Gentile Laura Botticelli, prima di tutto complimenti per la sua rubrica, la leggo con tanto interesse e cerco di imparare. Da circa otto anni soffro di lipedema, nella parte inferiore delle gambe (dal ginocchio alle caviglie). Da un anno si è formato un ristagno alla caviglia sinistra con una tumefazione che peggiora durante l’estate a causa della calura. Nonostante il drenaggio linfatico praticato manualmente a regolari periodi e le calze di compressione «su misura», non tende a migliorare. La domanda è: l’alimentazione potrebbe aiutarmi in qualche modo? Ho 84 anni, peso 52 kg, seguo la dieta mediterranea, non ho malattie oltre a quella succitata, cammino almeno ogni giorno un’ora e ho anche una rete sociale. / Gabriella
Gentile signora Gabriella, la ringrazio molto per la sua lettera e mi dispiace per la sua malattia. Avevo scritto in passato un articolo in merito («Non tutto è riconducibile all’obesità» su «Azione» del 14 giugno 2021). Per chi non la conoscesse, il lipedema (o lipoedema) è una malattia progressiva, cronica e invalidante del metabolismo lipidico che colpisce quasi esclusivamente le donne. Si manifesta con un accumulo abnorme di grasso sottocutaneo prevalentemente nelle gambe, dai glutei alle caviglie, escludendo i piedi e frequentemente si ha anche un coinvolgimento delle braccia. Alcune persone con lipoedema grave, a lungo termine, sviluppano anche fluido nei tessuti (edema) e questo può portare a linfedema secondario. Sembra infatti che i vasi linfatici che drenano il corpo dai liquidi in eccesso e si occupano dell’infezione possano essere sopraffatti quando il tessuto adiposo si espande. Il fluido quindi si accumula nei tessuti e questi possono scolorirsi, indurirsi e la pelle può rompersi. Le aree edematose possono anche diventare sensibili, e dolorose se sottoposte a pressione, ma anche soggette a dolore spontaneo, non stimolo-dipendente. Sono inoltre inclini a manifestare ematomi ed ecchimosi anche a seguito di un minimo trauma.
Per rispondere alla sua domanda, a differenza della normale obesità, i depositi di grasso del lipedema non rispondono alle misure dietetiche rivolte alla restrizione calorica o all’esercizio fisico intenso. La perdita di peso si verificherebbe dalla parte superiore del corpo, mentre sarebbe assolutamente minimo il miglioramento delle aree sotto la vita colpite dal lipedema, ciò che fa correre il rischio di esacerbare la sproporzione tra la parte superiore e inferiore del corpo.
Questo risultato è anche supportato dal primo studio nel Regno Unito condotto da un gruppo di ricerca insieme a Lipoedema UK che ha esaminato gli effetti dietetici auto-riportati sulla gestione del lipoedema. Le diete dimagranti migliorano i sintomi del lipoedema in una piccola percentuale della popolazione dello studio (dati da pubblicare). Al contrario, la dieta antinfiammatoria è stata segnalata come una delle pochissime diete efficaci che hanno migliorato i sintomi del lipoedema.
Tale scoperta supporta l’ipotesi che le proprietà infiammatorie della dieta possano influenzare le condizioni di lipoedema, dato che la malattia comporta un’infiammazione cronica nei tessuti adiposi. Sono necessarie ulteriori ricerche in merito, però sembra che i cambiamenti nutrizionali e dietetici come la riduzione dell’assunzione di alimenti che producono infiammazione nel corpo (zucchero, carboidrati raffinati, carne rossa) siano raccomandati.
Nello specifico, le consiglierei, cara signora, di consumare verdura a ogni pasto, due porzioni di frutta, solo cereali integrali, proteine magre da carni bianche, pesce, uova, formaggi, leguminose, alimenti fermentati come crauti, kefir, yogurt eccetera, noci e semi, erbe e spezie poiché questi alimenti sono ricchi di sostanze nutritive e antinfiammatorie. Al contrario, si dovrebbero evitare cibi che tendono ad aggravare l’infiammazione, come lo zucchero aggiunto (zucchero grezzo, raffinato, miele eccetera), i cereali raffinati (pasta, pane, riso, patate, mais eccetera), alimenti con grassi modificati chimicamente (torte, biscotti, cibo già pronto eccetera), cibi ad alto contenuto di sale, proteine grasse (insaccati, carne rossa, salumi).