Pochi anni fa ho deciso di allargare di qualche metro il mio laghetto in giardino. Ho sempre desiderato uno stagno ricco di ninfee, ma sono dovuta scendere a compromessi: lo stagno c’era e vantava già un buon flusso di acqua corrente grazie alla presenza di un fiumiciattolo naturale, che lo serviva senza sosta tutto l’anno, ma purtroppo su quello specchio d’acqua non sono mai riuscita a far emergere belle ninfee e questo per colpa dei ripetuti e divertenti (per dirla tutta) bagni che oche e papere fanno ogni volta che vien loro l’uzzolo di rinfrescarsi o lavarsi.
Non potendo deliziarmi con i fiori all’interno, ho pensato di valorizzare le sponde del laghetto creando qualcosa di particolare: iris, una Buddleja bianca, l’immancabile salice, una bella rosa inglese che fiorisce anche nei mesi freddi, un Cornus dai rami rossissimi in inverno e poi… poi mancava qualcosa di più inusuale.
La scelta è così caduta sul Physocarpus, un bel arbusto da fiore, molto semplice da coltivare, che regala per tutta l’estate un ricco fogliame rosso porpora, che alla luce del sole diventa nero.
Chiamato anche spirea rossa americana, è originario dell’America del Nord e appartiene alla famiglia delle Rosaceae. In particolare io ho scelto Physocarpus opulifolius «Diablo», caduco, con uno sviluppo in altezza che non supera i due metri e mezzo e una larghezza intorno ai due metri, con lunghi rami arcuati pieni di fiori bianchi in maggio, che creano un fantastico contrasto con le foglie scure.
Non amando l’aridità, il mio ospite in questi anni si è ben sviluppato senza avere avuto bisogno di nessun aiuto, ma per tenerlo giovane provvederò – arrivata al quinto anno di vita – a una potatura di ringiovanimento: basterà recidere alla base tre o quattro fusti tra quelli più grossi, dando così a quelli più piccoli spazio di svilupparsi. Se eseguirò la potatura a febbraio, aspetterò maggio per decidere se moltiplicarlo: basterà prelevare delle cime dai vari rami, lunghi solo dieci centimetri, e piantarli in vasi con terra soffice e umida. In poche settimane radicheranno a mezz’ombra e già l’anno successivo li potrò mettere in piena terra.
Sono sempre indecisa se moltiplicare le piante che già ospito o comperarne delle nuove con varietà diverse: accanto al mio «Diablo» potrei decidere di piantare Physocarpus opulifolius «Little Angel»: ha una grandezza più limitata, visto che raggiunge il metro e mezzo, ma in compenso ha foglie che quando compaiono in primavera incantano grazie alle loro sfumature che variano dal magenta all’arancione, con altre rosa cupo e verde muschio, accompagnate anche loro da fiori bianco rosati presenti da fine aprile. Oppure potrei optare per un «Diable d’Or», anch’esso dalle dimensioni ridotte, non più di un metro (e quindi coltivabile anche in vaso) e con foglie arancioni dalla fioritura bianca che parte da metà giugno e perdura per tutto luglio.
Come resistere alla tentazione di collezionare anche le altre due varietà presenti sul mercato, «Little Devil», molto simile alla «Diablo» ma ridotta in miniatura, e «Dart’s Gold» che si riempie dalle prime settimane di marzo di foglioline dorate e verdi-gialle.
Qualsiasi sarà la scelta in merito alla varietà del nuovo Physocarpus che deciderò di piantare, lo accompagnerò con qualche ciuffo di Hemerocallis «Stella de Oro» che con i suoi bei fiori a imbuto color oro creeranno un favoloso contrasto.