Con questo nuovo appuntamento il vostro Altropologo preferito per default (nel senso che nessun’altro praticante la corsara disciplina ha fino ad ora osato il coming out), si avventura in territorio decisamente ostile per uno che non ha ancora capito l’arcana differenza fra una Carta Bancomat e una Carta di Credito. Ma lo faccio lo stesso persuaso come sono che se l’Altropologia ha un senso lo ha in quanto riesca a dimostrare come vi sia la possibilità di guardare alla realtà della quale siamo protagonisti da un punto di vista Altro, forse con il proposito di fare emergere alternative rispetto a quanto è dato intravedere qui e ora.
Il tutto, per quanto ci riguarda oggi, comincia nel 1472 quando le Magistrature della Repubblica di Siena fondano il Monte Pio a garanzia di prestiti a tasso controllato alle classi più svantaggiate, per combattere l’usura. Nel 1568 le attività del Monte vengono estese ai proprietari fondiari al fine di promuovere gli investimenti. Nel 1624 venne poi costituito un secondo Monte – Monte non vacabile dei Paschi e della Città di Siena – al quale il Granduca Ferdinando II concesse a garanzia dei debiti le rendite delle proprietà demaniali della Maremma toscana – e in primis quelle dei pascoli («Paschi»). Così nasce quella che si ritiene essere la più antica banca europea in esistenza continuata, fino al funambolico – e da più parti criticato – «eurosalvataggio» di qualche settimana fa.
Ma digitiamo un fast-forward dal 1624 al 1982: il giovane Altropologo si trova in un villaggio remoto del Nord del Ghana, a metà del guado fra la sopravvivenza e la ricerca sulla religione tradizionale, qui ancora forte nonostante gli sforzi della Missione Cattolica di Tuna a 80 chilometri di distanza. Per quanto si lavori per fini opposti (gli uni per convertire, gli altri per conservare) i rapporti sono buoni: chi converte ha bisogno di informazioni, chi vuole conservare ha bisogno di birra e benzina per la moto, entrambe introvabili nel Ghana di quegli anni. Dunque si negozia anche sulla base di una personale simpatia fra Convertitori e Conservatori.
Un bel giorno l’Altropologo viene convocato alla Missione: gli si richiede nientemeno che di collaborare alla fondazione della prima Banca Cooperativa della Regione del Nord. In sintesi: la Diocesi Romano Cattolica di Tamale ha deciso di fondare quelle che chiama Unione di Credito per gli agricoltori della zona. Con le ricorrenti mini-carestie degli ultimi anni i contadini della regione si sono trovati a dover consumare i grani di cereali messi da parte per la semina dell’anno successivo, finendo così a corto di semenza nell’anno entrante. La speranza strategica è che con gli interessi di un modesto deposito bancario negli anni di buon raccolto si possano poi acquistare le sementi negli anni di crisi. Ricordo la conversazione: «Ma io di sistema bancario non ho mai capito proprio un’accidente! Come faccio a spiegarlo agli anziani del villaggio?». Non dico quante bottiglie di birra e taniche da X litri di benzina in aggiunta trasformarono il Giovane Altropologo ipso facto in un broker della finanza internazionale. Intervento di Piraata, il Fabbro portavoce del Consiglio degli Anziani del villaggio di Jang: «L’Uomo Bianco (Boroni Baal) è veramente meraviglioso: tu, Kanitty (il nome indigeno dell’Altropologo che significa “pazienza” perché al tempo stava pazientemente imparando la lingua dei suoi ospiti) vieni a dirci che se noi consegniamo i nostri soldi all’Uomo Bianco di Tuna e torniamo dopo un anno i nostri soldi sono cresciuti? Ma come è possibile?!». Già: com’è possibile? Il Giovane provò a mettere da parte reminescenze di Pinocchio e del Campo dei Miracoli (che sarebbero state – a posteriori – la spiegazione più credibile) per imbarcarsi invece in pseudospiegazioni di carattere pseudoscientifico – e del tutto frustranti per tutti.
Un certo sociologo d’antan ora dimenticato sosteneva che il surplus estratto dal Capitale a tutti i livelli fosse il risultato di ore di lavoro non pagate. Ma poi gliene hanno dette (dicono dimostrate) di cotte e di crude e non se n’è fatto niente. Ma il mistero rimane: come succede che uno porta i soldi alla Missione, torna dopo un anno e sono cresciuti? O (forse) no?!