Alla fine del 2016 è stata aperta al traffico la galleria ferroviaria di base del S. Gottardo. La galleria ferroviaria di base del Lötschberg era entrata in funzione nove anni prima. I due grandi progetti ferroviari avevano suscitato molte speranze in Vallese e in Ticino. A bocce quasi ferme si può affermare che mentre la galleria di base del Lötschberg ha avviato un periodo di forte sviluppo delle attività economiche in Vallese, in particolare nella zona tra Visp e Briga, le ricadute economiche della nuova trasversale ferroviaria in Ticino sono state molto più contenute. In effetti il periodo nel quale avrebbero dovuto manifestarsi le conseguenze positive dell’apertura della galleria ferroviaria di base, ossia quello dal 2017 a oggi, ha visto la popolazione del Cantone diminuire e ha registrato anche un rallentamento della crescita del numero di addetti. Il Prodotto interno lordo che, dal 2010 al 2015 era cresciuto a tassi superiori a quelli medi nazionali, ha ricominciato a crescere a tassi inferiori alla media. L’unico settore che sembra abbia potuto approfittare dei vantaggi offerti dalla galleria ferroviaria di base è il turismo.
Come rivelano i risultati di uno studio dell’Ufficio federale dello sviluppo territoriale, tra il 2016 e il 2019, il traffico passeggeri sull’asse del San Gottardo è cresciuto del 28%. Ma attenzione: stando al parere dell’Ufficio in questione dal 60 all’80% dei passeggeri della nuova trasversale ferroviaria è costituito da persone che hanno scelto il treno per questo viaggio, abbandonando l’automobile. Se togliamo la quota degli ex-automobilisti, il tasso di crescita del numero di passeggeri in treno scende a qualcosa che sta tra il 5 e l’11%. Se fossero andati tutti ad aumentare i pernottamenti il turismo ticinese ne avrebbe di sicuro tratto giovamento. Quando prendiamo però in considerazione l’evoluzione dei pernottamenti, dal 2016 in poi, ci accorgiamo che, dopo un aumento pari al 7% nel 2017, i pernottamenti in albergo in Ticino hanno continuato a diminuire. Di fatto sembra quindi che l’effetto positivo della nuova trasversale ferroviaria sul turismo di soggiorno sia durato, come già fu il caso negli anni ottanta dello scorso secolo, quando fu aperta la galleria di base autostradale, «l’espace d’un matin». È però certo che l’apertura della galleria ferroviaria di base ha fatto aumentare in modo significativo il turismo di giornata. Altrettanto certo è che l’apporto di questo tipo di turismo all’economia del Cantone non è eccezionale.
Per quel che riguarda il resto dell’economia ticinese l’accertamento del contributo che ha potuto dare l’apertura della galleria ferroviaria di base è più difficile. In generale possiamo dire che se il tempo di percorso tra due località diminuisce, anche i costi del trasporto diminuiscono. Questo significa che le due località diventano maggiormente attrattive per nuove attività economiche. L’effetto della galleria di base sulle attività extra-turistiche dell’economia ticinese può quindi essere misurato dalla variazione dell’effettivo delle aziende insediate in Ticino. Ora se consideriamo l’evoluzione di questo effettivo, nel corso degli ultimi dieci anni, ci accorgiamo che lo stesso è dapprima aumentato in modo rapido, arrivando a un effettivo di 39’019 aziende nel 2016. Dopo questa data l’effettivo in questione è leggermente diminuito per assestarsi nel 2018 (ultimo anno per il quale esistono informazioni per il momento) sulle 38’953 aziende. La variazione dell’effettivo delle aziende è però data dalla differenza tra il numero delle nuove aziende create e il numero delle aziende chiuse o trasferite fuori Cantone.
Se consideriamo l’evoluzione di queste due componenti ci accorgiamo che, dopo il 2015, essa è stata determinata soprattutto dall’aumento del numero delle aziende chiuse o trasferite. Rispetto all’evoluzione dell’effettivo delle aziende possiamo quindi affermare che un eventuale effetto positivo, dovuto all’apertura della galleria ferroviaria di base, è stato più che compensato da effetti negativi determinati da altri cambiamenti, in particolare, a partire dal gennaio 2015, dalla rivalutazione del franco rispetto all’euro. La morale di questo commento è che solo i vallesani sanno come far fruttare gli investimenti nell’infrastruttura dei trasporti.
Che cosa ci ha portato Alptransit?
/ 12.07.2021
di Angelo Rossi
di Angelo Rossi