Calico Jack, pirata

/ 19.10.2020
di Cesare Poppi

Nel settembre dell’Anno del Signore 1720, il Governatore delle Bahamas Woodes Rogers decise di averne abbastanza e fece pubblicare un proclama col quale dichiarava che il Capitano Jack Rackham – noto in tutte le bettole dei Caraibi col nick di Calico Jack – e la sua ciurma erano pirati e come tali andavano trattati. A far perdere la pazienza al Governatore era stato il fatto che Rackham avesse tradito la fiducia che l’anno prima gli aveva garantito un Perdono Reale per le sue attività di pirata, perdono che aveva ricevuto da quello stesso Governatore che ora lo voleva morto.

Calico Jack aveva iniziato la sua carriera come quartiermastro di Charles Vane, uno dei capitani più famosi di quella Repubblica dei Pirati, con base a Providence Island, che per almeno undici anni rappresentò la spina nel fianco della navigazione in quella parte del mondo. Nel 1718, a bordo del brigantino Ranger, Vane si era spinto fino a New York dove il bottino era stato ghiotto e pure facile. Almeno fino a quando il Ranger andò a sbattere in una fregata francese il doppio del suo tonnellaggio. Vane comandò di darsela a gambe. Rackham, al contrario, si oppose aizzando la ciurma ad abbordare i francesi certi di un ricco bottino e di una nave che sarebbe stata invincibile. Hip-hip hurrah per l’intrepido quartiermastro: dei novantuno pirati a bordo solo quindici si schierarono col comandante. Con tutta probabilità del tutto ubriachi, i ribelli non si opposero però al Comandante che decise comunque di fuggire. Vane durò poco: il 24 novembre Rackham organizzò un’assemblea secondo la tradizione piratesca e fece mettere ai voti che Vane era un codardo e come tale veniva destituito dal comando. Salito dunque di grado, bontà sua Rackham assegnò la nave più piccola della flotta a Vane ed ai suoi diciannove fedelissimi – che sparissero dalla circolazione e non si facessero mai più vedere.

Dopo una partenza brillante che gli fece guadagnare bottino, fama e rispetto, Rackham – ora conosciuto col nome d’arte di Calico Jack – vide il vento cambiare direzione. Nel dicembre 1718, fattosi audace, catturò il mercantile Kingston carico di un bottino favoloso. Lo fece però in piena vista di Port Royal, dove i mercanti inferociti armarono una nave da guerra con l’incarico di farla finita. Dopo un epico inseguimento, il Kingston si trovò imbottigliato in una baia dell’isola di Los Pinos, al largo di Cuba. A Calico Jack non restò alternativa se non una poco gloriosa fuga fra i boschi: nave e cargo erano perduti, ma la fama di Rackham come l’imprendibile Primula Rossa dei Caraibi crebbe a dismisura. Poco tempo dopo, infatti, Calico ed i suoi erano intenti a rabberciare un piccolo brigantino che avevano catturato per rimettersi in business in un porto cubano quando furono intercettati – e ancora imbottigliati – da una nave da guerra spagnola che aveva a traino un brigantino inglese catturato. Con uno stratagemma rimasto nella storia, nottetempo i pirati abbordarono in totale silenzio il brigantino e sfilarono quatti quatti sotto gli occhi degli spagnoli. Ma Calico Jack ormai ne aveva abbastanza di quella vita, e decise di approfittare del Perdono Reale. Tornato a Nassau, chiese udienza e si presentò con volto contrito al Governatore. Dette tutta la colpa al Capitano Vane: era lui il malvagio che aveva lo aveva costretto a diventare pirata assieme ai suoi uomini. Il Governatore Woodes Rogers odiava Vane, e finì per concedere il perdono reale. Per poi, subito dopo, pentirsene.

I lettori fedeli dell’Altropologo certo ricorderanno come puntate e puntate orsono si sia raccontata la storia delle Piratesse, ed in particolare di Anne Bonny. Era questa, ironia della sorte, la moglie di James Bonny, marinaio al servizio del Governatore, il quale la denunciò per adulterio quando scoprì che aveva una tresca con Calico Jack, pirata appena ravveduto e fresco di perdono. Il Governatore le comminò una buona dose di frustate (usava così) mentre il marito rifiutò sdegnoso i fitti dobloni che Calico – innamoratissimo – offriva come «divorzio per compravendita» – una formula al tempo in voga a quelle latitudini, preferendo evidentemente ai dobloni continuare a picchiarla per jus uxorio come sosteneva la signora. Per il resto della vicenda rimando agli Archivi, solo ricordando che i due innamorati scapparono in mare, dove per luna di miele ricominciarono, felici e contenti, a predare inermi pescatori e piccolo cabotaggio. Finirono, ovviamente, malamente. Il cadavere di Calico Jack sarebbe di lì a breve rimasto a marcire dentro una gabbia appesa all’ingresso di Port Royal. In bella vista su di un’isoletta sabbiosa nota ancor oggi come Rackham’s Cay, il Banco di Rackham.