Ha domande su alimentazione e nutrizione? Laura Botticelli, dietista ASDD, vi risponderà. Scrivete a lanutrizionista(at)azione.ch


Dieta celiaca per tutti?

/ 27.11.2017
di Laura Botticelli

Cara Laura,
sono celiaca. Per evitare di cucinare sempre due pasti diversi, mi incuriosiva sapere se una dieta senza glutine possa fare bene anche ai non celiaci, tipo mio marito e i miei due figli (adolescenti). Grazie per una risposta. Cordiali saluti,
 Alessia T.

Cara Alessia,
la ringrazio per la domanda. Visto che il glutine è un tema sempre di moda – forse oggi più che mai – mi permetto di fare una veloce parentesi su di esso prima di rispondere alla sua domanda. Parto quindi con lo spiegare che cosa è: il glutine è il nome generico delle proteine presenti naturalmente nel frumento, nella segale, nell’orzo e in tutti i loro derivati.

Le due principali proteine del glutine sono la glutenina e la gliadina. Quando la farina è mescolata con l’acqua, queste proteine formano una rete appiccicosa che ha una consistenza simile alla «colla gommosa». Questa «colla gommosa» conferisce al pane quella sua consistenza lievitata e ariosa e permette ai pizzaioli di fare il loro show lanciando e girando la pasta in aria. Questa «colla gommosa» è il glutine.

L’introduzione del grano e quindi del glutine nell’alimentazione umana risale a circa diecimila anni or sono. Già in quell’epoca però si evidenziò che una significativa percentuale di soggetti non si adattava a questo nuovo tipo di alimento. Le persone con malattia celiaca – circa l’un per cento della popolazione svizzera attuale – possiedono infatti un gruppo genetico particolare che non riesce a riconoscere il grano come una proteina «tollerata» ma lo considera come un antigene «ostile» (in altre parole, un intruso cattivo), contro il quale è necessario difendersi innescando una risposta immunitaria che provoca l’atrofia della mucosa digiunale. Anche una traccia di glutine nell’alimento può quindi danneggiare gravemente i villi intestinali (superfici simili a spazzole dell’intestino tenue) a queste persone.

I celiaci devono essere attenti in ogni momento a cosa mangiano, imparando a individuare il glutine nascosto nei prodotti comuni, come le proteine vegetali idrolizzate e l’aceto di malto e facendo attenzione anche all’igiene in cucina tenendo lontani i prodotti senza glutine da quelli con glutine per evitare le contaminazioni crociate.

Lei, signora Alessia, è quindi obbligata a togliere completamente il glutine dalla sua dieta mentre i suoi famigliari, non essendo celiaci, lo tollerano senza problemi (come il restante 99% della popolazione svizzera).

Per rispondere finalmente alla sua domanda, stanno emergendo sempre più studi scientifici che sconsigliano di scegliere una dieta senza glutine a chi non è affetto da celiachia. Sono stati confrontati diversi prodotti con e senza glutine ed è risultato che il pane e biscotti senza glutine hanno più grassi e meno proteine di quelli normali, mentre la pasta e i cereali sono meno ricchi di proteine. Inoltre molti alimenti senza glutine sono poveri di fibre. Tutto ciò può portare a un impoverimento dietetico, a un aumento di peso e a un rischio maggiore di incorrere in malattie cardiovascolari… Secondo questi studi sono «rischi accettabili se si è in presenza di una celiachia, ma ingiustificati negli altri casi».

Il mio consiglio, per garantire la salute di tutti e per facilitarle il lavoro in cucina è quello di preferire il consumo dei cereali, dei legumi e dei cosiddetti pseudocereali naturalmente privi di glutine ma ricchi di fibre e proteine quindi si diletti a trovare ricette gustose a base di riso di tutti i tipi, miglio, grano saraceno, quinoa, sorgo, tapioca, amaranto, manioca, mais/polenta, polenta taragna, ceci, fagioli, lenticchie ecc senza dimenticare le ticinesissime castagne! Buon appetito!