L’apoteosi di Federer era ancora lontana. Era solo un ottavo di finale del torneo tennistico di Wimbledon. Sul campo (e in tv) c’erano Gilles Muller e Rafa Nadal. Per questo non mi era dispiaciuto interrompere la visione per la cena. Eppure la mente continuava a correre veloce al tempio tennistico londinese di Kingston upon Thames. Il richiamo non riguardava l’esito di una partita equilibrata: oltre quattro ore di gioco, due set per Gilles, due per Rafa, e poi il quinto con la serie di games a oltranza... E nemmeno il gioco, pur se contrassegnato dalla focosità di Nadal e dall’imperturbabile calma di Muller... Pensavo al loro duello, ma soprattutto al tennista lussemburghese e continuavo a dirmi: mi ricorda qualcuno, qualcosa. Una vaga somiglianza, nel viso e nello sguardo, con il Celentano giovane, mi suggeriva di cercare centrando l’attenzione sul tennista rivale di Nadal. Ma la partita si allungava e con essa anche la mia ricerca. Tutto mi si è chiarito solo quando il campione spagnolo ha smesso di inanellare rincorse e ha lasciato la vittoria al lussemburghese. Avrei dovuto partire dall’erba e dal recinto per arrivare a capire che Wimbledon aveva vissuto un nuovissimo episodio di due noti personaggi dei cartoni animati: Gilles era Sam, Rafa era Ralph! Il canepastore Sam / Gilles aveva difeso le sue pecore dagli estenuanti assalti del lupo Ralph / Rafa. Terminato il loro lavoro, scambiato un saluto al volo («Hello Ralph», «Hello Sam»), assieme, i due si erano avviati a timbrare il cartellino allo stesso orologio. Per la serie Looney Tunes...
* * *
A fine giugno dando notizia di una vignetta autostradale elettronica, annunciata dal Consiglio federale per un prossimo futuro, i media hanno riferito che un simile contrassegno, «secondo l’esecutivo, potrà sgravare i corpi di polizia cantonali dai controlli». Ottimo! Vien però da chiedersi se, mancando precisazioni e limiti sui «controlli», sia del tutto campata in aria l’ipotesi di ricevere fra qualche anno, sul cellulare, sul pc a casa e sul terminale dell’auto, un avviso elettronico della polizia di questo tenore: «Camorino, ore 06.01 del 27.6.23 – Stando ai nostri rilevamenti ieri, lunedì 26 giugno 2023, lei a bordo della sua vettura EuroTesla GT, recante il contrassegno autostradale TI 5588az23, ha iniziato a percorrere la A2 a Lugano sud alle 16.53, ed è uscito dalla medesima A2 a Bellinzona ovest (nuovo semisvincolo) alle ore 17.08. Quindi lei ha percorso i 33,222 km del citato tratto autostradale in 15 minuti e 22 secondi, ciò che attesta una velocità media non inferiore ai 129,7 km / h. Pertanto lei viene aperta un’inchiesta per superamento dei limiti di velocità. In attesa che i vari rilevamenti elettronici situati lungo il percorso confermino l’esatta velocità massima raggiunta nei diversi segmenti autostradali, a partire da subito lei non può più mettersi alla guida di un autoveicolo. In giornata un agente di polizia la contatterà per la notifica ufficiale di questo avviso e per il ritiro della sua patente di guida. Inoltre lei dovrà presentarsi venerdì 30 giugno p. v. alle ore 11 presso la sede della polizia cantonale di Lugano. Data la gravità delle infrazioni le consigliamo di farsi accompagnare da un avvocato».
Ipotesi sicuramente fantascientifica, che nondimeno sembra suggerire l’opportunità, se non l’esigenza, di far presente all’autorità federale, già in sede di consultazione, che i controlli di cui saranno sgravati i corpi di polizia potranno riguardare unicamente il corretto utilizzo del contrassegno e non altro. Aggiungerei, pensando al futuro, anche in caso di veicoli con sistema di guida automatica.
* * *
Rito domenicale in Piazza della Riforma. Aperitivo con vista. Sulla piazza? Di più: sul termometro della città. Non ci vuol poi molto a captare ruoli e pulsazioni da quello e da quelli che vedi in quel luogo: chi la dirige, chi la visita, chi la vive, chi la gode... L’arrivo dei prosecchi mi suggerisce una parafrasi un po’ blasfema di un famoso detto... parigino: «un aperitivo val bene una messa». A farla scattare è quel sanguigno prete che in Italia ha riempito di nuovo la sua chiesa annunciando un «dopo messa» con prosecco e stuzzichini, iniziativa tanto diabolica da essere subito fulminata dai vertici della sua diocesi. Mi guardo in giro, politici in vista, e ricado nel peccato. Visto dove mi trovo, cioè sotto i piani nobili dell’esecutivo luganese, cronaca e circostanze forse si alleano per inventare quest’altra stortura: «un aperitivo val bene un concorso». Fossi il sindaco, sfidando il diabolico, un tentativo lo farei: pur di impedire il sorgere di dispute e pasticci infiniti, nomine e appalti municipali dovranno concludersi sempre con dei «dopo concorso», cioè aperitivi e stuzzichini, offerti ai vinti ovviamente dai vincitori...