Gentile Laura, arrivo subito al dunque. Tendo a produrre calcoli. Mi hanno già asportato la cistifellea. Ma rischio di avere ancora problemi. Senza dilungarmi troppo sul mio caso particolare, potrei chiederle se esistono cibi o bevande da evitare? O meglio: l’alimentazione ha qualcosa a che vedere con la produzione di calcoli? Grazie. / Patrizia M.
Gentile Patrizia, la ringrazio per la domanda. Effettivamente qualche ulteriore dettaglio mi sarebbe stato utile per risponderle in maniera più personalizzata ma non si preoccupi, le riporto tutte le informazioni possibili per fornire un quadro generale e che possa comunque esserle d’aiuto.
Mi permetto una piccola parentesi di anatomia per far capire meglio il contesto. La cistifellea è un piccolo organo simile a una sacca che si trova sotto il fegato. Il suo scopo principale è quello di immagazzinare e concentrare la bile. La bile, dal canto suo, è un liquido prodotto dal fegato per aiutare a digerire i grassi, passa dal fegato alla cistifellea attraverso una serie di canali noti come dotti biliari. La bile viene immagazzinata nella cistifellea e, nel tempo, diventa più concentrata, il che la rende migliore nella digestione dei grassi. La cistifellea rilascia la bile nel sistema digestivo quando è necessario.
Si pensa che i calcoli biliari si sviluppino a causa di uno squilibrio nella composizione chimica della bile all’interno della cistifellea. Nella maggior parte dei casi i livelli di colesterolo nella bile diventano troppo alti e il colesterolo in eccesso si trasforma appunto in calcoli. I calcoli di colesterolo rappresentano l’85% dei calcoli colecistici dei paesi occidentali. Un’altra tipologia sono i calcoli neri pigmentati formati dalla bilirubina. I calcoli biliari di solito non causano alcun sintomo. Ma se un calcolo biliare blocca uno dei dotti biliari, può causare un dolore addominale improvviso e grave, noto come colica biliare.
In generale si stima che nei paesi sviluppati circa il 10% degli adulti e il 20% delle persone sopra i 65 anni siano portatori di calcoli biliari. I principali fattori di rischio per la litiasi della colecisti (la presenza di calcoli) comprendono il sesso femminile (soprattutto se ha avuto figli, sta assumendo la pillola anticoncezionale combinata o se si assume una terapia di estrogeni ad alto dosaggio), se si è in sovrappeso od obeso, se si hanno 40 o più anni, se si segue una dieta di tipo occidentale ricca di grassi, se si ha avuto una rapida perdita di peso, se si hanno casi in famiglia o se si soffre di morbo di Chron o di intestino irritabile (IBS). Se si rientra in qualcuno di questi casi, consiglio di parlarne col proprio medico di famiglia.
Il trattamento dei calcoli è molto personale e se sono arrivati a toglierle la cistifellea probabilmente è perché ha avuto sintomi gravi e frequenti. È possibile condurre una vita normale senza cistifellea, il suo fegato produrrà ancora la bile per digerire il cibo, ma la bile non avrà più un luogo dove accumularsi e gocciolerà continuamente nell’intestino tenue.
Dalle limitate evidenze disponibili, modifiche alla propria dieta possono aiutare a prevenire i calcoli biliari. Nello specifico, poiché il colesterolo sembra avere un ruolo nella formazione di calcoli biliari, è consigliabile evitare di mangiare troppi cibi con un alto contenuto di grassi saturi. I principi dell’alimentazione equilibrata, cioè l’assunzione di molta verdura, frutta e cereali integrali sono importanti anche in questo caso così come mangiare regolarmente noci, arachidi, anacardi e via elencando.
L’essere in sovrappeso, in particolare essere obesi, aumenta la quantità di colesterolo nella bile e, per l’appunto, il conseguente rischio di sviluppare calcoli biliari. Se fosse il suo caso sarebbe opportuno rivolgersi a una dietista per ridurre il peso in maniera graduale e seguendo una dieta sana, leggermente ipocalorica e facendo molto esercizio fisico regolare. Si sconsigliano le diete fortemente ipocaloriche perché studi dimostrano che possono alterare la chimica della bile e aumentare il rischio di sviluppare calcoli biliari. Spero di esserle stata utile.