«Go big!» sembra essere la nuova parola d’ordine nel campo dei viaggi. Dopo la lunga sosta, si pensava a una ripartenza lenta e graduale, ma c’è chi nel frattempo ha perso la pazienza. Perché accontentarsi di banali escursioni e del rassicurante turismo di prossimità quando puoi finalmente rimettere piede su un aereo e guardare il mondo dalle nuvole? Il clima a bordo è finalmente meno paranoico, dopo due anni infernali per gli assistenti impegnati a far rispettare rigorosamente l’obbligo della mascherina e altri divieti. Per esempio, ora che i passeggeri sono più tranquilli, diverse compagnie hanno ricominciato a servire alcool durante il volo.
Avrà il sapore della novità anche tornare a dormire in un albergo internazionale, riscoprire la mondanità delle grandi città, tornare in contatto con la varietà di lingue e culture del mondo.
Certo, in molti Paesi i vaccinati sono troppo pochi e quasi ovunque infinite restrizioni restano in vigore, ma la loro applicazione è decisamente più blanda e questo basta. Sappiamo che il virus si tratterrà con noi ancora a lungo, in forma endemica, ma stiamo imparando a conviverci. In gennaio la società di ricerca Longwoods International ha intervistato mille americani chiedendo dei loro progetti di viaggio: oltre il 90% partirà nei prossimi sei mesi e il 25% (una percentuale in rapida crescita) ha dichiarato che la pandemia non influenza più le loro decisioni.
Per ogni viaggiatore che pensa in grande c’è un Paese pronto ad accoglierlo. Già a inizio febbraio la Danimarca, per prima in Europa, ha sospeso le restrizioni, seguita subito da numerosi altri (Svizzera inclusa, ovviamente). Per quanto mi riguarda, tornerò finalmente in Marocco, dopo una lunga pausa. Ma ormai tutto il mondo si mette in mostra. Portali di viaggio come Expedia e Booking.com hanno investito somme gigantesche per acquistare spazi pubblicitari nel Super Bowl 2022. Diversi uffici del turismo stanno lanciando nuove promozioni, ma come sempre gli australiani sanno trovare le parole giuste per esprimere un sentimento diffuso. E così, in occasione della riapertura delle loro frontiere dal 21 febbraio 2022, la nuova campagna pubblicitaria rivolta ai turisti internazionali è perentoria: «Don’t go small. Go Australia».
La proposta è tanto più interessante se pensiamo che per due lunghi anni la «fortezza Australia» ha affrontato il Covid con straordinaria severità e rigore: lockdown estesi, controlli alle frontiere, quarantene in hotel eccetera. Di fatto un blocco completo del turismo, esteso anche a parecchi australiani sorpresi dall’epidemia all’estero e che semplicemente volevano tornare a casa; molti hanno dovuto aspettare anche mesi, con buona pace della libertà di movimento, particolarmente preziosa in un Paese lontano per definizione.
Ma anche qui non date tutto per scontato. Per esempio, se siete no vax, meglio girare al largo dalla terra down under. In Australia il 94% della popolazione sopra i sedici anni è completamente vaccinata e di questo non si discute, come ha scoperto a sue spese Novak Djokovic; non gli è servito a nulla essere il miglior tennista al mondo.
E mentre invitano i viaggiatori con slogan accattivanti, gli australiani continuano a respingere con durezza migranti illegali e richiedenti asilo, ai quali viene impedito persino di mettere piede sul suolo australiano, deportandoli in isole remote.
I richiami delle Nazioni Unite e gli appelli dell’opinione pubblica internazionale sono caduti nel vuoto. «La sicurezza dei confini è una parte fondamentale del nostro stile di vita» ha dichiarato il primo ministro Scott Morrison. È una visione chiara, efficace, a tratti brutale, ma condivisa dalla maggioranza degli elettori.
Insomma pur con tutti i distinguo, oltre ovviamente alle imprevedibili conseguenze della crisi internazionale in corso, il clima sta cambiando. Pensare in grande non vuol dire solo viaggiare di più, vedere di più, divertirsi di più. Il viaggio serve anche per crescere, per migliorare il proprio benessere mentale e fisico con passeggiate nella natura, alimentazione vegetariana, meditazione, yoga eccetera. Siamo stati a lungo malati, nel fisico e nello spirito, e forse stiamo scoprendo che il viaggio ha la forza di guarirci.