliate e a ribellarsi dicendo: io sono diversa, anche se non vi va bene.

Una certa ribellione fa parte dell’adolescenza, costituisce un ingrediente necessario per diventare sé stessi, ma se avete l’impressione che Laura la viva con sofferenza, c’è qualcosa che non va ed è giusto aiutarla a fare chiarezza. Inutile criticare, proibire e condannare, meglio ascoltarla perché possa, in un clima di confidenza, comprendere il senso e le conseguenze della sua scelta. Sappiate che sarà una scelta reversibile finché non s’innamorerà davvero di una persona del suo stesso sesso e non per rendersi interessante o indurvi a occuparvi di lei, ma perché solo così si sente autentica.