Filippo il Pioniere

/ 11.04.2022
di Giancarlo Dionisio

Verrebbe la tentazione di chiamarlo Filippo il Grande. Ma mi pare prematuro. Filippo Colombo un grande lo diventerà, ne sono convinto. Per ora è un potenziale campione che domenica 27 marzo è salito di un ulteriore gradino sulla scala della considerazione da parte di pubblico e avversari.

Pioniere, per contro, lo è. Non ci sono dubbi, almeno per quanto concerne il Ticino. Lui è stato il primo nostro biker a conquistare un titolo nazionale nelle categorie giovanili. Il primo a salire sul podio europeo e iridato anche fra gli Under 23 e gli élite. Il primo a essere selezionato per i Giochi Olimpici. Mancava una consacrazione assoluta, anche se di gare, nella dozzina di anni di attività, ne aveva già vinte. L’ha ottenuta a casa sua, sui sentieri del Monte Ceneri, nella primissima edizione della Ökk Bike Revolution Tamaro Trophy.

La storia dello sport, quando si allea con la sorte, prende e dà. Senza guardare in faccia a nessuno. Nell’ottobre del 2020, in piena pandemia, l’esponente del Velo Club Monte Tamaro, era lanciatissimo verso una possibile medaglia agli Europei organizzati dalla sua società sportiva. Stava facendo corsa pari con un fenomeno come Nino Schurter, quando un guaio meccanico lo ha tolto dai giochi. Il contesto della manifestazione, andata in scena 15 giorni fa, era diverso rispetto a quello continentale.

Ma le ambizioni di promotori e organizzatori sono sconfinate. Infatti il circuito voluto e creato da Nino Schurter e dal suo ex collega Ralph Näf, vuole proporsi sui livelli della Coppa del mondo. Se osserviamo il campo dei partecipanti non c’è ragione di dubitare. Anche se non c’era Nino Schurter. Il 9 volte campione del Mondo, nonché campione olimpico di Rio de Janeiro, ha dovuto e voluto rispettare impegni presi in Sudafrica. A rendere tuttavia durissima la vita al ragazzo di Bironico, c’era un altro big della MTB mondiale: il bernese Mathias Flückiger, vicecampione mondiale e vicecampione olimpico. A fare da contorno dorato, a tentare di sbarrare la strada al rampante di casa nostra, c’erano, fra gli altri, Titouan Carod e Luca Braidot, due esponenti di spicco delle prestigiose scuole francese e italiana. Ebbene, Filippo Colombo se li è cucinati con classe e perizia degne di un Bocuse o di un Artusi.

Il suo arrivo solitario, a braccia alzate, sul traguardo montecenerino è stato il brivido più caldo di un week end baciato da sole, passione, buona cucina, e tanto amore per la bicicletta. Chi non segue il mondo della MTB potrebbe stupirsi per tanta enfasi. Non è facile, per uno sportivo ticinese, raggiungere i vertici nazionali, e in seguito anche quelli internazionali. Ma ancora meno facile è riuscirci nell’ambito di una disciplina in cui la Svizzera è da anni la nazione faro. Thomas Frischknecht, Christoph Sauser, Nino Schurter, Lars Forster, i fratelli Lukas e Mathias Flückiger, e altri, come le magnifiche ragazze – Jolanda Neff, Sina Frei, Linda Indergand che ai Giochi Olimpici di Tokyo hanno occupato i tre gradini del podio – hanno scritto la storia degli ultimi due decenni di questo sport in costante crescendo di seguito e di consensi.

La parabola ascendente di Filippo Colombo ne esce quindi impreziosita. Lo confermo: se la buona sorte lo accompagnerà, in modo corretto, senza esagerazioni, il 24enne ticinese sarà destinato a raccogliere l’eredità dei fenomeni menzionati. Molti addetti ai lavori hanno l’impressione che ci si stia avviando verso un passaggio delle consegne. Aggiungo che nessuno più di Filippo, può guardare con serenità e determinazione a questa evenienza. Un auspicio per la Coppa del Mondo che è scattata ieri in Brasile. Poi, si vedrà.

Per ora godiamoci il suo presente e il suo immediato futuro, così come quello di altri campioni di casa nostra, come Ajla Del Ponte e Noè Ponti, che stanno esplorando e conquistando il mondo. Più avanti, in uno slancio di ottimismo, nella MTB, lo sguardo potrebbe persino andare oltre Filippo. I risultati dei nostri e delle nostre juniores continuano a essere di altissimo livello. Anche in Ticino. A conferma dell’eccellente lavoro della nostra scuola, rappresentata a sud delle Alpi da valori consolidati come il VC Monte Tamaro, e valori emergenti come il VC Capriasca.