Gli alimenti non trasmettono direttamente il Covid-19, tuttavia si possono attuare facili e utili accorgimenti per contenere il rischio legato a un eventuale contagio indiretto.
Cari lettori, per il contributo di questo mese ho deciso di non rispondere alle vostre domande (di cui vi ringrazio, come sempre, di tutto cuore), ma di darvi alcune informazioni, spero utili, riguardo al Covid-19 in correlazione all’alimentazione.
È fondamentale dirvi, a mio parere, che secondo le attuali evidenze scientifiche il Covid-19 non si trasmette direttamente col cibo e infatti non è stato segnalato nessun caso di contagio collegato alla contaminazione da esso. SARS-CoV-2, che causa COVID-19, non si trasmette attraverso la sua introduzione nell’apparato digerente, ma solo quando entra nell’apparato respiratorio.
Giova, infatti, ricordare che il virus viene comunemente trasmesso direttamente, da persona a persona, quando si è in stretto contatto, attraverso goccioline respiratorie prodotte se una persona infetta tossisce o starnutisce. Queste goccioline infatti possono atterrare nella bocca o nel naso di persone che si trovano nelle vicinanze o possono essere inalate e trasportate fin nei polmoni. Il virus si trasmette anche indirettamente, attraverso il contatto con superfici che una persona infetta ha contaminato tossendo o starnutendo o con le mani sporche.
Le attuali informazioni suggeriscono che il virus potrebbe sopravvivere fino a 72 ore (3 giorni) su superfici dure, a seconda del materiale. Tuttavia, il numero di virus si ridurrà considerevolmente nel tempo man mano che si estingue e i disinfettanti domestici semplici possono ucciderlo. A questo punto la domanda, più che lecita, è se il cibo possa essere paragonato a una qualunque altra superficie come plastica, vetro eccetera.
Al momento ci sono poche informazioni scientifiche sulla sopravvivenza del COVID-19 sulla superficie del cibo aperto (carne dal macellaio, verdura, frutta e via elencando). In linea più generale, lavorare con virus simili mostra che alcune superfici alimentari non consentono al virus di sopravvivere affatto, ma alcuni lo fanno. Il cibo quindi potrebbe accogliere il virus in forma inattiva: non si può moltiplicare su di esso ma vivere lì come «parassita» aspettando un essere vivente per poi infettarlo.
Cosa fare quindi? Le filiere alimentari seguono già normalmente protocolli sulla igiene e sicurezza alimentare e sicuramente in questo periodo li hanno incrementati. A casa, se si consumano alimenti crudi come frutta e verdura è meglio non mangiarli appena comprati ma lasciarli, mi si conceda il termine, in quarantena in casa per 2-3 giorni e poi lavarli e sbucciarli. L’OMS suggerisce di pulire sempre mani e alimenti prima del consumo; consumare alimenti cotti, in particolare carne e pesce poiché il virus viene inattivato a partire da 70°C; utilizzare taglieri e utensili separati per la lavorazione di cibi crudi e cotti. Lavare e asciugare i piatti in lavastoviglie a una temperatura di 60°C o superiore è efficace per eliminare qualsiasi rischio.
Per quel che concerne la prevenzione del virus, sono girate news sull’efficacia di integratori vari o protocolli alimentari specifici finalizzati al miglioramento del sistema immunitario contro il virus, ma gli esperti avvisano che, per quanto si sa scientificamente su questo argomento, le misure hanno senso e sono state verificate per setting in condizioni standard, non in una fase di acuzie e soprattutto in presenza di un germe così poco conosciuto. Chi fa già da tempo uso di vitamina C, vitamina D, micoterapici può continuare senza necessità di sospenderli, ma pensare di prenderli per contrastare il virus come suggeriscono alcuni blog o link è un modo triste di alcune aziende di sfruttare la tragedia del momento.
Mangiate bene seguendo i principi della piramide alimentare, state a casa e cerchiamo di essere fiduciosi.

Informazioni
Ha domande su alimentazione e nutrizione? Laura Botticelli, dietista ASDD, vi risponderà.
Scrivete a lanutrizionista(at)azione.ch
www.berufskunde.com/chi/professioni-a-z/dietista
www.svde-asdd.ch
Come contrastare il virus sui cibi?
/ 13.04.2020
di Laura Botticelli
di Laura Botticelli