L’Ufficio federale di statistica ha pubblicato di recente i dati concernenti l’evoluzione demografica del 2021. Per il Ticino si tratta di dati interessanti per due ragioni. La prima, che il nostro Cantone ha in comune con tutti gli altri Cantoni elvetici, è che, dopo due anni di allarmi dovuti al Covid, si voleva sapere a che punto ci trovavamo. Per quel che riguarda questa ragione, si può affermare che i dati appena pubblicati suggeriscono che la situazione demografica eccezionale, dovuta alla pandemia, è stata superata. A questa conclusione si giunge confrontando l’evoluzione della mortalità negli anni più recenti. Nel 2018 in Ticino si contarono 3152 morti; nel 2019, 3238. L’anno seguente, a causa del virus, i decessi ascesero a 4067 unità, segnando quindi un aumento pari al 25,6% rispetto al 2019. Nel 2021, anche se la pandemia ha continuato a manifestarsi, questa ascesa non è continuata. Il numero dei decessi è disceso a 3118, ossia al livello degli anni precedenti la pandemia. In termini percentuali si tratta di una diminuzione pari al 23,3%, rispetto al 2020, il che spiega probabilmente perché oggi, da noi, il virus faccia meno paura che all’inizio della pandemia. Ci si può contagiare, è vero, quasi come all’inizio, ma la probabilità di decesso si è ridotta in misura molto significativa. Per effetto di questo miglioramento, dovuto, molto probabilmente, alle misure di lotta contro il virus, introdotte dai governi federale e cantonale, e, in particolare, al notevole grado di estensione raggiunto dalla prima ondata di vaccinazione, il saldo naturale negativo della popolazione residente nel Cantone, vale a dire la differenza tra le nascite e i decessi è tornato, nel 2021, ai valori degli anni immediatamente precedenti la pandemia (–562 unità).
È una constatazione che ci può rallegrare, ma solo nel contesto dell’evoluzione di breve periodo. Essa, come abbiamo già osservato, ci consente di affermare che il movimento naturale (nascite meno decessi) ha superato nel 2021 il momento critico determinato dalla pandemia. Confrontato però a quello degli altri cantoni il saldo del movimento naturale del Ticino continua a rimanere ipercritico. Mentre il Ticino conosce, annualmente, un saldo negativo superiore alle 500 unità, gli altri cantoni o segnano saldi positivi o, nel caso contrario, conoscono saldi negativi del movimento naturale pari solamente a qualche decine di unità. La seconda ragione per la quale i risultati demografici, relativi al 2021, sono interessanti è proprio data da questa situazione eccezionalmente negativa del saldo naturale del Ticino. La stessa, infatti, non suggerisce niente di buono per l’evoluzione demografica nel lungo termine. In effetti la popolazione del Cantone potrà continuare ad aumentare, anche in futuro, solo se il saldo migratorio e, in particolare, la sua componente internazionale, resteranno positivi. Se il saldo migratorio dovesse essere nullo, come lo è stato di recente, la popolazione residente diminuirebbe, anno per anno, di 500-700 unità.
Ancora più importante della diminuzione della popolazione, nelle sue ripercussioni negative sarebbe l’ulteriore accelerazione della tendenza all’invecchiamento della popolazione. Bisogna infatti rendersi conto che questa tendenza è frenata nel suo sviluppo solo quando il saldo delle migrazioni internazionali è positivo. Questo perché dall’estero vengono in Ticino soprattutto persone con meno di 45 anni. La fontana della giovinezza per la demografia ticinese si trova quindi nei paesi stranieri dai quali provengono le persone che si insediano in Ticino per svolgervi la loro attività lavorativa. La consistenza di questo flusso che, come abbiamo già rilevato, è vitale per la sopravvivenza della compagine demografica ticinese, è minacciata, da qualche anno, dall’aumento di importanza, da un lato, dell’effettivo dei frontalieri e, dall’altro, dal crescere dell’effettivo di lavoratori stranieri con permessi di lavoro di breve durata. Frontalieri e stranieri con permesso di lavoro di breve durata sono contingenti demografici che entrano ed escono dalle frontiere del Ticino e non influenzano quindi l’evoluzione dell’effettivo della popolazione residente, né la tendenza al suo rapido invecchiamento. Trasformato nella Florida della Svizzera, il Ticino è destinato a vedere la sua compagine demografica ridursi nel lungo periodo come stanno riducendosi le superfici dei ghiacciai per effetto del cambiamento climatico.
Covid, crisi demografica superata
/ 12.09.2022
di Angelo Rossi
di Angelo Rossi